Capitali della Cultura e Regioni gastronomiche 2024: quali e dove sono in Italia e in Europa

Tutto è cominciato 40 anni fa con la Città europea della cultura, con l’obiettivo di valorizzare le diverse identità del Vecchio Continente

di LAURA DE BENEDETTI
14 febbraio 2024

È stata una donna, Melina Merkouri, all'epoca ministra greca, a promuovere l’iniziativa della Città europea della cultura. Lo scopo era quello di far emergere e al contempo celebrare le diverse culture europee, sottolineandone l'importanza per lo sviluppo dei singoli centri.

L’iniziativa, promossa a livello di Unione Europea, è cresciuta ad un livello tale da essere considerata oggi una delle manifestazioni culturali più prestigiose in Europa. Non solo. La brillante idea di Merkouri è stata poi declinata anche a livello nostrano, con la designazione annuale da parte del Governo italiano del titolo di Capitale italiana della cultura ad una città. Ed ora che si punta tanto anche su cibo e ambiente, è nato creato un istituto europeo che ha lanciato un nuovo filone d'oro, quello della Regione Europea della gastronomia. In ultimo l'Italia ha avviato da quest'anno la nomina della Capitale della mobilità sostenibile, data la crescente attenzione verso ogni forma di riduzione dell'inquinamento.

Melina Merkouri: chi era 

Melina Merkouri nel 1968 (foto di  Jack de Nijs for Anefo, da Wikimedia commons)
Melina Merkouri nel 1968 (foto di Jack de Nijs for Anefo, da Wikimedia commons)

Melina Merkouri è stata una famosa attrice, cantante e politica greca. È nata il 18 ottobre 1920 ad Atene e ha avuto una carriera artistica molto illustre. È conosciuta per i suoi ruoli in numerosi film internazionali, tra cui "Nunzio" e "Never on Sunday" (Mai di domenica), per il quale ha vinto il premio per la migliore attrice al Festival di Cannes nel 1960, ma anche come cantante di successo per le sue interpretazioni delle canzoni greche tradizionali.

Merkouri è stata anche molto attiva in politica: eletta alla Camera dei deputati della Grecia con il partito di sinistra, è stata ministra della Cultura dal 1981 al 1989 e nuovamente nel 1993. Durante il suo mandato, ha lavorato per promuovere l'arte e la cultura greca a livello internazionale, a partire dal riconoscimento di Atene come città europea della cultura nel 1985. È morta il 6 marzo 1994 a New York City. Ecco nel dettaglio i titoli ottenuti dall'Italia in Europa, le campagne italiane e le prossime designazioni.

Capitale europea della cultura

Le Capitali europee della Cultura dal 1985 ad oggi
Le Capitali europee della Cultura dal 1985 ad oggi

Il titolo, assegnato per la prima volta nel 1985 come Città europea della cultura proprio ad Atene, è stato modificato in Capitale europea della cultura dal 1999. Finora è stato attribuito a una settantina di città in Europa, anche perché spesso le designazioni sono multiple.  

Il prestigioso riconoscimento avviene non solo in base alla peculiare offerta culturale di una località, ma anche su presentazione di specifici progetti che prevedono ulteriori valorizzazioni con programmi dettagliati da svolgere durante l'anno di selezione . Premiata anche l’attitudine a rafforzare la cittadinanza Europea e gli scambi tra i cittadini dell'Unione

L’essere insignita del titolo di Capitale europea della cultura insieme alla realizzazione del programma di lavoro proposto rappresenta per una città anche un’occasione per elevare il proprio profilo internazionale, incrementare il turismo, dare nuova linfa alla vita culturale.

4 i titoli italiani 

Matera, Capitale europea della Cultura nel 2019
Matera, Capitale europea della Cultura nel 2019

L'Italia ha subito aderito ottenendo il secondo titolo, quello del 1986:  la città designata a livello europeo per la sua cultura fu Firenze, in Toscana. Successivamente, quando il nome era già stato cambiato in capitale europea della cultura, il titolo è stato assegnato nel 2000 a Bologna in Emilia Romagna. Nel 2004 fu Genova, in Liguria a condividere il ruolo con la città francese di Lille. Infine è toccato a Matera, in Basilicata nel 2019.

Capitale europea 2024 e prossime designazioni

Sono tre le città che si dividono il titolo di Capitale europea della cultura per il 2024: Bad Ischl, Tartu e Bodø.  Candidature e assegnazioni dei titoli avvengono con grande anticipo. È già noto dunque che l'Italia potrà vantare nuovamente di avere una Capitale Europea della Cultura nel 2033, tra 9 anni, anche se non si sa ancora quale. In realtà nel 2025 il titolo va alla Slovenia e a Nova Gorica: l'Italia dunque sarà comunque in gioco con Gorizia, in Friuli Venezia Giulia, che si trova sul versante italiano di Nova Gorica. Le due realtà si sono candidate con successo proprio grazie al programma congiunto, transnazionale.

