Il ponente si tinge di verde
Sfatiamo subito un mito. Il Ponente Ligure non è solo vita in mare e relax in spiaggia. Infatti, alle spalle degli scenari liquidi, si aprono panorami boschivi che fanno venir voglia di passeggiate, trekking, biciclettate e perfino arrampicate. Dunque, che siate sul lettino o a prua di un’imbarcazione, osservate bene ciò che vi circonda e preparatevi a un’immersione nel... verde. Il polmone green per eccellenza è l’Altopiano delle Manie diviso tra i Comuni di Finale Ligure, Noli e Spotorno: resine, mirto, corbezzolo e ligustro profumano l’aria, mentre l’occhio può dilettarsi tra rilievi, vallate, distese di vigneti terrazzati e pure grotte come quella dell’Arma che ha restituito addirittura reperti del Paleolitico Medio. I sentieri costituiscono una rete ben diramata con 120 percorsi per un’esplorazione capillare in mountain bike e tremila vie chiodate e mappate a seconda del grado di difficoltà rappresentano il top per gli amanti di tutti i livelli. Chi si ‘accontenta’ invece delle passeggiate, l’Alta Via dei Monti Liguri offre gemme paesaggistiche come la Foresta Demaniale del Melogno con alberi monumentali di oltre 50 metri d’altezza. Tra gli angoli più suggestivi la faggeta della Barbottina che prende il nome dal Rio Barbottino, il cui scorrere trasmette già da sé un magnifico senso di relax. Ma nell’Ottocento queste zone erano a tutt’altro vocate: intorno al Colle del Melogno vennero infatti erette fortificazioni militari per arginare le invasioni francesi verso il Piemonte come testimoniano i resti dei forti Centrale, Tortogna e Merizzo. A 14 chilometri da qui il paese di Calice Ligure, dai primi anni Sessanta agli Ottanta del ‘900 scelto come buen retiro e cenacolo delle fervide menti trainate dal pittore e scultore Emiliano Scanavino. Fu lui a trasformare il villaggio in un avamposto di arte contemporanea e avanguardia tanto da attirare l’attenzione e la visita anche di mostri sacri come Andy Warhol e Christo. Oggi resta traccia di quell’epoca d’oro nel museo Casa del Console (visitabile su appuntamento). E arriva al contemporaneo anche il percorso offerto dal Mudif, il Museo Diffuso del Finale. Che traccia un percorso tematico dalla preistoria e contribuisce a far conoscere un territorio ricco di architetture suggestive come il Castello di San Giovanni a Finale, Castel Govone a Perti, la quattrocentesca Chiesa di Nostra Signora di Loreto tra gli ulivi della Valle dell’Aquila con i suoi cinque campanili. E il mare? Varigotti, la spiaggia prediletta da Michelle Hunziker, è sorvegliato dalla Torre Saracena che svetta sul promontorio di Punta Crena e che può essere raggiunta con un sentiero a gradoni tra gli ulivi. Anche Finale ha una bella e lunga spiaggia con il limitrofo Finalborgo prescelto per lo shopping e la gastronomia. Cosa chiedere ancora?