Una gita fuori porta a Urbisaglia, tesoro nascosto delle Marche
Il sito archeologico Urbs Salvia è tra i più grandi e meglio conservati della regione, mentre il borgo accoglie i visitatori con la sua imponente rocca, recentemente restaurata
Talvolta i luoghi più affascinanti e i tesori più spettacolari si trovano proprio dove meno ce lo aspettiamo, in quelle destinazioni fuori dal turismo di massa che, se visitate, lasciano molto sia da un punto di vista storico che architettonico e artistico. È il caso di Urbisaglia e del suo vicino parco archeologico, Urbs Salvia, situati nel cuore delle Marche. Si tratta di uno dei siti meglio conservati e più grandi della regione, pertanto riteniamo che meriti senza dubbio una visita, insieme al suo omonimo borgo.
Questo straordinario insediamento era parte della rete di città che fiorirono durante l’Impero Romano: la sua importanza fu strategica sin dagli esordi, in quanto fungeva da centro commerciale e culturale per l’intera area. La storia di Urbs Salvia è intrisa di avvenimenti significativi: il centro urbano si sviluppò in una zona strategica, collegata alle principali vie di comunicazione dell’epoca; durante i secoli, ha pertanto visto il passaggio di diverse popolazioni, ciascuna con i propri usi e costumi, le quali lasciarono un’impronta indelebile nella sua architettura e, di conseguenza, nei resti oggi visibili. Gli scavi sistematici iniziarono negli anni Ottanta del secolo scorso, grazie all’impegno di archeologi locali e università: anno dopo anno hanno rivelato un importante complesso di edifici e strutture che raccontano la vita quotidiana degli antichi abitanti.
Tra le attrazioni principali del parco spicca l’Anfiteatro, costruito fuori dalla cinta muraria, a margine della Salaria Gallica: è ritenuto uno degli anfiteatri romani meglio conservati nelle Marche e fu fatto erigere intorno all’81 d.C. da Lucio Flavio Silva Nonio Basso, come si legge nell’iscrizione conservata nel Museo Archeologico di Urbisaglia. Di forma ellittica, occupa una superficie di circa 5000 mq e conserva tutto il suo perimetro fino all’altezza del primo ordine di gradini e oltre, sebbene in epoca medievale furono prelevati da qui molti elementi al fine di riutilizzarli per il borgo di Urbisaglia e per l’Abbazia di Fiastra. Oggi l’Anfiteatro continua ad ospitare eventi culturali e rievocazioni storiche durante tutta la stagione estiva.
Non molto lontano, raggiungibile con una breve passeggiata, si trova invece il Tempio Criptoportico, tra gli edifici sacri più significativi del centro Italia. Il complesso è delimitato da un ampio recinto, mentre il Tempio vero e proprio presentava, secondo le ricostruzioni degli archeologici – che ancora oggi lavorano nell’area –, ben sei colonne sul lato frontale. Dedicato alla dea Salus Augusta, risale all’età augustea; il Criptoportico è databile invece all’inizio del regno di Tiberio (prima metà del I secolo d.C.). Della vasta struttura semi-sotterranea formata da quattro gallerie che circondavano il Tempio, oggi sono visibili resti notevoli con anche degli affreschi ottimamente mantenuti; in particolare, il braccio meridionale, aperto alle visite, permette ancora di apprezzare le interessanti decorazioni pittoriche di età tiberiana, riferibili al III stile pompeiano.
Le imponenti vestigia del Teatro Romano, situato più in alto e raggiungibile con una passeggiata nel verde del parco cittadino scendendo dal borgo, sono invece ammirabili solo dall’esterno, in quanto attualmente il sito è chiuso in attesa di restauro. Un tempo poteva ospitare fino a 2.500 spettatori: costruito in pietra locale, si caratterizzava per un’acustica sorprendente, tanto che oggi, con un po’ di immaginazione, è possibile immaginare il fragore degli applausi e le risate del pubblico.
Dopo aver visitato il foro, il serbatoio e gli altri resti dell’antica città romana, ci si può spostare nel borgo di Urbisaglia, che domina la valle dalla sommità della collina. Camminando per le sue strade, si percepisce ancora tutta l’atmosfera antica, con edifici storici e scorci panoramici che raccontano secoli di potere. Tra i monumenti più significativi va menzionata senza dubbio la Rocca di Urbisaglia, un’imponente fortificazione dall’alto della quale si apre una sensazionale vista sul paesaggio circostante e rappresenta quindi uno dei simboli principali del borgo.
Costruita a partire da una prima fortificazione medievale, che fu in seguito ampliata e potenziata dalle varie famiglie a capo del territorio, assunse ben presto lo scopo di consolidare il potere della Chiesa sull’area e sorvegliare gli abitanti, garantendo la difesa del territorio in un periodo segnato da conflitti tra dinastie nobili.
L’architettura che la caratterizza è un perfetto esempio di fortezza rinascimentale, con una pianta trapezoidale e quattro torrioni angolari che proteggevano la cinta muraria. Il mastio centrale, recentemente restaurato con i fondi del Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, fungeva da punto di avvistamento e rifugio in caso di attacco; inoltre, le sue massicce mura in pietra, con camminamenti interni e feritoie, rivelano il ruolo militare della struttura. Oggi la Rocca è visitabile attraverso un percorso che si snoda tra le torri e i bastioni, immergendosi in un passato che affonda le radici in epoche lontane e regalando una visuale impagabile sui Monti Sibillini.
Info: www.urbisaglia.com.