Giornate Fai d'Autunno 2023: ecco tutti i luoghi aperti regione per regione

di MONICA GUERCI
11 ottobre 2023
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Sabato 14 e domenica 15 ottobre 2023 tornano le Giornate FAI, con l'apertura di oltre 700 luoghi d'arte in tutte le regioni italiane dalla Lombardia alla Sicilia. La dodicesima edizione delle Giornate FAI d'Autunno permetterà al pubblico di visitare centinaia di luoghi d'arte e cultura, tra cui palazzi storici, ville, chiese, castelli, esempi di archeologia industriale, laboratori artigiani, siti produttivi, musei, collezioni d’arte, aree archeologiche, biblioteche e molto altro. In particolare, quest'anno l'attenzione è rivolta ai palazzi del sapere e della conoscenza, come università, licei, istituti tecnici e scuole di ogni ordine e grado. Saranno aperte al pubblico, oltre alla Sapienza a Roma, ben 11 tra università e centri di ricerca presenti in diverse città, da Trieste a Potenza.

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Saranno aperti al pubblico in oltre 350 città, offrendo visite speciali a contributo libero, moltissimi luoghi selezionati per la loro inaccessibilità, originalità o scarsa valorizzazione. Qualche assaggio. A Roma, si potrà ammirare il Palazzo Spada, opera di Giulio Mazzoni, allievo di Vasari, nonché sede del Consiglio di Stato. A Milano, sarà eccezionalmente aperto il Palazzo della Banca d'Italia, edificio in stile eclettico del 1907-1912, caratterizzato da un maestoso scalone d'onore con vetrate Liberty. A Bergamo, nell'ambito di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, si potranno scoprire gli spazi dell'ex complesso di Sant'Agostino. A Genova è in programma l'apertura di Palazzo Doria Spinola a Genova. Mentre a Napoli, cancelli aperti al Real Albergo dei Poveri, uno dei palazzi più grandi d'Europa, commissionato originariamente da Carlo III di Borbone e progettato da Ferdinando Fuga nel 1751. A Firenze, solitamente inaccessibile al pubblico, sarà possibile esplorare la storia della Croce Rossa Italiana visitando la casa quattrocentesca Capponi. A Bologna, per le giornate Fai apre la sede della Banca d'Italia e del monumentale Palazzo Malvezzi de' Medici. Sono in programma, inoltre, itinerari nei borghi e percorsi in aree naturalistiche, parchi urbani, orti botanici e giardini storici.

Cosa vedere nel Lazio

Roma, Palazzo Spada (foto Giovanni Formosa)

Palazzo Spada e la Cassa Depositi a Roma Nella Capitale si potranno visitare Il Consiglio di Stato a Palazzo Spada e la “meraviglia” barocca di Borromini. Sarà, inoltre, possibile ammirare (apertura riservata agli iscritti Fai) le tre collezioni di Arte Moderna e Contemporanea della Cassa Depositi e Prestiti, nata nel 1850 per promuovere e finanziare le pubbliche amministrazioni. Si potranno ammirare opere di protagonisti del Novecento italiano, da Capogrossi a Severini. Visite anche alla sede del Consiglio Superiore della Magistratura e Palazzo Esercito. La Bandita a Tarquinia Tra i luoghi insoliti e curiosi, a Tarquinia (Viterbo) tornerà visitabile con il FAI la Bandita di Sebastian Matta (1911-1922), ex convento settecentesco acquistato nel 1969 dall’artista cileno per farne un suggestivo luogo di lavoro e riposo, disseminando di sue opere gli ampi spazi del complesso. Montenero Sabino Numerosi poi i borghi e i piccoli comuni da scoprire, come Montenero Sabino in provincia di Rieti. Dominato dall’imponente Castello Orsini, il borgo è ricco di testimonianze archeologiche e sorge alle pendici del monte Tancia, costruito su uno sperone di roccia a 450 metri sul livello del mare. Monumento naturale di Torrecchia Vecchia a Cisterna Latina Apertura solo domenica. Sorta su un territorio anticamente abitato da etruschi e romani, Torrecchia Vecchia – tenuta privata di oltre 1500 acri restaurata per volere del principe Carlo Caracciolo a partire dal 1991 e visitabile solitamente solo previa autorizzazione – è stata riconosciuta Monumento Naturale nel 2007 e abbraccia oltre 625 acri di bosco, oltre a notevoli giardini in stile inglese. Il più bello, custodito tra le mura del castello ristrutturato da Gae Aulenti, è di circa due ettari: inizialmente progettato da Lauro Marchetti, curatore dei Giardini di Ninfa, fu sviluppato e mantenuto dal celebre paesaggista inglese Dan Pearson.

