La Strada delle Abbazie alle porte di Milano

Alla scoperta del patrimonio artistico e religioso di un ambiente caratterizzato da rogge, canali, fontanili, mulini e meravigliose cascine

di Redazione Itinerari
25 settembre 2023

Abbazia nella campagna milanese

Arte, natura e spiritualità, sono questi gli ingredienti che offre la Strada delle Abbazie, un percorso ad anello di 130 chilometri che si sviluppa attraverso il Parco Agricolo Sud Milano e il Parco del Ticino che permette di raggiungere sette luoghi di culto sia nel capoluogo lombardo, ma soprattutto nelle sue campagne: le Abbazie di Chiaravalle, Mirasole, Viboldone, Morimondo, la Basilica di Santa Maria in Calvenzano e le chiese di San Lorenzo in Monluè e di San Pietro in Gessate.

Appena lasciata Milano e la sua “movida” e le vie della moda e dello shopping, ci si trova subito immersi in un ambiente bucolico e agreste, costituito da rogge, canali, fontanili, mulini e meravigliose cascine con la loro offerta enogastronomica. Oltre l'ambientazione unica, il percorso regala un’opportunità culturale incredibile anche per conoscere da vicino veri capolavori architettonici del Gotico lombardo e le Abbazie benedettine, che hanno avuto un ruolo determinante nello sviluppo agricolo e culturale del milanese. Il percorso ad anello della Strada delle Abbazie offre varie possibilità, visto che può essere percorso in bicicletta o a piedi, ma anche con moto o e-bike. A seconda della scelta fatta, varieranno quindi anche le tempistiche di percorrenza.

Come si snoda il percorso

Pur non facendo parte del percorso delle Abbazie in senso stretto, il giro parte idealmente dal Duomo di Milano per poi snodarsi nella periferia Est della città, per toccare le abbazie poste più a sud e a ovest per poi tornare a Milano a San Pietro in Gessate. Lasciato alle spalle il cuore milanese ci si avvia verso la prima vera e propria tappa del percorso e si incontra la Chiesa di San Lorenzo in Monluè, alle porte della città nella periferia est. Di origini antichissime (era detto Mons luparium o “monte dei lupi”), ospitò dal XIII al XVI secolo un monastero dei frati dell’ordine degli Umiliati e successivamente si tramutò in una cascina agricola. L’impianto è quello tipico dei monasteri degli Umiliati (che qui coltivavano i campi e la lana) con una piccola chiesa a un’unica navata e la cascina attigua con grande corte centrale. La corte è un luogo piacevole in cui far scorrazzare un po’ i bambini, nel rispetto del luogo, ovviamente. Dietro al complesso c’è un ampio parco sempre accessibile con sentieri percorribili a piedi o in bicicletta. Scendendo verso sud si incontra uno dei pezzi forti del percorso l'Abbazia di Chiaravalle. Il complesso abbaziale sorge nell’antico borgo agricolo di Chiaravalle Milanese. Edificata secondo le regole cistercensi a partire dal 1135 per volontà di Bernardo di Chiaravalle, l’abbazia merita certamente una visita ai vari e suggestivi spazi, a iniziare dalla chiesa. Tra il ‘500 e il ‘700, infatti, importanti artisti dell’area milanese, quali Bernardino Luini e i fratelli Fiammenghini, contribuirono alle sue decorazioni. Splendido il coro ligneo seicentesco, dove ancora oggi prendono posto i monaci durante le funzioni religiose e anche la sua torre detta “Ciribiciaccola”.

Le abbazie del Parco Sud

A una decina di chilometri da Chiaravalle si incontra l’Abbazia di Viboldone. L’abbazia fu fondata nel XII secolo dall’ordine degli Umiliati che bonificò tutto il territorio circostante. Pregevoli gli affreschi dell’interno. Tra questi l’opera più antica è la lunetta sopra l'arco di accesso alla zona dell’abside, che raffigura la Madonna col Bambino in trono fra l’arcangelo Michele, un donatore e santi, datata 1349. Oggi nell’abbazia vivono le monache di clausura dell’Ordine di S. Benedetto che seguono, come i monaci a Chiaravalle, la regola del’ “Ora et labora”. Poco distante da Viboldone c'è la Chiesa di Santa Maria in Calvenzano, che venne costruita intorno al X secolo su fortificazione romana. Successivamente venne fondata una cappella devozionale e in seguito fu donata alla comunità cluniacense che la trasformò in complesso monastico. La chiesa è in stile romanico, con tre navate e una serie di pilastri alternati, forti e deboli. Giranndo verso ovest si arriva quindi all’Abbazia di Mirasole, nei pressi di Opera. Fu costruita nel XII secolo dall’ordine degli Umiliati ed è uno dei complessi di edifici medievali a corte tra i meglio conservati in Lombardia. Divenne fin da subito un importante centro produttivo della lana: i suoi macchinari tessili, avanzati per l'epoca, erano gli unici di produrre il feltro e permisero di creare una fiorente rete commerciale.

La conclusione del percorso

Per arrivare alla tappa successiva, l’Abbazia di Morimondo, è il percorso più lungo da percorrere dall'Abbazia di Mirasole visto che si trova vicino ad Abbiategrasso, all'interno del Parco del Ticino. Fondata nel XII secolo dai monaci cistercensi l’Abbazia di Morimondo divenne ben presto centro promotore della bonifica del territorio circostante. Oggi l’abbazia si presenta come un grandioso ed elegante edificio in mattoni d’argilla, prodotti dalla fornace che proprio i monaci costruirono per questo scopo. In una zona in cui non c’erano cave di pietra, infatti, l’uso dell’argilla s’imponeva sia per la facilità di reperimento e di lavorazione, sia perché rispecchiava la scelta di povertà monastica. Il borgo che si sviluppa intorno all’abbazia è molto ben conservato e si presta ottimamente per una piacevole giornata con la famiglia. Il percorso termina tornando verso est, dove l’anello si chiude nel sagrato alberato della chiesa di San Pietro in Gessate: straordinario esempio di architettura del Quattrocento lombardo, eretta tra il 1447 e il 1475 in prossimità di un antico convento del XIII secolo e perfettamente conservata.