Liguria, i muretti a secco caratterizzano la regione in lungo e largo
L’orgoglio ligure afferma che se si mettessero in fila tutti i muretti a secco costruiti per creare i terrazzamenti fra Luni e Ventimiglia si raggiungerebbe la lunghezza della Grande Muraglia Cinese, ottomila chilometri o giù di lì. Nessuno in realtà ha mai contato quanti ne siano stati eretti dall’età del ferro, ma certo se le coltivazioni sulle colline da Levante a Ponente possono essere sfruttate pienamente lo si deve soprattutto a chi l’arte dei muretti a secco la conosce e la mette in pratica con risultati sorprendenti. I ‘maixei’ aiutano gli agricoltori e gli allevatori liguri a rendere le lussuriose e impervie colline che dall’Appennino scendono al mare coltivabili non solo per la vite e l’ulivo – principali risorse della terra –, ma anche per frumento, ortaggi, alberi da frutto e come pascolo per gli animali. Così si preserva la natura, i pendii sono meno pericolosi e il lavoro può andare avanti da secoli. Dal 2018 l’Unesco ha deciso di premiare questa artigianalità e manualità inserendo l’arte dei muretti a secco nel Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. La costruzione dei muretti a secco coinvolge soprattutto la popolazione rurale. Sono opere “fatte in casa”, le pietre raccolte negli stessi terreni e modellate anche rozzamente sono fissate una sopra l’altra con particolari tecniche che ne sfruttano l’equilibrio e la forma; se proprio c’è bisogno di un impasto, basta la terra asciutta, ma l’arte sta tutta nel consentire che questi parapetti per il terrazzamento e il contenimento dei terreni risultino non solo una gioia per la vista, ma soprattutto una comodità e una sicurezza per i pendii. Il segreto dei muretti a secco è che la pioggia drena e che l’acqua che scende non crea torrenti disastrosi, ma defluisce sfruttando proprio gli spazi fra le pietre. Sul retro devono essere posizionate quelle più piccole proprio per non costituire una barriera contro la quale l’acqua che scende le colline diventi troppo poderosa e abbatta la difesa. Sono opere che reggono secoli e che fanno il popolo ligure capace di superare tutti i disagi di un’orografia non certo comoda.