Bandiera Arancione Touring, i borghi certificati salgono a 281: quattro new entry

di ROBERTA RAMPINI
5 febbraio 2024
BANDIERE ARENCIONI - Premiazione sindaci BA

BANDIERE ARENCIONI - Premiazione sindaci BA

Quattro nuove località tutte del centro-sud Italia: Apecchio (Pesaro-Urbino), Bagnone (Massa Carrara), Roseto Valfortore (Foggia) e Sinalunga (Siena). E 277 conferme.

Il Borgo di Collodi in Toscana

Salgono a 281 i comuni certificati con la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano per il triennio 2024-2026. Le regioni più "arancioni" sono Toscana, Piemonte e Marche, rispettivamente con 43, 39 e 28 comuni certificati. Le località turistiche italiane certificate con la Bandiera Arancione sono state premiate dal Touring Club Italiano, in occasione della Borsa Internazionale del Turismo 2024, alla presenza del Ministro del Turismo, Daniela Santanchè e di oltre 200 sindaci da tutta Italia.

Cos'è la Bandiera Arancione

La Bandiera Arancione viene assegnata attraverso un processo di certificazione ai comuni dell'entroterra che sanno esprimere grandi eccellenze in termini ambientali, culturali, enogastronomici, di accoglienza e di innovazione sociale e che trovano nel turismo una concreta opportunità di rilancio, nonostante le difficoltà dovute alla situazione di marginalità. Il Touring Club Italiano è stato 25 anni fa il primo Ente ad aver colto il potenziale turistico dell’Italia meno conosciuta e dei piccoli centri dell'entroterra. "Bandiere Arancioni è un esempio concreto dell’impegno della nostra Associazione nel prendersi cura dell’Italia come bene comune - afferma Franco Iseppi, Presidente del Touring Club Italiano - con l’obiettivo di diffondere la conoscenza dei territori, soprattutto quelli meno noti, educando alla bellezza del paesaggio e alla cura dell’ambiente". La Bandiera Arancione è una certificazione pensata dal punto di vista del viaggiatore e della sua esperienza di visita, ha una validità di tre anni e, premiando le realtà più virtuose, è anche uno stimolo per un miglioramento continuo, che porta benefici reali e tangibili per le realtà coinvolte.

L'intervento del Ministro al Turismo

"Quando parliamo di turismo in Italia, non possiamo trascurare l'importanza dei nostri borghi: dei veri e propri tesori nascosti che offrono esperienze autentiche, permettendo ai visitatori di immergersi nella ricca storia, cultura e tradizione della nostra Nazione - dichiara Daniela Santanchè, Ministro del Turismo. - Attraverso questi piccoli centri, possiamo preservare e promuovere le nostre radici, garantendo che le generazioni future possano continuare a godere della meraviglia di queste gemme storiche, fiore all’occhiello della nostra Italia. Grazie al Touring Club Italiano, che seleziona e certifica con la Bandiera Arancione l'eccellenza dei piccoli borghi dell’entroterra, supportandoli così nella loro valorizzazione."

Dati e curiosità

Secondo i dati emersi dall’analisi del 2023 il 67% dei comuni Bandiera Arancione ha registrato un punteggio più alto rispetto a quello del 2020. I comuni certificati  hanno migliorato ulteriormente la propria accoglienza, dimostrando un forte impegno nella tutela e nella valorizzazione del loro patrimonio storico-culturale, paesaggistico e ambientale. Il sistema ricettivo e ristorativo, per esempio, è stato potenziato nel 50% dei comuni, con alcune località che hanno raddoppiato il numero di strutture e quasi triplicato i posti letto, principalmente di tipo extra-alberghiero. La sostenibilità ambientale che è un elemento distintivo dei borghi certificati, ha visto un ulteriore miglioramento nel 75% dei comuni. Tra questi, il 54% si è distinto per una gestione particolarmente virtuosa dei rifiuti, portandoli ad occupare i primi posti nella classifica generale italiana. Il 90% dei borghi Bandiera Arancione, inoltre, ha sviluppato una forte vocazione green confermata anche dall’installazione di oltre 700 colonnine di ricarica per veicoli elettrici su tutto il territorio italiano. Un risultato sorprendente se si pensa che più della metà dei comuni italiani (58%) non ha punti di ricarica di accesso pubblico installati nelle proprie aree di competenza. Le Bandiere Arancioni, infine, si distinguono anche per il coinvolgimento delle comunità locali nella risoluzione di problemi diffusi. Un esempio è la creazione della cooperativa di comunità, la forte spinta all’inclusività sociale, anche nell’offerta di servizi rivolti al turista. Questi dati testimoniano, ancora una volta, la qualità del turismo che si può vivere e ritrovare nelle Bandiere Arancioni: slow, autentico, accogliente e soprattutto rispettoso dell’ambiente e delle comunità ospitanti.

