Gambero Rosso, Guida Ristoranti d'Italia 2024: tutti i premiati

di PAOLO GALLIANI
16 ottobre 2023

Niko Romito e Massimo Bottura migliori chef

È una fotografia ad alta definizione della migliore cucina nel Belpaese. A scattarla è il Gambero Rosso con l’edizione 2024 della Guida Ristoranti d’Italia. E allora, via con i responsi. Migliore chef d’Italia si conferma Niko Romito del “Reale” con “3 forchette” e una valutazione di 96 centesimi. Ma in vetta, quest’anno lo raggiunge Massimo Bottura dell’Osteria Francescana che nell’edizione precedente lo seguiva a ruota con un punticino in meno. Un duopolio sull’asse Castel di Sangro e Modena tallonato comunque da vicino (95 punti) da altri due indirizzi mitici come La Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri nella capitale e il Piazza Duomo ad Alba (Cn) del grande Enrico Crippa, anche lui in risalita rispetto allo scorso anno (quando aveva ottenuto 94 centesimi). A seguire (sempre con 3 forchette ma con 94 centesimi) un quartetto di moschettieri, per l’esattezza quelli che firmano l’alta cucina alle Calandre di Rubano (Pd), al “Pagliaccio” di Roma e nei due locali-bandiera delle Marche e della sua gourmet-city, ovvero Senigallia: la Madonnina del Pescatore di Moreno Cedroni e Uliassi del geniale Mauro.
Carlo Cracco

Carlo Cracco (foto di Malgarini)

Ma ci sono nomi di peso anche nel successivo drappello d’alta classifica. Tra gli altri, spicca quello di Carlo Cracco che nella Galleria Vittorio Emanuele di Milano sembra avere definitivamente esorcizzato lo smacco che aveva subìto qualche anno fa perdendo una delle due stelle che possedeva con la Michelin. Tant’è. Per il Gambero, è lui il vero “numero uno” della moderna ristorazione in Lombardia, assieme ai fratelli Cerea del “Da Vittorio” di Brusaporto (Bg). E tra i pari grado nel Belpaese ci sono Il Villa Crespi di Antonino Cannavacciuolo a Orta San Giulio (No), l’Enoteca Pinchiorri di Firenze, il Torre del Saracino di Vico Equense (Na) e l’Atelier Moessmer di Norbert Niederkofler a Brunico (Bz).

Tre forchette, Gamberi e Mappamondi

A flash, qualche indicazione sulla distribuzione regionale delle “3 forchette”: ne vanta 9 la Lombardia, 8 il Lazio, 5 il Piemonte e 4 sia la Toscana che la Campania. Altre voci spiccano tra le pagine della nuova guida 2024. Sono 36 le trattorie che si aggiudicano i “Tre Gamberi”. E a confermare la crescente contaminazione nella cucina e nel gusto dei consumatori, c’è anche il numero crescente di ristoranti “etnici” che si guadagnano i “Tre Mappamondi” grazie ai nuovi ingressi del Ba Restaurant di Milano e del Kohaku di Roma.
Arianna Gatti

Arianna Gatti (foto di Nicolò Brunelli)

Premi speciali

Infine, i premi speciali. Chef emergente del 2024, la giovane Arianna Gatti protagonista al Forme Restaurant di Brescia, cresciuta professionalmente al fianco del bistellato Philippe Léveillé. Ristorante dell’anno, il Kresios di Telese Terme (Bn).
Ristorante Forme

La brigata del ristorante Forme

E se dieci ristoranti si guadagnano i complimenti sotto la voce “qualità prezzo” (tra gli altri, il bolognese Al Cambio e il toscano Papaveri e Papere di San Miniato), a meritarsi i riflettori forse più importanti sono i dieci chef che secondo il Gambero si distinguono per capacità d’interpretare e reinventare la tradizione proiettandola verso il futuro: Dario Pandolfo (Cala Luna di Cefalù), Giovanni Rigoni (Zanze XVI di Venezia), Guido Paternollo (Pellico 3, Milano), Edoardo Tilli e Klodiana Karafilaj (Podere Belvedere di Pontassieve). E ancora: Anna Barbina (AB Osteria Contemporanea di Mortegliano), Nicoletta Franceschini (Silene Piccolo ristorante di Foligno), Magdalena Bucsynska (Restaqmme di Napoli) Frederik Lasso (Zunica 1880 di Civitella del Tronto), Matteo Delvai(Atelier Moessmer Norbert Niederkofler di Brunico) e Giacomo Lovato (Borgia di Milano).