Max Angioni: "La mia Como, uno dei posti più belli del mondo"
"Lasciatemelo dire: la mia Como è uno dei posti più belli del mondo", esordisce entusiasta Max Angioni, rivelazione di questi anni. Da ’Italia’s got talent’ a ’Lol’ fino alla conduzione de ’Le Iene’ e a ’Zelig’ (dove ripropone il personaggio di Kevin Scannamanna, ‘maranza’ e ansioso), la sua vis comica lo ha eletto fra i beniamini del pubblico. E tutto è iniziato proprio là, sulle rive del lago, dove Max ha mosso anche i primi passi del suo percorso artistico. Il cuore è sempre a Como? "Certo, anche perché Como è di una bellezza sconfinata, capace di abbracciare il lago e le alture. Un luogo mozzafiato, talmente straordinario che perfino George Lucas è venuto dall’America a girarci delle scene di ‘Star Wars’: si immagina un pianeta incredibile e lo trova sul lago di Como. Eppure, secondo me, a volte questo potenziale non viene sfruttato adeguatamente". Il suo luogo più amato in città?
"I giardini del Tempio Voltiano, un simbolo che già di suo assomiglia alla Casa Bianca. Da bambino si va ai giardini per le giostre, da ragazzi e da adulti li si riscopre e li si apprezza per l’ambiente, la tranquillità, la pace. E poi, vuoi mettere il ricordo di Alessandro Volta?". Un grande... "Noi a Como abbiamo avuto Steve Jobs prima di Steve Jobs. E io sono legato con affetto a questo personaggio: quando recitavo in piccoli spettacoli per i ragazzi, ho interpretato anche Volta. Più Como di così..." Cosa le piace fare sul lago? Moto, bike? "La moto non ce l’ho, la bici sinceramente la uso poco. Io amo correre sul lungolago verso Cernobbio, sono un runner. E poi, verso sera, prendo l’auto e inizio il giro degli aperitivi: solo che, dopo il primo, gli altri preferisco farli a piedi!".
Lei ha abitato a Pognana Lario, proprio di fronte a Laglio... "E dalla finestra di casa mia in pratica vedevo la villa di George Clooney". Ma l’ha mai incontrato? "Di persona, proprio no. Però una notte, insieme ad amici, stavamo passando in motoscafo davanti alla sua villa e io ho gridato ‘George, how are you?’. Dal giardino ho sentito rispondere qualcosa come ‘Ehhhh’. Forse era proprio lui: però la sua voce io la sento solo nello spot del caffé". Da ragazzo stava spesso a Ponte Chiasso... "Sì, dai miei carissimi nonni. Quello è un posto incredibile, un luogo di confine: dal balcone vedevo la Svizzera. Quando stavo là, mi sembrava normale avere in paese una dogana. Poi ho scoperto che non era proprio così dappertutto". Il lago è sempre un ‘ambiente’ speciale? "Sì, totalmente diverso dal mare. Con il lago puoi dialogare, vedi l’altra sponda, vedi la fine: al mare invece sei sempre avvinto da un’immensità. Il lago mi sembra avere una dimensione più umana, e mi tranquillizza". Per lavoro lei adesso gravita più spesso su Milano. Sempre Lombardia, ma differente? "Ah, beh, a Pognana e a Como ero abituato a svegliarmi con il lago di fronte, qui invece ho solo palazzi e uffici, e il verde a volte lo vedo soltanto sui semafori. Più che altro a Como, fra l’acqua e la collina, hai sempre il desiderio di ‘staccare’, mentre Milano ti ricorda in ogni momento che devi lavorare. Anche se, certo. Milano è sempre Milano. E la Lombardia è come il mio spirito guida, con la sua praticità, il suo pragmatismo, il suo puntare all’essenziale". Milano la aiuta a essere un po' più Iena? "Di certo il lato più cinico, ironico e irriverente delle Iene lo sento molto mio. Andare a ‘pizzicare’ i potenti e i furbi, trovare il lato ‘storto’ delle storie è molto interessante". A proposito di storie, nel suo libro ’Mistero brutto’ (Mondadori Electa) lei ha pure ‘rivisitato’ i Vangeli. Un azzardo? "Perché mai? Ho semplicemente voluto rileggere i Vangeli in modo più umano. In vari film o fiction tv la figura di Gesù ci è spesso stata presentata con una narrazione molto patinata o epica. Però, leggendo le pagine del Vangelo, ho scoperto che a volte Gesù stesso risponde in molto diretto, spiccio, senza fronzoli. Allo stesso modo ho provato a immaginare le reazioni ‘umane’ di altri protagonisti delle storie dei Vangeli". Anche lei si sente ‘Miracolato’ (come il titolo del suo spettacolo). Perché? "Ho vissuto un anno incredibile con una serie di grandi opportunità, una di seguito all’altra, al punto che amici e colleghi mi hanno detto ‘Eh, ma che c... che hai avuto’. Sono io il primo a riconoscerlo. E siccome mi rinfacciano di essere dappertutto, col prossimo spettacolo (che debutterà a febbraio) risponderò ‘Anche meno’. E vedrete...". Fra i tanti miracoli che lei ha vissuto, c’è anche quello di trovarsi a condurre a fianco di Belen. Sa quanti la invidiano? "È vero (ride). E lei è tanto diva quanto normale nell’approccio. Non mi ha mai fatto pesare la ‘distanza’ fra noi. E, sì, è bellissima"