Il lago di Garda, una Porsche e un innovativo chef: un cocktail dall’equilibrio perfetto
Quando tradizione ed innovazione si sposano, viaggiare su una Porsche chiacchierando di cucina diventa un’esperienza unica
Una residenza moderna e sostenibile nella poesia del Lago di Garda, un viaggio nel tempo con la Porsche 911 Carrera 4 del 1991 e l'incontro con lo chef Cesare Battisti nel suo apprezzatissimo ristorante Ratana' di Milano, vicino al Bosco Verticale. C'è un fantastico cocktail di tutto questo nell'esperienza vissuta con QN, un itinerario magico dove l'ambiente, la tecnologia e la cucina si sono sposati in un equilibrio perfetto.
È sera quando l'auto blu del bravo autista Oleg ci scarica di fronte a Lamasu, una moderna residenza a San Felice del Benaco, sul ramo bresciano del Lago di Garda, quello più appartato ed esclusivo, proprio come la struttura che ci ospita. I proprietari, Alfio e Cristina Rubelli, hanno creato un vero gioiello architettonico dove design, esclusività e rispetto ambientale si fondono in una struttura dallo stile moderno, minimalista e ricercato al tempo stesso. Il tutto a soli cinquanta metri dalle rive del Garda. Accoglienza, ospitalità e privacy sono il filo conduttore di un soggiorno all'insegna del relax e del comfort. Materiali pregiati, legno e atmosfere da lussuoso chalet regalano la sensazione di un nido. E non a caso il nome della struttura, Lamasu, con accento che cade sull'ultima sillaba, deriva da un'espressione dialettale che richiama il volo degli uccelli mentre si ritirano sul far della sera.
È qui che la mattina presto il collezionista d'auto Fabio Abate porta il suo gioiello d'epoca: la Porsche 911 Carrera 4 oggetto della nostra prova.
Eccola lì, lucida, nera con la silhouette inconfondibile che la rende la più iconica delle Porsche. Il modello del 1991, serie 994, ha quattro ruote motrici e una tecnologia molto avanzata anche in termini di sicurezza. Sono presenti gli airbag e Abs di serie. L'ala posteriore è retrattile, la capote in tela, mentre la fanaleria diventa firma luminosa, abbracciando in un'unica striscia tutto il retrotreno. Il cambio è manuale, lo sterzo preciso e durissimo nelle manovre a ruote ferme. Una sensazione d'altri tempi. Ma il sound, che apprezziamo lungo le strade che costeggiano il Lago di Garda, è come un canto di sirena per chi è innamorato dei classici motori aspirati. Il sei cilindri boxer da 3600 cc è collocato in posizione posteriore centrale e sviluppa 250 cv di potenza. Il cambio manuale aggiunge emozione ad emozione, quando scali le marce per risalire i dolci pendii lungo le rive del lago.
Il tempo scorre veloce mentre la troupe televisiva cerca di cogliere con le immagini la poesia del luogo e quella della Porsche 911 che porta la sua classe fra panorami incantati.
Ma è tempo di imboccare l'autostrada dei laghi in direzione Milano per l'atteso appuntamento con lo chef Cesare Battisti nel suo ristorante Ratana' . Sarà lui a dividere con noi l'emozione della 911 in un breve viaggio fra i grattacieli della nuova Milano, vicino a quel Bosco Verticale che ne è divenuto il simbolo.
Cesare ci accoglie con uno dei suoi sorrisi aperti davanti alla storica palazzina della Fondazione Riccardo Catella, del primo Novecento, che ospita il suo ristorante. Lo chef , che sposa tradizione e sostenibilità, ha finito il primo turno di lavoro ed è entusiasta di salire in auto per cavalcare un pezzo di storia delle quattro ruote. I suoi commenti, che troverete nel video, sono quelli di un vero appassionato che riscopre a poco a poco un piacere di guida quasi dimenticato.
Condurre un'auto icona non capita tutti i giorni e Cesare ne ricava riflessioni preziose anche per il suo lavoro: "In questa Porsche la tradizione si sposa con la tecnologia e con l'evoluzione. La stessa cosa che tento di fare con la mia cucina fedele alla tradizione milanese ma sempre pronta a cogliere fermenti nuovi e a modernizzarsi con giudizio".
Dal dire al fare, eccoci nella cucina operosa ma lustra e ordinata del Ratana', alle prese con la preparazione di un risotto alla milanese rivisitato dallo chef.
È un piacere e una gioia essergli accanto mentre cuoce il riso con appena un velo di brodo, mentre prepara la gremolada, la salsa verde in cui il limone gioca un ruolo determinante nell'equilibrio dei sapori con acciughe e prezzemolo. Proprio come i pistilli di zafferano e il formaggio dalla grana spessa che viene da Lodi, perché tutti gli ingredienti di questa cucina sostenibile sono davvero a chilometro zero. E poi ecco l'ossobuco scaldato nel microonde per portarlo alla temperatura giusta a completare il piatto. Con il tocco d'artista finale: un cucchiaio di sugo d'arrosto per rendere il sapore del risotto assolutamente irresistibile. Un concentrato di sensazioni che stimolano ogni zona del palato, un gusto pieno e molteplice. Una piccola opera d'arte dove la tradizione sposa l'innovazione. Proprio come la Porsche 911 Carrera 4.
Felici noi per la singolare esperienza e felice lo chef, pronto a provare nuove auto e a innovare altri piatti che hanno fatto la storia della cucina italiana.