Gastronomia della Valtellina, sapori unici: una festa per il palato

Fra le attrattive della Valtellina spicca la gastronomia, in testa i pizzoccheri. Nascono a Teglio (20 chilometri da Sondrio), cittadina dai begli edifici: il rinascimentale palazzo Besta alle porte della città; la parrocchia di Santa Eufemia (XV sec.); l’oratorio dei Bianchi con l’affresco di facciata ’la Danza Macabra’ (XV sec.); la chiesetta romanica di S. Pietro. L’antica torre ’De li Beli Miri’ domina sulla valle: visitarla a tarda sera è suggestivo, si ha la sensazione di vivere in un’altra, antica dimensione. Nel passato hanno radici anche i pizzoccheri, già nominati in documenti del ‘500 e tutelati oggi dall’Accademia del Pizzocchero. Una bella esperienza è partecipare alla lezione di una 'accademica', che in casa propria insegna come si impasta il grano saraceno (che qui si coltiva fin da tempi antichi) con la farina bianca, poi si stende la pasta, la si taglia, si cuoce con patate e verza. Si scola e si versa in una pirofila, si condisce con burro tostato, formaggio Casera e Parmigiano. Il segreto? Mangiare subito i pizzoccheri! Altra specialità della Valtellina è il Bitto, formaggio di latte vaccino intero. L’agriturismo La Fiorida a Mantello produce Bitto e altri formaggi con il latte delle vacche di razza Bruna Alpina allevate, con maiali e capre, nell’agriturismo, i cui prodotti vengono serviti nei due ristoranti, ’Quattro Stagioni’ e lo stellato ’La Preséf’. Altro vanto della Valtellina è la bresaola, ottenuta con la carne salata e stagionata delle cosce di bovino: tra i pionieri spicca la famiglia Rigamonti, che iniziò a produrre bresaola a Sondrio già nel 1913. Infine, lo tzsigoiner, che non si trova ovunque. È’ una specialità del ristorante ’Il Poggio’ a Poggiridenti: una fettina sottile di carne arrotolata su uno spiedino di legno, cotta alla brace e servita su una ’gondola’ di legno. E’ gustosissimo, come d’altronde tutti i prodotti della Valtellina.