In treno con Michelle
Così non vale. Troppo facile invogliare ad utilizzare i treni che si arrampicano sulle Alpi scomodando, come richiamo e sirena, un personaggio che le cronache e i gossip consacrano come una delle donne più amate del Belpaese e che qualcuno (il filosofo e performer teatrale Cesare Catà) considera addirittura “l’archetipo delle fate” in versione moderna. Del resto, il suo italiano (perfetto) con accento ticinese rivela tanto, se non tutto: Michelle Hunziker è svizzera. E chi meglio di lei (dopo il grande Roger Federer) poteva diventare l’ambasciatrice di Svizzera Turismo e del progetto “Swisstainable” per corteggiare un mercato italiano sensibile al tema della sostenibilità e ai viaggi slow su rotaia? Appunto: nessuno. Certo, incontrarla non sarà facile, ma nemmeno improbabile. In effetti, il suo impegno per la promozione dell’amata terra natale l’aveva dichiarato solennemente un paio di mesi fa a Milano. E quest’estate si è più volte presa il tempo e il lusso di salire a bordo dei mitici convogli ferroviari della Confederazione, anche in compagnia di due “ètoiles” assolute dell’alta cucina come gli chef Carlo Cracco e l’elvetico Andreas Caminada (3 stelle Michelin nel suo maniero di Fürstenau nei Grigioni). Non contenta, ha rilanciato sui social commenti e appunti di viaggio subito diventati virali tra i suoi numerosi estimatori. E, c’è da giurarci, che saranno in tanti a seguire i suoi consigli e i suoi inviti ad avventurarsi sulle linee ferroviarie più “wow” che viaggiano a nord di Chiasso, di Tirano o del Sempione. Un’opera di convincimento nemmeno tanto complicata. Lo ripeteva anche lo scrittore Paul Morand dell’Academie Française: “Ci sono meno benefici da un biglietto della lotteria che da quello di una ferrovia”. Per non parlare di Agatha Christie con il suo mantra: “… viaggiare in treno significa vedere la natura, gli uomini, le città, le chiese e i fiumi. Insomma, la vita”. Parole sante.
Da rinverdire con il naso appiccicato al finestrino panoramico del proprio vagone per non perdere nulla del Passo dell’Oberalp, a 2033 metri; del ghiacciaio di Bies; e della vetta del Cervino che appare all’improvviso avvicinandosi alla stazione di Zermatt. Certo, sperando che a bordo, improvvisamente, ci salga anche lei, l’amabile conduttrice di Striscia la Notizia. Giusto per implorare un selfie da sparare su Instagram e fare così invidia ad amici e amiche. O per accorgersi che, al contrario, il bello di stare su un treno speciale è quello di dimenticare almeno per una volta ogni tipo di ossessione digitale. Ringraziare la buona sorte per l’eventuale e inaspettata compagnia di Michelle. E fare la cosa migliore che si possa fare attraversando le Alpi svizzere: guardarsi attorno. BERNINA EXPRESS – La tratta più ripida del mondo e dalle pendenze record (70/1000) è un prodigio di ingegneria ferroviaria. Debutta da Tirano, in Valtellina, da una stazione delle Ferrovie Retiche posizionata ad un nulla dalla frontiera svizzera. Come dire: il mitico “trenino rosso” è anche un po’ italiano. Anche se in un amen il convoglio entra nel Cantone dei Grigioni, taglia la Valle di Poschiavo, supera lo scenografico viadotto elicoidale di Brusio per farsi un baffo del dislivello altrimenti problematico e sale in quota, prima all’Alp Grüm poi ai 2253 metri dell’Ospizio Bernina, piccolo Everest tra vette e ghiacciai che si possono ammirare, stando comodamente seduti in carrozze panoramiche e climatizzate fino a St Moritz.
Località alpina elegante ed esclusiva, che non ha bisogno di grande pubblicità. Ma che lei, Michelle Hunziker, si è goduta a piacimento, segnalando alcune esperienze vissute in diretta poche settimane fa: la visita al museo (strepitoso) dedicato al pittore divisionista Giovanni Segantini, le lezioni di vela e Stand Up Paddle sul lago a 1800 metri di altitudine, le sedute di yoga al Lej da Marsch (“Una carica di energia per iniziare la giornata”), il tour a tema gastronomico fino alla baita Paravicini a Surlej e i trattamenti di benessere alla Spa del Kulm Hotel. GLACIER EXPRESS – Altro treno mitico. Con la sua curiosa nomea (“Il treno rapido più lento del mondo”). E con i suoi numero esagerati: 291 ponti, 91 gallerie e 7 valli da superare, per coprire la distanza che separa l’Engadina dal Cervino, ovvero St.Moritz da Zermatt, attraversando 3 Cantoni (Grigioni, Uri e Vallese), le case alpine dalle curiose facciate decorate, lo spettacolare viadotto di Landwasser, il grand canyon svizzeronoto come La Ruinaulta, il possente Passo dell’Oberalp poco lontano dal lago di Toma, a 2345 metri, noto come la sorgente del fiume Reno, la raffinata stazione alpina di Andermatt e la fotogenica Valle Mattertal incorniciata da pascoli, gole profonde e 29 vette da 4mila metri che annuncia Zermatt, l’affaccio mozzafiato sul Matterhorn (Cervino) e l’imperdibile cremagliera del Gornergrat (è la più alta d’Europa a cielo aperto). Michelle, per la cronaca, ha viaggiato a bordo della carrozza Excellence, novità assoluta, con 20 posti a sedere, finestrino garantito e full service con consumazioni e pranzo inclusi. Opzione metaforica: per una star in viaggio, una carrozza “5 stelle”. ORGANIZZARE IL VIAGGIO DALL’ITALIA Possibile itinerario circolare in treno, a bordo del Bernina Express e del Glacier Express · Da Milano a Tirano con Trenord (circa 2 ore e 20) · Da Tirano a St. Moritz con Bernina Express (2 ore e 20) · Da St. Moritz a Zermatt con Glacier Express (poco più di 8 ore) · Da Zermatt a Milano con cambio a Visp o a Briga (circa 3 ore e 30) Consiglio: prevedere almeno una notte a St. Moritz, un’altra notte ad Andermatt (volendo spezzare in due tappe il Glacier Express) e infine una notte a Zermatt INFO E PRENOTAZIONI: www.svizzera.it o [email protected] - N.verde 00 800 100 200 30. Per la Ferrovia Retica: www.rhb.ch