A livello europeo, la capitale designata per il 2025 è, oltre a Nova Gorica (Slovenia), Chemnitz (Germania). Nel 2026 il titolo va a Oulu (Finlandia) e Trenčín (Slovacchia). Nel 2027 a Liepāja (Lettonia) ed Évora (Portogallo). Nel 2028 Budweis/České Budějovice (Repubblica ceca), Skopje (Macedonia del Nord), Bourges (Francia, in attesa di approvazione formale da parte delle autorità francesi competenti). Nel 2029, Polonia e Svezia ospiteranno entrambi una capitale europea della cultura è c’è una ‘competizione’ in corso tra le città dei singoli stati. Nel 2030 saranno tre città ad ottenere il titolo, un in Belgio una a Cipro e una paese ancora da definire. Leggi anche: Veszprém, la città delle Regione: il borgo medievale ungherese rinato come Capitale europea della Cultura  

La capitale italiana della cultura

Il titolo di Capitale Italiana della Cultura nasce nel 2014 quando Matera ottenne il titolo di capitale europea della cultura per il 2019. Il nostro Governo intese premiare le altre città italiane che si erano candidate con un notevole sforzo progettuale. Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena, dunque, ottennero il nuovo titolo di Capitali Italiane della Cultura, per l'anno 2015. Da quella data, tramite dei bandi, ogni anno una città italiana ha ottenuto il titolo con relativo premio economico di un milione di euro.  

La prima nel 2016 fu Mantova, quindi seguirono Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018 e Parma nel 2020, titolo prorogato anche nel 2021 a causa dell’emergenza pandemica. Nel 2022 a fregiarsi del titolo è stata l’isola di Procida, mentre il 2023 hanno condiviso un progetto comune Bergamo e Brescia

Pesaro capitale italiana della cultura 2024

Pesaro, Città della cultura 2024
Pesaro, Città della cultura 2024

Pesaro è la Capitale italiana della cultura 2024. La città delle Marche ha un programma che prevede 329 eventi e la partecipazione di circa 150 artisti. Tra questi spicca ‘Buon Compleanno Rossini’, il 29 febbraio, giornata di festa diffusa in onore del genio pesarese, in cui verrà inaugurato uno dei contenitori simbolo della Capitale italiana della cultura 2024: l’Auditorium Scavolini. Ma il ricco calendario di iniziative sarà condiviso con le 50 città del proprio territorio pesarese, ciascuna protagonista per una settimana dell'anno.  Nel 2025 il titolo andrà ad Agrigento, in Sicilia,  mentre tra circa un mese, a marzo, verrà selezionata la Capitale italiana della cultura per il 2026 tra 10 finaliste: Agnone (Isernia), Alba (Cuneo), Gaeta (Latina), L'Aquila, Latina, Lucera (Foggia), Maratea (Potenza), Rimini, Treviso e Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena).

Sicily 2025, Regione Europea della gastronomia

La Sicilia è Regione europea della Gastronomia per il 2025
La Sicilia è Regione europea della Gastronomia per il 2025

Il 2025 sarà un anno d'oro per la Sicilia. L'isola, infatti, non solo si fregerà del titolo di Agrigento quale capitale italiana della cultura ma anche di quello, ben più importante per i flussi turistici dall'estero, di Regione Europea della gastronomia.

Un titolo che quest'anno invece è in mano alla regione di Saimaa, in Finlandia che celebra una cucina ricca di pesce dei laghi nordici, frutti di bosco piene di bacche succose, funghi carnosi e selvaggina. I cibi tradizionali dunque spesso sono genuini e non raffinati, ricchi dei sapori derivanti dalla grande quantità di luce solare della stagione estiva. Tra paesaggi scolpiti dall'era glaciale Saimaa, che è il più grande distretto lacustre del continente europeo, oltre al cibo genuino, offre attrazioni e ampie opportunità per attività all’aperto, con escursioni nelle foreste, crociere sul lago (tra cui quella diurna o notturna del 21 giugno per la Festa d’estate), saune, immersioni  nelle acque gelide. 

Il titolo di Regione europea della gastronomia viene assegnato da Igcat (Istituto Internazionale di Gastronomia, Cultura, Arti e Turismo, promosso da alcune regioni europee: per partecipare alla selezione bisogna aderire alla piattaforma). Per gastronomia non si intende solo cucina di alto livello ma più in generale  la cultura alimentare relativa al luogo, l'ospitalità, i prodotti tipici della cucina del luogo ed anche i modi per degustarli. L'obiettivo è stimolare la creatività e l’innovazione gastronomica, promuovere l’educazione culinaria e il turismo sostenibile. La regione prescelta deve completare il proprio programma in un minimo di 5 anni; molte regioni hanno scelto di restare nella Piattaforma e di continuare a svilupparne l'eredità, continuando dunque a fregiarsi del titolo. Tra il 2016, primo anno di avvio, al 2023 sono state 12 le regioni europee che hanno ottenuto il riconoscimento. Finora nessuna era italiana: nel 2025 il titolo spetterà alla Sicilia.

Capitale della mobilità sostenibile

Il mare di Termoli, la città dei tre Moli
Il mare di Termoli, la città dei tre Moli

Al fine di favorire una nuova cultura della mobilità sostenibile, meno inquinante è più dolce, il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ha deciso di conferire annualmente ad una città italiana il titolo di Capitale italiana della mobilità sostenibile, con scadenza annuale a partire dal 2025. Ma il titolo di Capitale che si candida ad investire in mezzi di trasporto e percorsi più verdi, con relativo stanziamento di un milione di euro, è già stato assegnato per l'anno in corso, il 2024, alla città di Termoli, provincia di Campobasso nella regione Molise, in quanto sede del primo stabilimento italiano per la produzione di batterie per le automobili di nuova generazione (Gigafactory).