Alessandro Borghese, quando la cucina incontra l’arte: Capodanno 2024 dallo chef

di MONICA GUERCI -
17 dicembre 2023
Alessandro Borghese

Alessandro Borghese

Figlio d'arte, chef e volto televisivo tra i più popolari, Alessandro Borghese (San Francisco, 1976) riesce anche a coniugare il buon cibo all’arte. Nel suo 'Il lusso della semplicità', nel cuore di CityLife a Milano, l’esclusiva serata di Capodanno 'Ale In Loveland – Love is in the New Year!', è un omaggio all’amore, alla cucina italiana e per l’occasione le pareti del ristorante si vestono di nuove opere. 'Identità scomposte' è la new entry delle esposizioni artistiche ospitate nel locale con i lavori dell’artista Felice Battirolo, un viaggio tra la memoria e l’oblio, tra la malinconia e l’empatia che evocano i volti senza identità impressi sulle tele tra pennellate e spatolate di colori intensi che si fondono.

La mia seconda pelle, di Felice Battiloro

La notte più lunga dell’anno comincerà presto alle ore 19.30. In perfetto stile 'Borghese', sarà un percorso gastronomico per riscoprire i sapori della tradizione e i ricordi più genuini, condito con divertimento, balli e bel canto. Il menù (disponibile anche nel ristorante con affaccio sul Canal Grande nello storico Palazzo Vendramin Calergi a Venezia), sarà un inno alla cucina italiana: passione e amore, famiglia e affetti, territorialità e appartenenza, ma anche pace e libertà. Non mancherà il brindisi per festeggiare l’arrivo del 2024, magari con uno dei cocktail preparati dal flair bartender Giorgio Facchinetti, e la musica, una delle grandi passioni dello chef: dal rock ‘n roll di DJ Nasty alle note blues di un sax. Il costo della cena? 280 euro a persona. LEGGI ANCHE - I tortellini natalizi di Alessandro Borghese Chef Borghese, Love is in the New Year… “Ale in Loveland, l’amore guiderà il nostro San Silvestro dopo un anno incasinato, pieno di tutto anche due guerre. Abbiamo voluto dedicare il Capodanno sia a Milano sia a Venezia all’amore, l’amore totalizzante, quello per noi stessi, per il prossimo, per il bello. L’amore per la natura, per il buon cibo, quindi l’amore che abbraccia tutto. Sì, abbiamo bisogno di bellezza, di pace, abbiamo bisogno di pensieri positivi, di pensare all’amore futuro”. Uno chef con l’amore per l’arte?

Ristorante «Il lusso della semplicità», Milano

L’amore per l’arte è l’amore per il bello. Questa passione rappresenta per me un percorso che ho iniziato con mia moglie. Insieme abbiamo cominciato a collezionare cose che ci piacciono, opere d’arte sia moderne, sia di arte sacra e comunque tutto quello che incontriamo e ci suscita un’emozione, qualche cosa di positivo. Mi rende sereno, mi fa fare un tuffo nel passato o mi stuzzica perché è sexy è intrigante. E questo lo fa anche la cucina. I piatti, il cibo, il buon mangiare, il buon bere hanno questa capacità, così come la musica. Il potere evocativo della musica è come quello del cibo. Ascolti un brano e ti riporta in quell’anno, in quel momento, su quella spiaggia, con quella persona. Assaggi quello gnocco e dici ‘caspita, è uguale a quello che faceva mia nonna’ e quindi ti riporta indietro nel tempo e ti fa viaggiare. Anche l’arte fa la stessa cosa, ti fa fare un viaggio. Itinerari di viaggio 2024: nel segno del bello, del gusto, della scoperta? Devo tornare in America, ho una figlia che si chiama Arizona e la voglio portare in Arizona: è un mio desiderio quello di andare negli Stati Uniti insieme alle mie due figlie (Arizona di 11 anni e Alexandra di 7 ) e con mia moglie (Wilma Oliverio, ndr). Poi c’è il Giappone, dove non sono mai stato. Un viaggio questo che mi piacerebbe tantissimo fare. Andare a provare dei veri “omakase” giapponesi. Un viaggio alla scoperta delle capacità culinarie un po’ come faccio con “4 Ristoranti”, però in questo caso vorrei vedere anche il posto. Mi piacerebbe tanto andarci durante il periodo della fioritura dei ciliegi. Visitare il Mercato di Tokyo, un mercato del pesce che è il più famoso al mondo. Mi hanno raccontato di quartieri con palazzi che vendono solo coltelli da cucina per chef. Ogni viaggio mi regala qualche suggestione nuova, in Giappone c’è tanto da scoprire”. Cosa metterà in tavola a Natale per la sua famiglia? Cucinerò io per mia moglie, per le mie figlie e anche per mia suocera. Ci sarà un antipasto che sarà simile a quello che sto sperimentando per il Capodanno al ristorante. Lo trasporto anche a casa, una versione aggiornata di un cocktail di gamberi, un blinis con un’insalata di granchio e una minestra d’aragosta, calda, corroborante, chic ma allo stesso tempo comfort food. Quindi non lo spaghetto all’aragosta o al caviale ma la minestra con il mio spaghettone spezzato, come si faceva una volta e con un ingrediente nobile. Dopodiché mia moglie desidera una frittura di pesce. Il tutto annaffiato da fiumi di bollicine.