Il Castello di Chignolo Po: la gemma nascosta del Pavese

Soprannominata la 'Versailles della Lombardia', la tenuta è stata nel corso dei secoli meta privilegiata di re, imperatori e papi. E ancora oggi conserva tutto il suo splendore

di Redazione Itinerari
25 gennaio 2024

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La gamma di attrazioni turistiche in Lombardia è davvero ricca e molto differenziata, dai monumenti e il patrimonio artistico delle città, ai pittoreschi laghi, fino alle maestose montagne e ai suggestivi paesaggi agresti. Poi ci sono anche quelle preziose gemme nascoste che sono spesso al di fuori dei tradizionali itinerari turistici, ma che offrono un'esperienza da ricordare. Una di queste perle rare è il Castello di Chignolo Po, uno dei castelli residenziali più spettacolari e meglio conservati della Lombardia, una grandiosa tenuta immersa nella campagna pavese, appena a sud di Milano, con una storia lunga secoli, che si è guadagnato il soprannome di 'Versailles della Lombardia'.

La storia del castello

La storia del Castello di Chignolo Po inizia nel 740 quando Pavia era capitale dei Longobardi. In quel periodo re Liutprando fece erigere una torre difensiva per controllare un lungo tratto di territorio attorno al fiume Po e all'antica Via Francigena, che collegava il Nord Europa con Roma. Questa torre è ancora oggi visibile e costituisce il nucleo più antico del castello. La fortezza venne successivamente donata ai monaci benedettini dell'Abbazia di Santa Cristina e divenne uno dei rifugi più importanti lungo il percorso della Via Francigena. In realtà fu designata come la 40a stazione lungo il percorso della Via Francigena dall'arcivescovo di Canterbury, Sigerico il Serio, che visitò il complesso nel 990 di ritorno a Canterbury dal Vaticano, dove era stato ufficialmente ordinato sacerdote. Nel corso del XIII secolo la rocca divenne uno dei più importanti feudi longobardi sotto la famiglia Pusterla, alla quale seguirono poi i Federici ed i Cusani. LEGGI ANCHE - Le cripte della Pavia sotterranea: un labirinto intriso di storia

Da fortezza a residenza per Papi e Re

Le nobili famiglie trasformarono gradualmente la rocca in un elegante castello. Gran parte del merito va al cardinale Agostino Cusani, ambasciatore del Papa presso la Repubblica di Venezia e alla corte di Luigi XIV a Parigi, che assunse l'architetto barocco romano Giovanni Ruggeri insieme ad artisti veneziani della scuola tiepolesca. Costruiscono giardini, statue, fontane, oltre a elaborati stucchi e affreschi. Il cardinale commissionò anche la costruzione di un Casino di Caccia nel cuore del parco, come luogo di svago e di intrattenimento per gli ospiti, prendendo spunto da quanto aveva fatto il Re Vittorio Amedeo II di Savoia, con la Residenza Reale di Caccia di Stupinigi. Il risultato fu un castello grandioso e raffinato che, nel corso degli anni e nei secoli seguenti, indusse numerosi Papi, Re e Imperatori a visitare questo luogo, tra cui l'imperatore austriaco Francesco I e Napoleone. Nel 1936 l'ultimo discendente della famiglia Cusani lasciò il castello al Sovrano Ordine di Malta, che lo utilizzò come sede di rappresentanza fino al 1987, quando lo vendette alla famiglia Procaccini che lo restaurarono con grande rispetto per il suo patrimonio storico e la aprirono al pubblico.

Cosa vedere al Castello di Chignolo Po

Oggi il complesso, conosciuto anche come Castello Procaccini, è una residenza privata, ma è possibile vistarlo attraverso percorsi dedicati. Data la sua natura, non è possibile vedere tutte le stanze all'interno del castello e non è consentito fotografare gli interni. Tuttavia i tour guidati offrono una splendida panoramica su tutto il complesso. Sono due i percorsi a disposizione del pubblico: il Percorso Barocco e il Percorso Medioevo. Il primo percorso di visita permette di ammirare il Teatro delle Uccelliere dal pianoro, il parco con i suoi terrazzi, il gazebo orientale e occidentale con la loggia del Cardinale, la scalea monumentale, la facciata barocca, il cortile d’onore, le meravigliose stanze con affreschi e stucchi di scuola tiepolesca e la biblioteca storica. Il secondo si concentra invece sul borgo medioevale con le strutture di difesa, la corte Francigena, la corte delle Arti e dei Mestieri, la cappella gentilizia, le cucine, le cantine con l’antico torchio, la scala segreta, il camminamento di ronda, le stanze dei soldati e la torre longobarda con le carceri. Gli interni del castello sono ben conservati. Ogni salone è decorato in modo unico con statue e dipinti, mentre i soffitti vantano splendidi affreschi con curiosi elementi tridimensionali. La sala da ballo presenta una serie di dipinti rappresentanti le quattro stagioni e finte finestre con riferimento alle colonie a forma di pappagallo in gabbia. Di particolare bellezza è la stanza di Papa Clemente XI, spesso ospite del castello, che vanta bellissimi pavimenti quattrocenteschi e magnifici stucchi. Il castello conserva ancora la stanza dove dormiva Napoleone Bonaparte durante una battaglia avvenuta nei pressi della tenuta.