Le quattro nuove località

Apecchio

Borgo di Apecchio ph Giorgio Pisciolini

Il Borgo di Apecchio storicamente è sempre stato un luogo di incontro di numerose civiltà (sono infatti ancora presenti tracce di insediamenti Umbri, Etruschi, Romani e Celtici), si affaccia tra Marche e Umbria, in un paesaggio ricco di sentieri e corsi d’acqua, alle pendici del monte Nerone, alla confluenza dei fiumi Biscubio e Menatoio. Merita una vista il centro storico segnalato da un itinerario che dal ponte medievale a schiena d’asino e dà accesso all’arco della Torre campanaria del XIV secolo. Qui si trova anche palazzo Ubaldini, costruito su progetto di Francesco di Giorgio Martini, che ospita al suo interno il teatro Perugini, il più piccolo delle Marche, e il Museo dei Fossili e dei Minerali del Monte Nerone, con oltre duemila pezzi di notevole pregio scientifico oltre che estetico. Tra le chiese segnaliamo quella di Santa Lucia con affreschi di scuola giottesca e di origini templari, la chiesa della Madonna della Vita, la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria risalente al X secolo e la pieve di San Martino. Da vedere anche il quartiere ebraico con la sinagoga, il forno per la cottura del pane azimo, il cortile del sukkot e il cosiddetto “giro d’aria” (XV sec.). Il territorio è ricco di sentieri per il trekking. Le caratteristiche climatiche e ambientali rendono il territorio di Apecchio particolarmente vocato alla produzione di tartufo, di ogni tipo e in ogni stagione. Apecchio è anche riconosciuta come capitale dell'Alogastronomia, neologismo coniato per indicare le connessioni virtuose tra birra artigianale, prodotti di qualità e territorio. Da gustare anche il bostrengo, dolce tipico preparato ancora oggi con la ricetta rimasta invariata nel corso dei secoli.
Perché la Bandiera Arancione
"La località si distingue per il centro storico ben conservato e tipico, per la varietà degli attrattori ben tenuti e facilmente raggiungibili grazie all’itinerario dedicato e ben segnalato. Efficiente il sistema di informazioni turistiche, sia in loco con l’ufficio turistico dedicato e ben segnalato, sia online con un sito web ben strutturato, che danno la possibilità di trovare tutte le informazioni utili per scoprire il territorio. Efficace è inoltre la comunicazione e la promozione dei prodotti tipici e degli eventi” Marta, ghost visitor Touring Club Italiano

Bagnone

Borgo di Bagnone ph Associazione Lunigiana World

Il Borgo di Bagnone si trova in Lunigiana, all’interno del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano, solcato dall'omonimo torrente, immerso tra i boschi. Numerosi percorsi permettono di scoprire il territorio, costeggiando torrenti, cascate e piccole piscine naturali dove potersi rilassare nelle stagioni più calde. Il borgo è costituito da due distinti insediamenti: sulla sponda sinistra del torrente, in posizione arroccata, un borgo medievale dominato dal Castello (oggi proprietà privata), con l’imponente torrione cilindrico in pietra, e arricchito dalla chiesa di San Nicolò, fondata probabilmente nel 1067; sulla sponda destra un borgo di strada mercatale anticamente denominato Gutula, dove è possibile visitare il Mam – Museo Archivio della Memoria. A pochi chilometri dal capoluogo, merita una visita anche la frazione di Castiglione del Terziere con il suo castello, caratterizzato da una solida torre di forma quadrangolare e oggi di proprietà di Loris Jacopo Bononi che lo ha restaurato e ha creato il Centro di Studi Umanistici "Niccolò V", dove si conservano un prezioso archivio ed una biblioteca di notevole pregio. I sentieri e le strade poco trafficate sono perfetti per la mountain bike. Il prodotto più tipico è la cipolla di Treschietto, piccola e tonda, dal colore rosato e il sapore dolce, prodotta tra novembre e dicembre. Il suo utilizzo in cucina è molto vasto, è ottima sia cruda che cotta, particolarmente deliziose le torte salate da forno. A tavola, inoltre, da provare i piatti tipici come i panigacci e i testaroli.
Perché la Bandiera Arancione
"La località si distingue per il contesto naturalistico di pregio e per la buona promozione delle risorse naturalistiche e dei percorsi cicloturistici. Le frazioni Castello di Bagnone e Castiglione del Terziere sono tipiche, il centro storico del capoluogo è raccolto e vivace, grazie alla presenza di numerosi negozi di prodotti locali, servizi e ristoranti. Buona è inoltre la varietà di attrattori storico-culturali presenti sul territorio", Marta, ghost visitor Touring Club Italiano

