Da Sarzana a Torreglia, viaggio nella bellezza dell'Italia minuta

di MONICA GUZZI -
7 settembre 2023
munenorcia

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Dalla Maremma alla Puglia, dall’Umbria al Veneto, un itinerario per raccontare la bellezza dell’Italia delle mete considerate minori, ma di grandi potenzialità, E’ il viaggio proposto quest’anno alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia dal titolo “La bellezza dell’Italia minuta”, prodotto da The Skill Group. L’opera – curata da Lorenzo Munegato e Alberto Pezzella con il contributo di Simone Massaccesi – è un viaggio nell’Italia dei centri piccoli e medi, da Sarzana a Conversano, da Norcia a Magliano in Toscana, spesso fuori dai grandi circuiti turistici, ma meta sempre più scelta per lo smart working e i seminari aziendali. Il tema è quello della tutela dei piccoli borghi, un patrimonio che rende l’Italia un teatro di bellezza diffusa unico al mondo e rappresenta un potenziale turistico in buona parte inespresso, anche se vivacissimo a giudicare tutti gli ultimi dati. Filo conduttore, la creatività artigiana, dagli antiquari ai restaurataori, e i tesori nascosti delle grandi ville e residenze nobiliari che trovano nuova vita nella produzione di vino, in un perfetto connubio di gusto made in Italy e arte. Partiamo da Sarzana, dove, in cinque anni e nonostante una pandemia, i turisti stranieri sono più che raddoppiati. L’Osservatorio Regionale Ligure segnala 185.985 presenze per il 2022, in crescita dell'11,73% rispetto al 2021, anno già molto positivo. Una crescita trainata soprattutto dagli stranieri, passati dai 36.713 del 2018 ai 74.341 del 2022 con un balzo in avanti del 102,49%. Sarzana è il primo comune della Liguria che si incontra provenendo dalla Toscana, con il suo sorprendente centro storico, la sua campagna integra e le maestose fortezze che, da avanguardia delle tecniche difensive sono oggi poli museali e culturali. “A Sarzana non esistono catene mainstream, vive di creatività con antiquari e restauratori che lavorano su strada”, racconta una artigiana. La seconda tappa porta a Magliano in Toscana, nel cuore della Maremma, paese dalle inconfondibili fattezze medioevali posto sulla cima di un colle coltivato a olivi e vigneti. Dal IX secolo in mano agli Aldobrandeschi, successivamente passò alla Repubblica Senese che la fortificò con una splendida cinta muraria. Magliano in Toscana colpisce con la spettacolare vista sul promontorio dell’Argentario e il Parco dell’Uccellina. Dalla Toscana alla Puglia, la terza tappa è Conversano, distillato di storia e bellezze naturali nelle Murge meridionali, provincia di Bari. Qui si trova il castello costruito dai Normanni - poi seguiti nelle dominazioni da Angioini, Svevi e Aragonesi - diventato dimora principesca trasformandosi poi oggi in polo museale. Qui grandi committenti cultori del bello, gli Acquaviva di Aragona costruirono una importante pinacoteca con opere di Finoglio e Ligabue. Secondo Regione Puglia, nel 2022 a Conversano è stato registrato un totale di 78mila turisti di cui 45mila italiani e 33mila stranieri. Nel 2019, invece, quindi in periodo pre-Covid, i turisti presenti a Conversano erano stati 64mila nel 2019 e 60mila nel 2018. Dalla Puglia all’Umbria, le telecamere raccontano il cantiere della ricostruzione della Basilica di San Benedetto a Norcia, distrutta dal terremoto del 2016. Un luogo simbolico di rinascita dove opera Cobar, azienda tra le migliori in Europa per il restauro di beni monumentali ad alto valore artistico. L’ottenuto recupero della facciata da parte di Cobar restituisce oggi speranza e dignità all’intera popolazione norcina, in attesa del completamento dei lavori. Infine Tenuta Tolomei a Torreglia: un panorama mozzafiato sui colli Euganei con uno splendido parco opera del grande architetto padovano Giuseppe Jappelli, che progettò un giardino all'inglese dal gusto romantico. Dal 1850 la villa è di proprietà della famiglia Tolomei, discendente di quella Pia de’ Tolomei la cui dolorosa vicenda umana venne raccontata da Dante nel Purgatorio. La stessa famiglia da cui proveniva Antonio Tolomei, sindaco di Padova dal 1881 al 1885, artefice del salvataggio della Cappella degli Scrovegni, oggi patrimonio dell’umanità. Il gioiello architettonico ospita oggi coltivazione di uve e produzione di vini di pregio.