Marche, dal mare ai monti e ritorno fra panorami e sapori
Facciamo finta che non ci sia stato il terremoto. Oppure no: andiamo a portare il nostro affettuoso omaggio a terre splendide massacrate dagli scossoni di Madre Terra. I Monti Sibillini, sì: angolo d’incanti tra le Marche e l’Umbria, tra natura suggestiva, mirabili architetture, sapori deliziosi. Ci andremo a pedali, un anello in quattro tappe su e-bike con le borse appese. Partiamo dal mare, da San Benedetto del Tronto con le larghe spiagge, il monumento al gabbiano Jonathan, il celebre brodetto o un bel piatto di vincisgrassi: siamo sulla Riviera delle Palme, lungomare passeremo anche per Grottammare e Cupra Marittima, dove si devia per l’entroterra, ci attende una salita di 13 km attraverso un paesaggio di calanchi verso Ripatransone, il Belvedere del Piceno con il vicolo più stretto d’Italia (appena 43 cm), e lì assaggiamo il tipico minestrone di legumi detto ciavarro e le ‘cucciòle’, le chiocciole, leit-motiv gastronomico di tutto il viaggio. Dieci km vallonati, ed eccoci nel delizioso centro storico di Cossignano, l’Ombelico del Piceno. Al km 36 si ricomincia a salire verso la prima meta, Montalto, e intanto avremo fatto 44 km, con 766 metri di dislivello in salita. Ammiriamo la concattedrale dell’Assunta, se c’è tempo e fiato si va al Castello di Porchia. Seconda tappa più breve, 36 km verso Amandola, la ‘regina dei Sibillini’. Percorso meno duro, 531 metri il dislivello finale, ma tutto un saliscendi. Si cala un po’ per risalire ai 561 metri di Montedinove, arroccato e cinto da mura: vedremo il Museo delle Tombe Picene, e faremo conoscenza con una delizia, la mela rosa dei Monti Sibillini, che si vedono già, qui siamo alle pendici del monte Ascensione. Breve discesa, poi 9 km di salita lungo l’emozionante valle del Tenna, ascesa dolce fino al lago di San Ruffino con l’omonima abbazia, e finalmente eccoci ad Amandola, dove si gode un gran panorama dal Belvedere di Piazza Alta. In tavola, la ‘regina’ mette un fantastico yogurt, miele, il tipico ciaùscolo salame spalmabile, tartufi e confetture. Da qui noi possiamo chiudere il nostro anello verso il mare in altre due frazioni. La prima, 45 km di lievi su e giù, ci porterà ad Ascoli, ma prima faremo sosta a Montefortino, circondato ad anfiteatro dai Sibillini, qui il Sibilla e il Priora, laggiù lontano il Vettore: noi potremo dare un’occhiata alle Gole dell’Infernaccio, alle sorgenti del Tenna, al Santuario dell’Ambro che nelle Marche è secondo solo a Loreto per importanza, ai ponti, ai casali di montagna. Alla Croce di Casale, al culmine di una salita, una bella chiesa dal campanile rotondo.
Poi la strada ci accompagna più dolce ma trafficata verso la splendida Ascoli. Ecco piazza del Popolo e il Caffè Meletti e il Palazzo dei Capitani, piazza Aringo e la cattedrale, il forte Malatesta... e poi le gustose olive, la focaccia cacciannànze, il fritto, il timballo, la coratella con uova e limone, e un bel bicchierino di Anisetta Meletti, dai. Torniamo al mare, ma sarebbe troppo semplice prendersela tutta dritta. Da Ascoli a Castel di Lama Stazione si segue la Salaria, ma qui si devia verso l’interno, e ancora salita. Ma ci aspetta Offida, uno dei Borghi più belli d’Italia, con le sue ricchezze di merletti e tomboli, le mura, Santa Maria della Rocca sopra una rupe, i suoi vini Docg con il chichì, gustosa focaccia ripiena. E poi via per le colline, di nuovo verso l’Adriatico.