Cosa vedere in Lombardia

Il Palazzo della Banca d'Italia a Milano A Milano sarà eccezionalmente visitabile il Palazzo della Banca d’Italia, edificato tra 1907 e 1912, in stile eclettico, con il monumentale scalone d’onore dalle vetrate liberty. Riapre anche Palazzo Diotti, sede della Prefettura: accedendo dal cortile d’onore, si saliranno i monumentali scaloni che conducono al piano nobile con le sale di rappresentanza riccamente arredate. Monastero di Sant’Agostino a Bergamo

Bergamo, Chiesa di Sant'Agostino (Foto di Morelli Mesturini FMP)

La Chiesa di Sant’Agostino è un unicum nella città. Dalla sua posizione lungo le Mura Veneziane, accanto alla porta alla quale dà il nome, domina sulla parte bassa di Bergamo e, al contempo, gode della vista della Città Alta che si apre, splendida, davanti a lei. Costruita con ogni probabilità a partire dal 1290, fu sconsacrata con la soppressione degli ordini religiosi da parte della Serenissima a fine ‘700; divenne quindi caserma, maneggio, archivio e alloggio. Acquisita dal Comune nel 1966, oggi è stata rifunzionalizzata come aula magna dell’Università degli Studi di Bergamo, grazie ad accurati e impegnativi restauri condotti dal 2014. Accessibile al grande pubblico solo in occasione di conferenze, convegni e manifestazioni, in occasione delle Giornate FAI, grazie alla disponibilità dell’Università degli Studi di Bergamo, si potranno ammirare da vicino le stratificazioni di affreschi realizzati durante quattro secoli. Palazzo Martinengo Cesaresco dell’Aquilone a Brescia Situato in pieno centro storico, il Palazzo sorge all’interno dei confini di quella che fu la Brixia romana, area in cui si incontrano le vestigia di una domus del I secolo a.C. e un complesso termale del III secolo d.C. Ristrutturato nella seconda metà del Cinquecento su progetto dell’architetto Ludovico Beretta. La visita si snoderà lungo due percorsi, uno archeologico e uno storico/artistico. Il pubblico sarà guidato in un primo momento alla scoperta dei resti di epoca romana che emersero negli anni ’60 del secolo scorso durante i lavori di costruzione della palestra e della cappella, mentre la seconda parte della visita riguarderà i locali affrescati da Manfredini e Teosa in epoca neoclassica.

Cosa vedere in Liguria

Genova, Teatro Gustavo Modena

Teatro Gustavo Modena a Genova Il teatro viene costruito a metà Ottocento, quando Sampierdarena non era ancora Genova, ma un piccolo comune autonomo che voleva mostrare tutto il suo prestigio e i suoi gusti raffinati. Rimasto chiuso durante la seconda guerra mondiale, fu miracolosamente risparmiato dai bombardamenti ed è di fatto l'unico teatro ottocentesco ad essersi conservato praticamente intatto. Il Rione storico a Vezzano superiore (La Spezia) La visita al borgo di Vezzano Ligure è, nella sua unicità, un percorso che unisce peculiarità storico-artistiche e, più in generale, lettura dei costumi tradizionali tipici di questo paesaggio ligure. Grazie alla sua fortunata collocazione geografica – il borgo domina un’area che include il Golfo della Spezia fino alle isole Palmaria, Tino, Tinetto e parallelamente anche la valle del fiume Magra, fino alle Alpi Apuane – Vezzano Ligure presenta un tessuto urbano sostanzialmente intatto dal Medioevo a oggi e illustra, con esemplare completezza, i caratteri dell’architettura storica ligure. In occasione delle Giornate FAI d’Autunno, oltre al percorso storico artistico del borgo, sarà possibile visitare luoghi solitamente chiusi al pubblico come la cantina privata della famiglia Ferdeghini in Via della Malva, e l’adiacente punto panoramico.

