Dorothea Wierer, testimonial d'eccezione: "Il mio Alto Adige, un mix di meraviglie"
Se non fosse una icona per il biathlon e in genere per gli sport invernali, Dorothea Wierer lo sarebbe per la bellezza e il sorriso che non l’abbandona mai. Più volte campionessa mondiale, a 33 anni non abdica e vuole conquistare nuovi successi. Ed è la testimonial ideale per la sua regione, l’Alto Adige, che ama e dalla quale non vuole distaccarsi. LEGGI ANCHE - Inverno magico in Alto Adige: non solo sci, emozioni sulla neve
Dorothea, che cosa rappresenta per lei la sua terra? "Una miscela di cose con tanta qualità, l’ideale per trovare un luogo dove stare lontana dalla confusione, ma allo stesso tempo con città in cui ci sono tutte le offerte possibili». Una qualità della vita che anche le relative classifiche premiano... "E hanno ragione. Almeno per quanto ho visto io non ci sono luoghi simili al mondo. Certo, la bellezza è ovunque, ma non l’atmosfera che mi fa sempre tornare a casa mia. Però girando il mondo cresci e questo è importante". Bolzano è una città considerata la più ’felice’ in Italia, è d’accordo?
"A me piace molto e rappresenta quello che cerco io in un posto: la città che ha tantissime offerte e dove si fa festa e si mangia bene e tutto attorno luoghi dove camminare e perdersi nella natura. E poi si trovano non distante tanta neve e piste perfette". E Merano? "La cittadina è molto bella, raffinata, e il clima invitante perché non è mai troppo rigido". Un altro posto molto noto dell’Alto Adige è l’Alpe di Siusi: come mai? "E’ un ambiente molto bello e piacevole, le passeggiate sono rilassanti e comunque in poco tempo si possono raggiungere anche vette faticose. E poi attorno ci sono baite accoglienti dove il cibo è ottimo". Ed eccoci ad Anterselva: che cosa la stimola di più, che cosa la fa essere così legata? "E’ casa e biathlon. Crescendoci ho visto tanta gente allenarsi e ho capito che quello era lo sport che mi si addiceva di più. Il destino mi ha portato fortuna e lo sport continua a essere la mia passione insostituibile". LEGGI ANCHE - L’inverno bianco di Vipiteno, la città più alta dell’Alto Adige Ma lei ama anche lo sci alpino? "Sì, mi piace molto lo sci da discesa, ho iniziato con quello ma non mi dava grandi soddisfazioni in quanto a risultati. E poi ho passato la mia gioventù sullo snowboard, mi divertiva tantissimo ed ero anche abbastanza brava e competitiva". Quali sono le piste da sci più interessanti nella sua regione?
"Io amo molto Plan de Corones, ma anche il comprensorio da Sesto alla Croda Rossa". Alto Adige significa anche vette elevate e grandi alpinisti: è mai stata una scalatrice? "Ho fatto delle arrampicate, ma non impegnative. Devo stare molto attenta per non compromettere la mia attività agonistica. E comunque sono una che ha molto rispetto della montagna che non deve essere sfidata: attira moltissima gente, vero, ma io consiglio di fare cose che non comportino rischi perché il pericolo può celarsi ovunque". I laghi sono anch’essi una caratteristica molto affascinante del territorio: quale preferisce? "Anche qui tifo per quello di Anterselva. Il giro che si fa attorno è molto rilassante e tranquillo. Braies è molto bello, per carità, ma anche molto frequentato. E poi non si possono dimenticare tutti i percorsi che si possono fare in bicicletta". Anche la cucina è un punto a vantaggio dell’Alto Adige: lei è golosa? "Mi piace mangiare e ormai si hanno una vastità di offerte per tutti i gusti, pesce di mare compreso. Ma a me viene sempre in mente la cucina tipica e quindi amo mangiare e bere i prodotti del territorio che sono davvero speciali, vino compreso". LEGGI ANCHE - Ter Lignum, in Alto Adige ora si produce anche il whisky Il turismo rischia di cambiare un poco questi posti? "Io penso che alla fine sia una buona cosa. Quando c’è turismo vuol dire che l’offerta è di qualità, che la gente cerca i panorami che trova solamente qui e anche l’ospitalità sempre generosa della mia gente. E in generale, l’Alto Adige lavora bene con il turismo". E Dorothea che cosa ha davanti a sé? "Allenamenti in Norvegia e Svezia prima dell’inizio dell’attività agonistica. Voglio passare i miei ultimi anni di atleta con la stessa passione e impegno di tutti gli inverni. Voglio godere col mio biathlon".