Sondrio, nel regno del Nebbiolo cultura, gusto e panorami da mozzare il fiato

di PAOLO GALLIANI -
21 luglio 2022
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Una primadonna? Non propriamente. Del resto, ce ne sono già molte in Valtellina, mete vanitose dei turisti compulsivi che, in estate e ancora di più in inverno, transitano velocemente lungo la ‘tangenzialina’ per raggiungere le star dell’Alta Valle, Bormio, Santa Caterina Valfurva e Livigno. Peggio per loro. Abituati come sono ad esercitarsi nell’ovvio, certi vacanzieri avrebbero pure l’ardire di considerare Sondrio una città povera di appeal, senza averle nemmeno dedicato un po’ di attenzione. Poco male: succederà prima o poi che rimedino a tanta insipienza. E saranno i primi a scusarsi per la loro maldestra superficialità. Della serie: meglio tardi che mai. Perché il più piccolo capoluogo d’Italia non è certo il più anonimo. Ed è sorprendente quanto ci sia da fare e scoprire in una città schiva e discreta che arriva a malapena a 22mila abitanti, chiusa tra l’Adda e le vigne terrazzate che rivestono il versante Retico, e raccolta attorno all’elegante piazza Garibaldi dove sembrano confluire le strade ma anche gli umori di Sondrio. Tutto a portata di mano. Ed è il bello di questa metropoli lillipuziana delle Alpi lombarde che sfoggia il meglio di sé ai lati della ‘Via della Valle’, un tempo nota come ‘Via Valeriana’, incorniciata da case nobiliari con portali barocchi, balconcini in ferro battuto e androni voltati. Eleganti anche i palazzi che si affacciano su piazzetta Carbonari, via Romegialli e piazzetta dell’Angelo Custode. Ed è istintivo allungare il passo fino al vicino Palazzo Sassi de’ Lavezzari, location invidiabile di un Museo Valtellinese di Storia ed Arte che divulga informazioni locali più colte più di quanto sappiano fare libri ed enciclopedie. La sorpresa? È ad un amen ed è l’antico quartiere Scarpatetti, groviglio di case rurali con ballatoi in legno, scantinati in pietra, sostegni dei lumi a petrolio e passaggio obbligato per salire al Castello Masegra sfiorando un’antica statua lignea della Madonna col bambino che, tra le dita, trattiene un grappolo d’uva. Allegorico. E allusivo. Questo è il regno indiscusso del Nebbiolo, come si potrebbe facilmente intuire degustando un buon Grumello e un impagabile Valtellina Superiore nella cantina di Alberto Marsetti; o andando a curiosare in un’azienda come l’ArPePe dei fratelli Pelizzati Perego, eccellenza assoluta della viticoltura eroica sondriese. A Triangia, frazione lungo la Via dei Terrazzamenti, il finale emozionale lo regala una colorata ‘Big Bench’, panchina gigante con affaccio panoramico sulla città, sulla Media Valtellina e sul lontano gruppo dell’Adamello. Nella sottostante piana dell’Adda, i vacanzieri frettolosi arroventano la Statale 38 dirigendosi verso le più rinomate località turistiche. Vista da qui, da Sondrio, fretta sciocca. E colpevole. Info su www.visitasondrio.it  
Top 5 di Sondrio

1 Passerella da brividi anche in bici

La nuova attrazione di Sondrio è mozzafiato: una passerella ciclopedonale sul torrente Mallero che unisce Mossini e Ponchiera superando i quasi 100 metri di salto delle gole delle Cassandre. Lunga 145 metri, è situata tra la Strada dei Terrazzamenti e la Strada del Vino.

2 Grand Hotel della Posta, un gioiello

Era il salotto buono di Sondrio quando a dirigerlo c’era il compianto Tato Sozzani. Il Grand Hotel della Posta (piazza Garibaldi, tel. 0342.200397, doppia da 120 euro) continua a esserlo, gioiello del polo premium dell’hôtellerie PPN Hospitality e paradigma dell’arte di ricevere in Valtellina: 38 camere, la buona cucina dello chef Matteo Fanoni e il Felix Caffè.

3 Olmo Valtellina in tavola

Che il locale di Olmo Fumasoni sia uno di quelli che onorano al meglio la cucina valtellinese è fuori dubbio. Peraltro, è anche il terminale di un’attiva azienda agricola in cui si producono molti dei prodotti poi utilizzati dallo chef Cesare Gatti. Tra le delizie, pizzoccheri, manzo brasato e gnocchi al mirtillo. Piazza Cavour 16. Tel. 0342.212210. Prezzi: 25-30 euro.

4 Il Museo dei Monti

Unico dei tre fortilizi che un tempo dominavano Sondrio, il Castello Masegra si erge in cima all’omonima rupe sulla sponda sinistra del Mallero e ospita il CAST, museo dedicato al mondo della montagna e al desiderio degli uomini di superare i loro limiti attraverso le scalate.

5 Emozioni lungo L'Adda

Percorso ciclabile e pedonale immerso nel verde, si allunga per oltre 100 km tra Colico e Bormio costeggiando il fiume Adda e vanta una quarantina di area-sosta attrezzate. Il tratto che attraversa la piana di Sondrio offre l’opportunità di agganciarsi ai tracciati che salgono verso i terrazzamenti vitati sulla sponda Retica o deviare verso le zone boschive del versante Orobico.