Da Tonino o da Pierluigi? L’ardua scelta dei turisti Usa (e dei locali) a Roma

di ETTORE MARIA COLOMBO -
5 dicembre 2023
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Dove vuoi andare a mangiare, da Tonino o da Pierluigi? La domanda, che appare ambigua, risulta invece affascinante, soprattutto per i turisti esteri – e, in particolare, americani – che affollano, di questi tempi come sempre, peraltro, le vie del centro della Capitale Eterna, cioè la città di Roma.

La scelta – da Tonino o da Pierluigi, due nomi di battesimo – può apparire capziosa o trabocchetto, come vedremo dopo, ma in realtà non lo è. ‘Da Tonino’ e ‘da Pierluigi’ sono, infatti, i must della cucina romana del pieno centro storico, anche se, tra di loro, sono diversissimi, e – soprattutto – sono entrambi molto amati dai turisti di Oltreoceano, attratti da quello che – nelle loro guide sulla città di Roma – passa come un ristorante ‘semplice’, ma genuino (“da Tonino”), che si trova lungo la storica e antica via del Governo Vecchio, e un ristorante ‘glamour’ e raffinato ma altrettanto vero e incastonato in una piazza antica, unica e meravigliosa, piazza de’ Ricci (“da Pierluigi”), dove non uno qualsiasi, ma Stendhal in persona, cadde in estasi, rapito dalla Bellezza unica e inconsolabile della città eterna.

I rioni ‘Ponte’ e ‘Parione’, il cuore del centro di Roma

Prima di raccontare i due ristoranti, e le loro leccornie, buone per tutti i gusti e tutti i palati, però, urge raccontare ‘dove’ si trovano entrambi i luoghi che abbiamo ora citato. Ci troviamo, in buona sostanza, nel cuore magico di Roma, i quartieri – a Roma, però, si chiamano ‘rioni’, termine popolare e, appunto, romanesco – ‘Ponte’ e ‘Parione’. I rioni Ponte e Parione sono aree della città dove l’eredità medievale, rinascimentale e barocca sono ben visibili ed è proprio da qui che deriva tanto della loro incredibile magia. Due quartieri così intrinsecamente collegati che alcuni ristoranti si chiamano col doppio nome, “Ponte e Parione”.

Ponte

Ponte è il quinto rione di Roma. Il suo stemma raffigura un ponte con due statue all'estremità, un riferimento al Ponte Sant'Angelo con le statue di San Pietro e san Paolo. Il ponte purtroppo non fa più parte del Rione Ponte, ma del Rione Borgo, al quale venne assegnato nel 1586 dal papa Sisto V.

Parione

Parione è il sesto rione di Roma. Pare che il nome Parione derivi dal latino “apparitores” (messaggeri) che vivevano in quest'area. Il simbolo del rione è un grifo o grifone, una mitologica creatura con la testa e le ali di un’aquila e il corpo di leone, scelto come simbolo di fierezza e nobiltà.

In buona sostanza, si passa dalla fontana dei Quattro Fiumi di Piazza Navona e dai palazzi che vi si affacciano (Palazzo Braschi e Palazzo Lancellotti), si prosegue lungo corso Rinascimento per ammirare Palazzo Istoriato, Palazzo Madama (sede del Senato della Repubblica) e Palazzo Massimo, e si giunge infine a Palazzo Altemps, una delle quattro sedi del Museo Nazionale Romano. In mezzo, per i turisti meno desiderosi di andare ‘a caccia’ delle meraviglie dell’arte barocca (la Chiesa di San Luigi dei Francesi, dove dei meravigliosi quadri di Caravaggio lasciano a bocca aperta) o del Rinascimento e seguenti (palazzo Farnese, oggi sede dell’Ambasciata di Francia), per entrare in chiese (oltre a San Luigi dei Francesi, Santa Maria Dell’Anima e Sant’Ignazio Loyola), in gallerie con chiostri nascosti come Doria Pamphili, Chiostro di San Cosimato o del Bramante. ci si può tuffare nella movida romana del centro storico. Da Campo de’ Fiori, con in mezzo la statua di Giordano Bruno, ai vicoli che si trovano dietro palazzo Taverna (dove venne ambientato il film ‘Ritratto di Signora’ di Jane Campion) e dietro piazza dell’Orologio, da piazza del Fico a piazza della Pace, dove frotte di giovani affollano le notti romane.

Da Tonino, la trattoria

Ma è ora di affrontare il menù tipico dei due ristoranti e di notare anche le caratteristiche principali dei due luoghi. Descrivere ‘da Tonino’ è piuttosto semplice, a dir la verità. Tovaglie di carta, tavoli (almeno quelli esterni) che, di fatto, stanno in mezzo alla strada e ai parcheggi delle auto, gestione iper-familiare, il Ristorante Trattoria “Da Tonino”, detto “Er Pallucca”, si trova a via del Governo Vecchio n. 18, cioè, appunto, a due passi da Piazza Navona. Si tratta della classica trattoria romana, semplice ed accogliente, tra tavoli di legno, tovaglie di carta e menù "a braccio" che, aperta dagli anni Cinquanta, è a gestione familiare. La cucina è quella tipica romana, con piatti gustosi e caserecci: pennette ai broccoli, la amatriciana, la coda alla vaccinara, le puntarelle e le polpette al sugo. La Trattoria ‘Da Tonino’ di Roma dispone anche di un buon vino sfuso della casa dei Castelli, sia bianco che rosso. Come da tradizione, ‘da Tonino’ non si serve né si fa il caffè e neppure il dolce, antico vezzo delle trattorie romane, ma la ‘magnata’, per dirla in romanesco, buona, soprattutto economica, e dai gusti veraci è davvero ben assicurata. Non a caso, la fila di turisti che attendono il loro turno è lungo, anche perché la trattoria è segnata in molte guide per turisti. Puoi cavartela con 20 euro, se ‘stramangi’ al massimo 50…

