Dal Marmottan a Palazzo Ducale: Monet a Genova

di Redazione Itinerari
10 marzo 2022
Lo stagno delle ninfee - Armonia rosa

Lo stagno delle ninfee - Armonia rosa

Genova - Dopo il successo a Palazzo Reale di Milano che ha chiuso a 200mila visitatori, Claude Monet è arrivato a Genova. Fino al 22 maggio Palazzo Ducale ospiterà negli spazi del ‘Munizioniere’ i capolavori del più importante rappresentante dell’Impressionismo. “Il mio giardino è l’opera d’arte più bella che io abbia creato”, amava ripetere e la sua parabola artistica lo dimostra ampiamente visto che ninfee, iris, hemerocallis, rose sono diventate i simboli indelebili del suo genio. I 50 capolavori esposti provengono tutti dal Marmottan di Parigi che possiede il nucleo più grande al mondo di opere di Monet, frutto di una generosa donazione di Michel, suo figlio, avvenuta nel 1966, e appartenevano originariamente alla collezione privata della casa di Giverny, quella da cui non volle mai separarsi. monet genova marmottanL’amore per la natura, per l’incanto dei paesaggi lussureggianti di piante e fiori si tramutò in scelte di vita ben precise. Sebbene, infatti, trascorresse molto del suo tempo a Parigi e viaggiasse molto in Francia e all’estero, preferì sempre la campagna e visse per più di cinquant’anni lungo la Senna, dove potè coltivare il suo interesse per il giardinaggio, per le aiuole che allietavano le sue prime case ad Argenteuil e per i magnifici giardini, appunto, di Giverny, che divennero, dal 1883 in poi, un piacere per gli occhi, un luogo rilassante per contemplare la natura e un’inesauribile fonte di ispirazione lirica che si riversò nei colori impalpabili dei quadri. Il pubblico di Palazzo Ducale potrà ammirare le iconiche Ninfee (1916-1919 ca.), le Iris (1924-1925 ca.), le Emerocallidi (1914-1917 ca.), il Salice piangente (1918-1919 ca.), le varie versioni de ‘Il ponte giapponese’ e la sua ultima e magica opera ‘Le rose’ (1925-1926 ca.). Tutto un mondo, sempre lo stesso, ripreso in diverse ore del giorno e in diversi periodi dell’anno. Ciò che resta intatta è la magia che i secoli non hanno sbiadito.