Lord Byron e Ca’ Zen, passione proibita lungo il Po
Il celebre poeta inglese nella tenuta settecentesca sulle tracce della relazione clandestina con l’amata Teresa Gamba Guiccioli. Qui compose la famosa poesia ‘Stanzas to the Po’
“Fiume! Che scorri presso le antiche mura dove dimora la Donna del mio cuore…". I versi del poeta viaggiatore Lord Byron riecheggiano ancora nella villa della tenuta Ca’ Zen a Taglio di Po, in provincia di Rovigo. In questo splendido settecentesco complesso nobiliare, immerso nel Parco del Delta del Po, Byron compone la famosa poesia ‘Stanzas to the Po’.
Ma cosa ci fa il grande poeta inglese nelle campagne del Delta? Ha seguito l’amata Teresa Gamba Guiccioli fino alla sperduta Ca’ Zen, per incontrarla segretamente e rimanerle accanto mentre si trova reclusa in punizione dal marito, il conte Alessandro Guiccioli di Ravenna, molto più vecchio di lei. Questi aveva scoperto la relazione tra Byron e la sua giovane moglie. Una ragazzina rossa di capelli, a volte sciocca, sentimentale e che "usava confondere l’Islanda con l’Irlanda", raccontavano le malelingue. Ma per Teresa, Byron (libertino e dissoluto) si fa monogamo, o quasi. Rinuncia a molte delle sue stravaganze e a tutto il suo harem che aveva a Venezia dove nel 1819 aveva conosciuto la giovane nel salotto della contessa Benzoni. Fu amore a prima vista e nonostante il matrimonio di lei, la segue a Ravenna, sistemandosi nella sua casa con l’approvazione del marito.
“Lord Byron è in ottimo stato sia di salute che di animo — scriveva Shelley —, si è liberato di tutte quelle tristi e degradanti abitudini. Vive con una donna che gli è affezionata e alla quale è affezionato, e sotto tutti i punti di vista è un uomo cambiato". Si appassiona alla politica. Si iscrive alla Carboneria. È un "uomo cambiato" anche nella produzione letteraria. Già a Venezia il ribelle, il bel tenebroso del Childe Harold si era mutato nell’avventuriero cinico e libertino del Don Juan; componendo drammi di ispirazione alfieriana alcuni dei quali ambientati nella storia di Venezia, come il Marin Faliero.
Come era facile prevedere, la relazione d’amore clandestina non può andare avanti molto. Il marito di Teresa, scopre la tresca e spedisce la giovane sposa in ritiro a Ca’ Zen, nella speranza che la donna possa tornare sui propri passi. Ma l’amore non ha ostacoli e non conosce confini: così Lord Byron arriva a Taglio di Po. Per lui Teresa è “bella come l’aurora e calda come il mezzogiorno”. Insieme vivono giorni felici, in cui il poeta scrive, scrutando il paesaggio dalla balaustra del primo piano, alcuni dei versi più belli, ‘Stanzas to the Po’, appunto.
Nel 1821 il marito di Teresa denuncia Byron che deve lasciare velocemente Ravenna, per raggiungere prima Pisa poi Livorno, e lasciare definitivamente l’Italia (e Teresa) nel 1823. È tempo di cambiare ancora una volta orizzonti, personaggi, amori. Va in Grecia a combattere per la libertà di quella nazione. Parte su un brigantino appositamente noleggiato. Sogna battaglie, ma la morte lo coglie a 36 anni, per febbri reumatiche mal curate. Era il 19 aprile del 1824. Per celebrare il bicentenario della scomparsa, il 7 settembre a Ca’ Zen di Taglio di Po è in programma un evento letterario e musicale.