Alassio, il mare anche d'inverno

di MONICA GUZZI
28 settembre 2022

alawave

L'estate è finita, si chiudono gli ombrelloni: è ora di tornare ad Alassio. Nel pittoresco borgo ligure amato dal mondo della cultura (il nome di Ernest Hemingway fu uno dei primi a comparire sul famoso muretto), dello sport e dello spettacolo, dopo quella della tintarella comincia infatti un'altra stagione. Protagonisti ancora una volta gli sport acquatici, da godere tutto l'anno, affiancati dalle passeggiate, lo shopping nel budello, 1 chilometro e mezzo di negozi, boutique e locali, e da un mondo culturale tutto da scoprire, oltre alla buona tavola, per un benessere a 360 gradi Wave walking La passeggiata sulla cresta dell'onda è l'ultima novità in materia di sport e benessere, praticabile tutto l'anno. Basta indossare una mezza muta, fornita dall'organizzazione, per immergersi anche quando fuori fa freddo. Adatta a tutti, la marcia acquatica è nata in Francia nel 2005 ed è stata portata nel 2018 ad Alassio da due entusiaste volontarie, Maddalena e Ilaria. Consiste in una passeggiata in acqua, immersi tra l'ombelico e il petto, seguendo le indicazioni dell'istruttore. Aiuta la circolazione, tonifica e rafforza i muscoli, soprattutto il “core” (il centro del nostro corpo, costituito dagli addominali), lavorando in scarico grazie all'aiuto dell'acqua, ma soprattutto dona quel benessere totale che solo un'immersione completa nella natura sa dare. Gli istruttori volontari (i prezzi delle lezioni sono davvero contenuti) hanno tutti conseguito un diploma ufficiale convalidato dalla Federazione italiana escursionismo e proprio nei giorni scorsi hanno partecipato a Roses al primo Campionato Europeo di Marcia Acquatica. Il paradiso dei sub Il mare attorno all'isola della Gallinara è frequentato in tutte le stagioni dai sub, che ne apprezzano il fondale, dove è adagiato anche il relitto di un'antica nave romana affondata nel I secolo a.C., meta di appassionati da tutto il mondo. Le anfore che costituivano il suo carico sono custodite nel museo navale romano di Albenga. L'isola, privata, è divisa fra sette proprietari ma sostanzialmente abbandonata. Un peccato non poter apprezzare i dodici chilometri di sentieri silvestri che si snodano fino alla sommità. Il nome, Gallinara, è un omaggio alle gallinelle di mare che la abitano, ma le sue origini sono legate a San Martino di Tours, che visse in esilio sull'isola, poi diventata abbazia benedettina. La via Julia Augusta Tra Albenga e Alassio, fu costruita tra il 14 2 il 12 a.C. Per volere dell'imperatore Augusto ed è ciò che rimane della strada romana che collegava Piacenza con la Provenza. Oggi è bello passeggiarci e godere dall'alto il panorama della costiera. La via antica costeggia verso Albenga i resti di un anfiteatro romano e di una necropoli e si può percorrere anche un tratto della pavimentazione romana giunto fino a noi. La città degli inglesi La favola è legata alla nascita della ferrovia costiera che nel 1872 collegò Londra con Genova e oggi è ancora viva nella Memorial Gallery Richard West, che custodisce il fondo librario inglese più importante in Italia dopo Firenze con i suoi 15mila volumi. Segni della presenza di questa piccola colonia nell'Ottocento sono rimasti con la chiesa anglicana e il tennis club fondato negli anni Venti da Daniel Hanbury. “Gli inglesi che erano stati in  India con le forze armate della regina Vittoria ad Alassio ritrovavano un clima caldo, oltre a terreni e ville a poco prezzo”, ripercorre la storia Jacqueline Rosodoni, che da 40 anni si occupa come volontaria della biblioteca. “Sono arrivati fino alla prima guerra mondiale e sono tornati fra le due guerre. Oltre alla chiesa, la biblioteca e il tennis avevano anche un giornale che usciva ogni 15 giorni. La seconda guerra mondiale ha fatto scappare tutti”. Jacqueline racconta il suo incontro con la cittadina ligure: "Sono arrivata nel 1959 per passare l'estate, ho incontrato mio marito e sono rimasta. Oggi, dei 700 inglesi che c'erano a quei tempi, siamo rimasti in sette o otto”. La Pinacoteca Levi Carlo Levi è passato alla storia per il suo libro “Cristo si è fermato a Eboli" e per l'impegno politico. In realtà fu anche un prolifico pittore, e la sua opera è custodita dall'omonima pinacoteca, ospitata a Palazzo Morteo. I quadri esposti, a parte "L'autoritratto con la pipa", sono stati tutti dipinti ad Alassio. La parte centrale è dedicata alla natura e in particolare agli alberi, che nell'ultimo periodo della sua vita prendono quasi forme tormentate e antropomorfe. Levi dipinse più di2mila opere, 800 sono della fondazione. Il bel vivere Cultura protagonista tutto l'anno, con festival dedicati al cinema e alla letteratura e un calendario di concerti. Tra le iniziative, anche un festival dedicato i fiori eduli. E poi una miriade di localini per il rito dell'aperitivo nel "budello" o della cena in riva al mare, tutto a ritmo lento. Un gusto celebrato con la sagra della biscetta, un tipico dolce fritto, e quella del ventre, intestino del tonno. C'è poi l'Ittiturismo, con il pesce cucinato sul posto, e l'Acciugotto, celebre per il famoso panino. Immancabili il pesto, la salsa verde e il capomagro, a base di pesce e verdure. Per dormire c'è l'imbarazzo della scelta: aria di Belle Epoque si respira al Grand Hotel, di proprietà del Comune, che l'ha affidato in gestione, mentre il Diana è stato l'hotel di Stefania Sandrelli, di Vasco Rossi, della Carlucci e della figlia di Nelson Mandela. Tra le chicche anche la “Casa d'artista”, il b&b affacciato sul mare un tempo dimora della pittrice alassina Maria Teresa Preve, che custodisce i suoi quadri e mille pezzi pregiati.