Riapre il Castello di Grinzane Cavour: rinnovata la Sala del tartufo bianco d'Alba
Patrimonio Unesco, è un luogo ricco di storia, cultura e tesori enogastronomici della tradizione piemontese
Letargo invernale finito per il Castello di Grinzane Cavour patrimonio dell'umanità tutelato dall'Unesco che sorge non lontano da Alba proprio in cima ad una delle colline delle Langhe. Dopo un importante intervento di maquillage è stata riaperta la Sala del Tartufo Bianco che si trova all'interno del Museo delle Langhe.
Un taglio del nastro molto atteso e la ripresa delle attività nello spazio dedicato al "tuber magnatum pico" e all'Asta Mondiale del Tartufo Bianco d'Alba. Lo spazio è stato completamente rinnovato e trasformato in un ambiente più coinvolgente, a misura di visitatore, con focus specifici dedicati al prezioso fungo ipogeo e alle tradizioni, come la 'cerca', pratica che si tramanda di generazione in generazione legata ai saperi del tempo e alla conoscenza perfetta del territorio. Filmati e approfondimenti sono dedicati anche all'Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, evento solidale organizzato dall'Enoteca Regionale Piemontese Cavour dal 1999, che negli anni è diventato una vetrina internazionale molto conosciuta grazie all’innovativa formula e ai prestigiosi collegamenti in tutto il mondo. L’Asta che si svolge ogni anno agli inizia di novembre, non ha finalità di lucro: il ricavato dalla vendita dei migliori esemplari di Tartufo Bianco d’Alba viene interamente devoluto a enti benefici in Italia e nel Mondo. In oltre vent'anni, a colpi di rilanci da un capo all'altro del Pianeta, sotto la guida di battitori d’asta d’eccezione, sono stati raccolti e devoluti in beneficenza oltre 6,8 milioni di euro.
"Il 2024 rappresenta un anno particolarmente importante perché il nostro territorio festeggerà il decennale del riconoscimento Unesco, di cui il castello di Grinzane Cavour è sito specifico. Per celebrare questa ricorrenza abbiamo in programma numerose attività prestigiose e alcune novità - dichiara il presidente dell'Enoteca Regionale Piemontese Cavour, Roberto Bodrito – Una è sicuramente il rinnovo del percorso museale per regalare a chi entrerà nel Museo delle Langhe non solo una visita, ma un’esperienza coinvolgente nei nostri territori. E, grazie alla collaborazione di tutti gli attori coinvolti, a partire dai sindaci della Città di Alba, Carlo Bo, e del Comune di Grinzane Cavour, Gianfranco Garau, puntiamo a migliorare ancora di più la visibilità internazionale, la riconoscibilità e gli accessi al Castello”.
La storia del castello
Costruito intorno alla metà dell’XI secolo in cima a una collina, il Castello di Grinzane Cavour domina, con la sua bellezza e l’architettura inconfondibile, lo stupendo panorama dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato. Come ogni castello che si rispetti, anche quello di Grinzane Cavour ha una storia lunga e affascinante, con molti passaggi di proprietà fra conti e contesse, marchesi, nobili e famiglie benestanti del luogo. Nei secoli, il Castello è appartenuto a varie famiglie nobili piemontesi, tra le quali i Conti Benso di Cavour, il cui più noto esponente è stato Camillo Benso, eroe del Risorgimento, che soggiornò al Castello e fu sindaco del piccolo borgo di Grinzane. Il castello è aperto al pubblico e si possono visitare il Museo delle Langhe, la sala delle maschere e la sala degli affreschi, i preziosi Cimeli Cavouriani e l'Enoteca Regionale Piemontese Cavour.
Cosa vedere
Nella sala dedicata a Camillo Benso di Cavour si possono ammirare oggetti originali che raccontano la permanenza del Conte al Castello. In vetrina sono esposti la fascia a bandoliera da sindaco, documenti originali (datati 1832, anno in cui Cavour arrivò a Grinzane diventando sindaco del borgo, e 1844, autografo sul lato sinistro). Si può anche vedere un filmato che racconta la carriera politica del Conte, dal 1850 al 1861, anno dell'unificazione italiana. In fondo alla Sala Cavour, c'è una ricostruzione della sua camera da letto. In realtà, durante i suoi soggiorni al Castello, il Conte dormiva nell’attuale Sala delle Maschere. I mobili e gli allestimenti che si trovano qui sono stati trasferiti da quella stanza e sono gli originali: il letto è in stile impero, secondo la moda del tempo, di manifattura francese, a mezza barca.