Cosa vedere in Emilia Romagna

Palazzo Banca d’Italia a Bologna Durante le Giornate FAI d’Autunno 2023 i visitatori avranno la possibilità eccezionale di ammirare gli spazi più importanti del Palazzo della Banca d’Italia, nel centro di Bologna, progettato in stile eclettico nella seconda metà dell’Ottocento dall’architetto napoletano Antonio Cipolla per ospitare questa importante istituzione finanziaria. In particolare, si potranno conoscere il grande scalone monumentale, la Sala Consiglio e lo splendido Salone del Pubblico con il soffitto vetrato e decorato. Accademia di Belle Arti a Ravenna

Ravenna, Accademia di Belle Arti

L’Accademia di Belle Arti, una delle eccellenze fra le scuole d’arte per il mosaico, fu fondata nel 1829 da Ignazio Sarti che progettò l’edificio a ridosso della storica Biblioteca Classense. Diresse l’accademia per 27 anni e alla sua scuola, in pieno neoclassicismo, si formarono i migliori artisti dell’Ottocento ravennate. Altri protagonisti furono pittori, scultori e artisti di fama quali Arturo Moradei, Vittorio Guaccimanni, Orazio Toschi, Giovanni Guerrini. Da citare inoltre Renato Signorini, Luigi Varoli, Giannantonio Bucci, Giò Pomodoro, Tono Zancanaro, Umberto Folli. L’accademia si trasferì poi entro la sede del Museo d’Arte di Ravenna, nella sede attuale. Il percorso si snoderà attraverso le aule di mosaico, pittura, scultura e decorazione con materiale di recupero, laboratori di oreficeria e incisione – con uno storico tornio per litografie – la galleria dei gessi e i corridoi.

Cosa vedere in Veneto

Venezia, Chiostri di San Zaccaria (Foto di Maurizio Frisoli)

I Chiostri di San Zaccaria a Venezia  L’ex monastero di monache benedettine di San Zaccaria (ingresso riservato agli iscritti FAI), oggi comando provinciale dei Carabinieri, sorge nel centro della città di Venezia, a pochi passi da piazza San Marco, a rimarcare i rapporti strettissimi che durante tutta la Repubblica sono intercorsi tra la élite di governo e le monache che provenivano dalle più prestigiose famiglie patrizie. Tra i più antichi della città, il complesso nacque nell’829 d.C. Di particolare interesse l’asse est-ovest che connette l’ingresso da terra con quello d’acqua attraversando una sequenza di cortili e chiostri progressivamente sempre più isolati verso l’esterno, a garantire la clausura delle monache. Nuova Sant’Agnese a Padova La Chiesa di origine medievale sorge in via Dante, incastonata tra le facciate di antichi palazzi; è l’unico edificio religioso sopravvissuto dei tre che sorgevano nel quartiere e, con il suo piccolo sagrato, interrompe la sequenza di portici che caratterizzano la vista su entrambi i lati. Nel 2013 fu acquistata dalla Fondazione Peruzzo che ha avviato i lavori di recupero, fino alla sistemazione attuale e alla realizzazione di uno spazio vivo, pensato come un punto di riferimento per la città, volto alla valorizzazione dell’arte contemporanea. Il percorso espositivo, inaugurato nel 2022, prevede un dialogo tra diversi esponenti del panorama artistico, riunendo dipinti del XVII e del XVIII secolo (tra cui una pala d’altare di Giandomenico Tiepolo) e opere realizzate da autori contemporanei, come Kounellis, Tapies, Dubuffet, Manzoni, Fontana. A conclusione della visita una installazione multimediale, un’opera audiovisiva dal titolo “Onirica”, realizzata in collaborazione con le Banche dei Sogni dell’Università di Bologna e dell’Università della California Santa Cruz, che interpreta la dimensione del sogno come una capacità creativa della mente umana.

