Alzi la mano chi, almeno una volta (e non importa a quale età), ha voluto divertirsi e mettere alla prova la sua creatività e inventiva giocando con i
Lego, i mattoncini colorati più famosi al mondo. Nati in
Danimarca nel 1949 (anche se hanno assunto la particolare forma che li rende assemblabili solo nel 1958) e prodotti da The Lego Group, devono il loro nome all’unione di due parole danesi “leg godt” che significa “gioca bene”. E hanno giocato e giocano tuttora bene, intere generazioni, tanto che dopo la gamma iniziale di
mattoncini classici, nel tempo sono state create
figure, parti di veicoli, architetture, elementi complessi e personalizzabili, dettagli tecnici e addirittura
linee tematiche.
La mostra
Spazio laboratori alla mostra Lego Life
Oggi l’intero universo Lego diventa protagonista a
Milano, grazie a
Lego Life, una
mostra unica nel suo genere pensata per adulti e bambini, per passare il tempo con la famiglia o con gli amici e per sognare e divertirsi. Fino al
4 febbraio 2024, gli spazi del
Museo della Permanente (che promuove anche la mostra, prodotta e organizzata da Piuma in collaborazione con Arthemisia e con il patrocinio del Comune di Milano), ospitano
immensi diorami - dettagliatissime riproduzioni di fantastici mondi in scala ridotta, costruiti con passione e ingegno da alcuni tra i più grandi collezionisti Lego e costruttori d'Europa in decine di metri quadrati con oltre mezzo milione dei mattoncini – ma anche, pensate ad hoc per divertire e intrattenere i visitatori, una coloratissima
sala immersiva, un’esposizione di
opere ispirate alla storia dell'arte e rielaborate in chiave Lego, un
grande laboratorio dove i più piccoli possono sbizzarrirsi ad assemblare le proprie costruzioni e tanti
giochi di ruolo in larga scala con i quali confrontarsi durante la visita. In breve, un susseguirsi di
città immaginifiche, ricostruzioni storiche, continenti inesplorati e interi villaggi abitati dalle popolarissime minifigures che, da sempre, sono presenti nell’immaginario collettivo.
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I diorami
Sette i diorami.
Liberazione, con circa 150.000 pezzi, è la rappresentazione storica dell’ingresso degli alleati in uno dei paesi della provincia italiana, ancora sotto il controllo tedesco nel 1945, durante la Seconda Guerra Mondiale. Si vedono le truppe farsi strada tra i ruderi dei bombardamenti e le carcasse dei mezzi militari, dando vita a un quadro di rara suggestione ed emozione.
Grande Diorama City
Conta circa 160.000 mila mattoncini,
Grande Diorama City, la massima espressione del tema della città. I costruttori infatti, hanno progettato e realizzato indipendentemente le loro opere usando ispirazioni e stili diversi ed avvalendosi di schizzi, disegni tecnici e software di progettazione assistita, e solo successivamente sono state unite le une alle altre per creare (tramite software CAD), l’assetto urbano, con i quartieri del centro storico, la stazione, le zone verdi, le strade e le aree ricreative. Questo diorama è in costante divenire poiché viene progressivamente arricchito da nuove opere composte da migliaia di mattoncini e ricche di particolari.
Fori Imperiali - Foro di Augusto 2 a.C., ci porta, invece, indietro nei secoli ai tempi dei Romani. Realizzato con circa 60.000 pezzi, rappresenta una fedelissima e dettagliata ricostruzione del secondo (in ordine cronologico) tra i Fori Imperiali di Roma: nella piazza sorge il tempio dedicato a Marte Vendicatore, inaugurato nel 2 a.C., che si appoggia sul fondo accanto all'altissimo muro perimetrale; alla testata del portico settentrionale un ambiente distinto ospita una statua colossale dell’Imperatore; al centro della piazza spicca la quadriga trionfale di Augusto Vittorioso. Restiamo ancora nel passato con il diorama
Medioevale (120.000 mattoncini), che riproduce una città di quel periodo ispirata a Roma: le nuove costruzioni, create in mattoni e materiali di risulta, si addossano e si sovrappongono agli antichi edifici inglobandoli in un’architettura caotica ma affascinante. Case, torri e campi coltivati sorgono dove prima c’erano le grandi piazze pavimentate in marmo e travertino, mentre chiese nascono dove prima si ergevano templi. E da Roma si vola direttamente ai Caraibi con
Pirati (circa 220.000 pezzi), che riproduce gli insediamenti dei coloni inglesi del XVIII secolo. La tranquillità della natura incontaminata degli atolli vulcanici viene interrotta dal fragore delle cannonate delle navi imperiali a caccia dei pirati che inseguono i tesori nascosti, prezioso bottino delle scorribande passate. Il tutto ai piedi del grande vulcano pronto ad eruttare. E dopo il caldo e il mare, il freddo glaciale con
Artico, un’installazione di circa 80.000 pezzi che ricrea una porzione della calotta polare artica su cui è stata installata una base dedita allo studio delle risorse naturali. Sono presenti laboratori di analisi, hangar per il ricovero dei velivoli, zone adibite alle estrazioni minerarie, impianti eolici per la produzione di energia elettrica. Ormeggiata sulla banchina naturale c’è una grande nave rompighiaccio, composta da ben 35.000 pezzi, con interni completamente arredati. Ultimo diorama in mostra,
Classic Space, ideato e progettato da uno dei più grandi collezionisti al mondo di set e pezzi originali della serie anni ‘80 Lego® Classic Space. Utilizzando 35.000 pezzi riproduce un insediamento minerario lunare in cui l’uomo si avvale dell’aiuto di astronavi, droidi e macchinari per la ricerca di nuove risorse. La sua realizzazione si evolve costantemente arricchendosi di nuovi elementi creati dal costruttore attingendo, quale fonte d’ispirazione, alla serie originale e alle più importanti saghe di fantascienza cinematografiche. Le istallazioni sono anche protagoniste di una divertente
“caccia al personaggio” che sfida i visitatori a scoprire “volti” celebri e non (come Harry Potter e Darth Vader), nascosti al loro interno, così da rendere la visita ancora più accattivante e coinvolgente.
Capolavori della storia dell'arte in chiave Lego
A dimostrare quanto i moduli Lego siano in grado di “creare arte a 360°”, invece,
le tele di Stefano Bolcato, rivisitazioni in versione “omini Lego” dei più grandi e
celebri capolavori della storia dell’arte, dalla Gioconda ai più attuali quadri di Frida Kahlo.