Il Museo della Langhe racchiude la storia della vita contadina di questo territorio, attraverso le arti e i mestieri dei tempi passati, accompagnandolo in un viaggio nella storia dei campi e degli uomini e donne che li hanno resi Patrimonio dell’Umanità, tutelati dall’Unesco. In mostra strumenti e attrezzi originali, usati per secoli nei campi e nelle botteghe locali.
La Sala delle Maschere sala prende il nome dallo stupendo soffitto dipinto a trabeazioni impreziosito da 156 “maschere”, il nome dato dagli studiosi alla riproduzione di volti, stemmi araldici, allegorie. Il soffitto venne fatto costruire e decorare nel 1547 dall’allora proprietario del Castello Pietrino Belli, noto giurista e diplomatico albese, in ricordo delle sue nozze con la nobildonna Giulia Damiani. Tra le varie maschere sono riconoscibili i blasoni delle famiglie dei due sposi, il toro rosso in campo bianco per i Belli e una piccola stella argentata ad otto punte ripetuta più volte per i Damiani. Un altro gruppo di formelle rappresenta ritratti maschili e femminili, probabilmente i membri delle due famiglie. Molte sono le tavolette con bambini, simbolo dell’amore, impegnati a suonare la cornamusa, il tamburo, il flauto, la viola e il liuto. Vi sono anche molte allegorie, con varie rappresentazioni di animali: ad esempio il cane come simbolo di fedeltà, il leone come simbolo del coraggio e vari altri. E' soffitto stato restaurato nel 1960. La Sala delle Maschere è visitabile e aperta al pubblico. Viene usata anche come sala consiliare del comune di Grinzane è anche la sede dei Capitoli dell’Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini d’Alba, confraternita enogastronomica fondata nel 1967, per la tutela e il rilancio di usi, costumi e tradizioni locali, con un’attenzione particolare alla cucina e ai grandi vini di questa terra.
La Sala degli Affreschi si compone di tre campate con volte a crociera, affrescate da trasposizioni di pitture cinquecentesche, che sono riconducibili allo stile di Giulio Romano, allievo del grande Raffaello. L’artista lavorò come pittore e architetto alla corte dei Gonzaga, duchi di Mantova, sotto la cui la Signoria il territorio di Alba e Grinzane restò fino al 1630. Per questo motivo ci sono molte somiglianze con alcune sale di Palazzo The. La sala oggi è sede della mostra permanente “Vino e salute”, organizzata dall’Osservatorio Vino e salute. All'interno del castello c'è anche l'Enoteca Regionale Piemontese Cavour, inaugurata il 27 novembre 1967 la prima in Piemonte e la seconda in assoluto in Italia. L'obiettivo dell’Enoteca è di promuovere la conoscenza dei migliori vini, delle grappe e delle eccellenze agroalimentari del territorio nell'ambito del progetto “Filiera corta nel Castello Unesco" finalizzato ad incentivare lo sviluppo di filiere corte nei mercati locali, promosso della Regione Piemonte e dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale.
Dalle sale si può passare all'openAir Museum ‘In Vigna’, un affascinante percorso all’aperto che si sviluppa intorno alle mura del Castello. Attraverso postazioni informative e narrative che sono disposte lungo il percorso, si possono scoprire il duro lavoro dell’uomo e le mutazioni della vigna nelle quattro stagioni dell’anno, per produrre il vino.
Info
Informazioni utili per la visita del Castello di Grinzane Cavour e del Museo delle Langhe. Orari: Apertura dalle 10.00 alle 18.00, ultimo ingresso alle 17.00. Dal 1° aprile: apertura dalle 10.00 alle 19.00. Ultimo ingresso alle 18.00. Chiuso tutti i martedì
Biglietti: Intero € 8,00, Ridotto € 6,00 per gruppi oltre le 25 persone, over 65 e studenti Il castello è visitabile in modo autonomo, in caso si volesse fare una visita guidata è obbligatoria la prenotazione obbligatoria almeno una settimana prima.