Roseto Valfortore

Borgo di Roseto Valfortore ph Vito Giannini

Questo Borgo (in dialetto locale chiamato Rusìte), è situato in una valle dei Monti Dauni settentrionali, a confine con i comuni della provincia di Benevento e vicino al monte Cornacchia, la vetta più alta della Puglia. Da non perdere una visita nel centro storico, a partire da piazza Umberto I, e piazza Bartolomeo III di Capua con l’Arco della Terra, antica porta principale di accesso ai vicoli del centro storico. Merita anche una visita la chiesa Madre Santa Maria Assunta costruita nel 1507, con all’esterno la balaustra scolpita a mano dagli scalpellini locali, la chiesa di San Nicola e quella di Santa Maria Lauretana. Da segnalare anche l’Osservatorio di Ecologia Appenninica che approfondisce flora e fauna dell’Appennino Dauno. Alle pendici di Roseto sorgono due antichi e possenti mulini ad acqua. Tra i prodotti gastronomici di eccellenza del paese occupa un posto di rilievo il tartufo, soprattutto quello nero, che cresce nelle zone circostanti. Altro prodotto d’eccellenza del posto, molto richiesto anche all’estero e legato alla ricchezza dell’ambiente naturale circostante, è il miele, la cui produzione si deve alla molteplice quantità di fiori che crescono nei boschi che circondano Roseto. Un prodotto tipicamente rosetano è il pecelatèdde, dolce preparato con il miele nel periodo pasquale.
Perché la Bandiera Arancione
"Il borgo, in un contesto naturalistico di pregio (Monti Dauni), si distingue per la vivacità, la numerosità e varietà degli attrattori e per la buona promozione degli eventi. Senza elementi di impatto che pregiudicano o limitano l’aspetto del luogo, si caratterizza anche per l’attenzione alla sostenibilità ambientale." Elsa, ghost visitor Touring Club Italiano

Sinalunga

Veduta panoramica Sinalunga ph Alessio Grazi

Il territorio del comune di Sinalunga è  immerso nella Val di Chiana e si caratterizza, da un paesaggio leggermente mosso da vigne, oliveti, campi coltivati e strutture agricole. Il centro storico, è caratterizzato da una parte  medievale e l’altra tardo-rinascimentale, con la collegiata di San Martino che risale al 1588, la chiesa della Madonna delle Nevi con la cancellata neogotica e la chiesa di Santa Croce che conserva la tavola d'altare Sposalizio della Vergine della scuola di Luca Signorelli considerato uno dei maggiori interpreti della pittura rinascimentale. Da vedere anche il Palazzo Pretorio e lo spazio museale "Le Stanze di Larth" che raccoglie i reperti etruschi provenienti dalla necropoli di San Giustino e dal vicino insediamento etrusco Le Carceri. All’ingresso del paese si trova la Fonte del Castagno, dalla quale partono i cunicoli sotterranei che formano il Sentiero dell'Acqua, visitabile previa prenotazione presso l’ufficio turistico comunale. Da visitare anche la chiesa di San Bernardino in località Poggio Baldino, ricca di opere di pregio e risalente al 1449. Tra i prodotti più importanti del territorio segnaliamo la carne di razza chianina, l’aglione della Valdichiana, un aglio con spicchi molto grandi che ha un sapore fresco e delicato ed è perfetto accompagnato ai caratteristici pici, e l’olio d’oliva, coltivato nelle colline sinalunghesi fin dal Medioevo.
Perchè la Bandiera Arancione
"La località si distingue per il centro storico ben conservato e tipico, per la numerosità e la varietà degli attrattori ben tenuti e indicati con una segnaletica efficace. Efficiente il sistema di informazioni turistiche, sia in loco con l’ufficio turistico dedicato e ben segnalato, sia online con un sito web ben strutturato, che danno la possibilità di trovare tutte le informazioni utili per scoprire il territorio. Numerosi sono anche i punti vendita di prodotti tipici dove poter acquistare le eccellenze del territorio.” Paolo, ghost visitor Touring Club Italiano