Fabriano e la carta, un binomio che va avanti nella storia ormai da oltre cinquecento anni
Fabriano, storica Città della Carta, è dal 2013 Città Creativa Unesco per la sezione Artigianato, Arte e Tradizioni popolari. Il bello è che non ci sono dati certi sull’origine di questa tradizione. è presumibile che i fabrianesi abbiano appreso tale arte dagli arabi fatti prigionieri durante uno dei loro tanti assalti alla città di Ancona a partire dall’XI secolo. Quel che è certo è che nel 1264 una pergamena conservata a Matelica attesta la produzione di carta bambagina ricavata da fibre di cotone e incollata con gelatina animale. Così, quando nel 1455 Gutenberg inventa la stampa, Fabriano è già al centro della produzione di alta gamma, apprezzata da artisti e musicisti. Raffaello usa per uno dei suoi schizzi la filigrana a scala, Michelangelo si serve della carta Fabriano per scrivere all’amico Niccolò Della Buca, e nel 1782 nasce il marchio Fabriano che tuttora è leader nel settore e tra i suoi estimatori ha anche Beethoven. Pure Garibaldi, nel 1873, si serve di carta filigranata per scrivere una missiva allo scrittore e anarchico Errico Malatesta. Idem Gabriele D’Annunzio per la corrispondenza con la cantante Olga Brunner Levi. Dal 2002 anche gli euro vengono stampati su carta Fabriano e nel 2019 Fondazione Fedrigoni Fabriano e Cartiere di Fabriano, in occasione della XIII Unesco Creative Cities Conference hanno presentato ‘Fabriano Paper Pavillon A Wonderful Journey’, un padiglione interamente dedicato alla carta all’interno del complesso storico delle Cartiere Miliani Fabriano. Anche la prima edizione a stampa della Divina Commedia che vide la luce a Foligno (Perugia) l’11 aprile 1472 per opera del tipografo tedesco Johannes Numeister, usò la carta di Fabriano per le circa 300 copie previste. Un altro tempio della carta è nel complesso monumentale dell’ex Convento dei Domenicani, recentemente restaurato. Il Museo della Carta e della Filigrana rappresenta anch’esso l’immagine di settecento anni di tradizione cartaria locale. In un’ampia sala trecentesca del piano terra è stata ricostruita la gualchiera medioevale per la fabbricazione della carta a mano. Ma Fabriano non è solo carta. Un tuffo nel classico e nel passato lo si può fare anche visitando il Museo del Pianoforte Storico e del Suono o quello degli Antichi Mestieri in Bicicletta. è un museo anche la farmacia Mazzolini e Giuseppucci 1896 Scienza e Natura, uno scrigno interamente intagliato nel legno alla fine dell’800 che si trova a ridosso della bellissima piazza del Comune e dell’annessa Fontana Sturinalto, sotto l’arco del Palazzo del Podestà.