Cosa vedere in Toscana

Casa Capponi a Firenze

Casa Capponi a Firenze

Da oltre un secolo la C.r.i fiorentina ha sede nell'antico palazzo situato nel quartiere Oltrarno in Borgo San Frediano, costruito nel XV secolo e appartenuto alla famiglia Capponi. I Capponi acquisirono anche l’edificio adiacente, oggi sede del Comando Interregionale dell’Italia Centro Settentrionale della Guardia di Finanza (anch’esso aperto per le Giornate Fai d’Autunno). Il cortile interno presenta su tre lati un elegante porticato, sostenuto da snelle colonne terminanti in capitelli compositi, su cui affaccia un aereo loggiato sovrastato da una trabeazione lignea. Gli ambienti del piano nobile rivelano un soffitto popolato da figure leggere e grottesche, tra cui il piccolo “Tesoretto”, stanza ovale degli armadi, decorato da zoccolo a soffitto e mai visto, con armadi a scomparsa, che sarà possibile visitare. Si conserva qui anche la Raccolta Museale della C.R.I. al femminile: espone materiali in uso nel secolo scorso, utili per capire il contesto e i mezzi con cui si operava nelle emergenze sanitarie, insieme gli attuali strumenti di intervento e a materiali riguardanti importanti figure femminili della storia della Croce Rossa Italiana. Villa Kraft a Firenze Residenza ottocentesca in stile neo cinquecentesco situata sulla collina di Careggi, a Firenze. In passato fu una residenza estiva per nobili famiglie e successivamente un centro di prevenzione e recupero per malattie polmonari. Oggi è la sede del Comitato Regionale della Toscana della Croce Rossa Italiana. Durante le Giornate Fai, è possibile visitare diversi ambienti della villa e la sezione del complesso ospedaliero dedicata al Centro di Mobilitazione Tosco Emiliano. Villa Pecori Giraldi - Chini Museo a Prato Villa situata a Borgo San Lorenzo, di proprietà della famiglia Giraldi dal Settecento. Ospita il Chini Museo dedicato alla celebre famiglia di ceramisti e decoratori Chini. Durante le Giornate Fai, è possibile visitare gli ambienti interni della villa e la sezione dedicata all'arte contemporanea. ITS “Tullio Buzzi” a Prato L'ITS "Tullio Buzzi" di Prato, nato nel 1886 come Regia Scuola per le Industrie Tessili e Tintorie, è un istituto all'avanguardia che conserva macchinari e attrezzature storiche. Durante le Giornate Fai, è possibile visitare i laboratori e gli spazi dell'istituto, conoscendo le tecniche moderne e storiche legate all'industria tessile.

Cosa vedere in Campania

Napoli, Real Albergo dei Poveri (foto di Eliano Imperato)

Real Albergo dei Poveri a Napoli Si potrà accedere eccezionalmente ad alcuni spazi del Real Albergo dei Poveri, uno dei palazzi più grandi d’Europa. La sua costruzione iniziò, su incarico di Carlo III di Borbone, nel 1751 ad opera dell’architetto Ferdinando Fuga e fu il maggiore intervento pubblico realizzato in quegli anni del Regno di Napoli: un ospizio destinato ad accogliere i poveri del regno, circa ottomila persone. Si intendeva, in tal modo, offrire alla città un segno della benevolenza del nuovo sovrano ed eliminare disordini. L’apertura a cura del FAI avviene proprio nell’anno in cui il Ministero della Cultura ha assegnato al Comune oltre 100 milioni di euro, con risorse del Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari al PNRR, per riqualificare il Real Albergo con la creazione di un polo culturale e spazi espositivi di arte contemporanea e il completamento dei restauri mai conclusi. Stabilimento militare Produzione Cordami a Castellammare di Stabia L’origine della Corderia è legata alla storia del locale cantiere navale, fondato nel 1773 su ordine del Re Ferdinando IV di Borbone. Lusingato dal successo della prima nave varata, la Corvetta “Stabia”, il sovrano pensò di ampliare il cantiere, facendo costruire un’officina per la produzione delle corde, essenziali per il sistema di navigazione a vela. Nacque così, nel 1796, la Corderia di Castellammare che, pur iniziando l’attività con mezzi modesti e procedimenti antiquati, si distinse per la qualità dei suoi prodotti e per l’accuratezza manifatturiera. La corderia continuò a far parte del cantiere navale fino al 1939, quando il cantiere venne venduto alla Società Navalmeccanica – Stabilimenti Navali e Meccanici Napoletani S.p.A., mentre la corderia rimase della Marina Militare. Nel 2001 la corderia è stata affidata alla gestione dell’Agenzia Industrie Difesa con l’obiettivo di rilanciare l’attività, dapprima destinata esclusivamente all’utilizzo militare, anche sul mercato civile. La Corderia di Castellammare – che vanta accordi con la Marina francese e la Stabia Main Port per la fornitura di cavi ai mega yatch e rifornisce le navi scuola della Marina, tra cui l’Amerigo Vespucci – si occupa della produzione di cavi e attrezzature navali, oltre a offrire servizi esterni di collaudo cavi e consulenza. Per ulteriori dettagli sugli orari e i luoghi aperti, è possibile consultare il sito web ufficiale delle Giornate FAI all'indirizzo www.giornatefai.it.