Da Pierluigi, il ristorante dei vip

Tutt’altra ‘filosofia’, oltre che ‘clima’ e ‘servizio’ è quello che si trova ‘da Pierluigi’. Non c’è una star di Hollywood, da Tom Cruise a Daniel Craig, da Russel Crowe a Jensen Ross Ackles, da George Clooney a Sean Penn, da Charliz Teron a Colin Firth,– per citare i tanti che vi sono passati - che, se si trova a Roma, non abbia fatto tappa da Pierluigi.

Il locale si trova in una piazzetta davvero magica, piazzetta de’ Ricci, incastonata tra Campo de’ Fiori e via Giulia, uno dei luoghi più sorprendenti, segreti e bellissimi, di Roma che, come detto, era uno dei luoghi più amati da Stendhal. Fondato nel lontano 1938 da Umberto Pierluigi, sotto forma di semplice osteria, è diventato, nel corso dei decenni, un locale internazionale e alla moda, anche e soprattutto grazie al suo nuovo proprietario e patron, dal 1980, Roberto Lisi, che lo ha trasformato – da molti anni, ormai, affiancato da suo figlio, Ludovico Risi, uomo di raro charme e simpatia, accompagnato da tutto lo staff - in un locale glamour, super frequentato da artisti, attori, intellettuali, politici, personalità emergenti o note del mondo dello spettacolo.

Ma la ‘specialità’ della clientela non è di certo l’unica freccia nell’arco di Lisi e di tutto il suo impareggiabile staff (impossibile non citare lo chef Davide Cianetti e il sommelier Alessandro Tibaldo, direttori d’orchestra di una squadra di ben 52 persone) perché le specialità sono proprio il pesce e, in particolare, i crudi (piatto forte del locale). Ogni giorno, infatti, da Pierluigi, si lavorando cento chili di pesce e si accomodano duecento ospiti, tra tavoli all’aperto e coperti all’interno dove troneggia l’elegante cocktail bar.

Prelibatezze di pesce e staff di alta professionalità

Pesce sempre fresco, tutto a base di frutti di mare, verdure, erbe aromatiche, possibilità di scegliere alcuni prelibati piatti di carne, fanno di Pierluigi un locale al top anche per il ricco menù, oltre a una scelta di vini di altissimo pregio. E se mangiare fuori, nella splendida piazzetta dei Ricci, è una gioia per gli occhi, il menù di Pierluigi è una vera gioia per i palati che non possono che uscirne più che soddisfatti. Anche se, ovviamente, ‘alleggeriti’ nel portafogli. Va detto, infatti, che mangiare, o cenare, da Pierluigi costa assai caro: con meno di cento euro, in buona sostanza, meglio evitare...

Ma il pesce che arriva freschissimo dalle aste, la pulizia maniacale, l’eleganza gioiosa di chi ai tavoli, gustando prelibatezze coccolati dal cuore della Roma rinascimentale, oltre che dallo staff del locale, danno un ‘tono’ a ‘Pierluigi’ che permette di avventurarsi in una vera esperienza di sensi. Crostacei, pezzogne, tonno, orate, dentici, pappa al pomodoro con tagliatelle di seppie arrostite, parmigiana di pesce bandiera, spaghetti ‘ajo e ojo’ con scampi, menta e limone. E, ancora: risotto espresso con burrata, baccalà San Giovanni Gaspé alla cacciatora con intingolo di pomodoro arrostito la carbonara alternativa, con pancetta o guanciale di tonno affumicato, uova di pesce e frutti mare che ha incantato tutti, da Obama a Paolo Sorrentino, da Quentin Tarantino a Hillary Clinton, da Cindy Crawford a Lionel Richie, da Dita Von Teese a Joe Biden e a John Kerry, per non dire dei ‘ricchi’ che il menù del locale lo hanno chiesto e preteso anche ‘a la carte’, per mangiarselo sul jet privato.

Ma se fanno ‘rumore’ e ‘notizia’ i nomi altisonanti che alimentano il gossip, anche Pierluigi, proprio come Tonino, continuano ad essere anche molto ben inseriti nel quartiere dove risiede, quello tra via Giulia e Campo de’ Fiori. Chi abita questa zona della città, tra i rioni Ponte e Parione, appartiene, certo, ad una elite. Nobiltà, alta imprenditoria, professionisti, vip. Ma anche ‘popolani’ (e romani) veraci. Perché qui, tra rioni Ponte e Parione, batte er core de Roma.