Carrara, un weekend per leggere l’arte sublime del marmo
Da Michelangelo a Quayola, passando per Donatello, per il Duomo di Pisa, per Canova e molti altri, la storia della scultura e dell’arte mondiali sono segnate dal marmo di Carrara: da qui viene una della materie prime più pregiate al mondo, da cui sono nate opere d’arte che hanno accompagnato la storia dell’uomo, regalando bellezza dall’epoca romana a oggi. Situata tra il mare e i monti, ai piedi delle Alpi Apuane, al confine tra Toscana e Liguria, Carrara apre le porte al pubblico il 10 e l’11 giugno (anteprima il 9 con l’inaugurazione in Piazza Gramsci dalle 19,30) con Carrara Studi Aperti: 50 atelier, laboratori e spazi espositivi, 100 artiste e artisti, 20 eventi collaterali per un’immersione nei luoghi d’arte del tessuto urbano eccezionalmente aperti al pubblico. La città, da poco eletta Città Creativa Unesco, dove oltre il 30% della popolazione è costituita da artisti provenienti da tutto il mondo rappresenta un esempio d’incontro tra culture e multidiscipline artistiche, dove pittura, musica, teatro, ceramica, fotografia, illustrazione, scultura e mosaico, videoarte si confrontano dando vita a una comunità artistica multietnica.
Carrara Studi Aperti è un viaggio in duemila anni di arte, artigianato e storia con percorsi che si snodano tra il centro e la periferia, il mare e le montagne, per raccontare tradizioni e nuovi linguaggi, che spaziano tra design e forme, dimostrazioni di pratiche antiche e nuove tecnologie, fino alle ultime frontiere della lavorazione dei materiali. La manifestazione è nata nel 2013 per dare voce a una comunità che già 11 anni fa contava più di 200 studi e più di 400 fra scultori, pittori, artigiani, designer, fotografi, ceramisti, mosaicisti e creativi di fama nazionale e internazionale. Da allora, Carrara Studi Aperti è entrata a far parte della coscienza del territorio, divenendo evento da non perdere per tutti gli amanti del bello, con la sua capacità di condurre i visitatori nell’intimità dell’atto creativo, testimoni di un momento ’segreto’, storia delle storie dei suoi artisti. C’è quella di Corrado Marchese, scultore puro, e quella di Oliviero Bertolaso, con il suo studio tra le cave con vista mare, dove scolpisce a mano opere classiche e produce vino. E ancora quella di Boutros Romhein, arrivato negli anni Ottanta per aprire laboratorio e scuola vicino alle cave, dove ha ridato vita a un borgo abbandonato e prima disabitato, oggi meta di giovani e artisti. È la storia dei giovani che hanno dato vita al laboratorio Badrock, ex scuola in disuso, oggi restituita al territorio; è la storia dell’artista cinese che trasforma la lana in un’esperienza sensoriale; è la storia del Ponte di Ferro, cuore pulsante di Carrara Studi Aperti, quella di La Luce Rossa, che con le sue serigrafie accoglie artisti da tutto il mondo, del Circa e della sua nuova sala per musicisti professionisti, è la storia di incontri e di pratiche. Il visitatore si immerge quindi in un ’pellegrinaggio’ tra creatività e bellezza, sulle orme di quegli artisti che - come si narra - dal Medioevo cominciarono a recarsi personalmente in città, per scegliere i marmi da cui sarebbero nati i loro capolavori. Dieci i percorsi a disposizione, indicati da una mappa digitale e cartacea riportante non solo i luoghi, ma anche il genere artistico dell’atelier. Dalla serigrafia all’illustrazione, dalla scultura alla ceramica, passando per la lavorazione del ferro, infatti, Carrara non è solo Mecca dei marmisti, ma anche di artisti a 360°, residenti, ma anche provenienti da fuori, accolti dalle tante residenze ed esercizi a loro dedicati. Alle visite si accede tramite prenotazione. Sabato 10 e domenica 11 giugno alle 15 primo turno e alle 17,30 il secondo. I percorsi guidati si protraggono fino alle 20. È anche possibile visitare liberamente tutti gli studi e gli atelier durante gli orari di apertura. Dalle 20 gli eventi collaterali: mostre, presentazioni di libri, concerti, performance artistiche lungo la strada della cultura e dell’arte, che arriva sino al mudaC, allestito nell’ex Convento di San Francesco, dove sono esposte le opere acquisite dalle Biennali Internazionali di Scultura realizzate a Carrara fra il 1957 e il 1973, dalle Biennali del 2006 e del 2010 e dalla mostra ’Disegnare il marmo’. Visitabile al mudaC il 10 e 11 giugno anche la mostra ’Oggetti della memoria’ di Xenia Guscina e Luca Locati per ’Riconciliarsi – Istituzioni, Artisti e Comunità’, progetto di partecipazione proposto dalla direttrice Laura Barreca e curato da Maria Rosa Sossai.