Sei Nazioni: scopri Roma con gli azzurri del rugby

di MONICA GUZZI
18 febbraio 2023

rucop

    Dal Tempio di Venere fino al Foro Italico, fino al prato verde dello Stadio Olimpico di Roma. In mezzo ci sono il cupolone di San Pietro e tutte le meraviglie che la capitale può offrire allo sguardo del turista. Perché anche un evento sportivo può essere un'occasione per conoscere Roma. Scoprirne le bellezze artistiche, architettoniche, culturali e, perché no, anche enogastronomiche, ha un sapore del tutto particolare se a guidare il turista sono i rugbisti della nazionale italiana. L'occasione è il ritorno a Roma torna del Sei Nazioni, il più seguito evento di rugby europeo, con le partite che vedono impegnata l’Italia. Appuntamento sabato 25 febbraio all'Olimpico per la sfida  tra Italia e Irlanda, prima nel ranking mondiale, per concludere l'11 marzo con Italia-Galles, il match più atteso dopo la vittoria dello scorso anno a Cardiff. Stando ai numeri espressi dal Campidoglio la manifestazione internazionale genera per Roma, a seconda degli anni e se vengono ospitate due o tre partite, un indotto turistico che va dai 27 ai 37 milioni di euro. Italiani a parte, il pubblico con la maggiore abitudine a prendere parte alle trasferte in terra romana è quello inglese, con punte di 20mila arrivi, seguono irlandesi, gallesi, scozzesi e francesi. La Nazionale li accoglie con la foto simbolo di questa edizione, scattata dal Tempio di Venere. Era il tempio più grande dell'antica Roma e per i romani aveva un significato di augurio di buona sorte. Un passaggio scaramantico per i tifosi è consigliato. Ma Roma ha tantissimi luoghi magici e spesso non sono segnalati dalle guide. Li propone un “Cicerone” davvero unico, nato e cresciuto nella Capitale che della città conosce anche piccoli segreti e angoli nascosti. Il tour di Pietro Ceccarelli, pilone di 1 metro e 84 centimetri per 124 chili di peso, non può che partire da Campo De’ Fiori, dal ristorante “La Carbonara” dove lavora la mamma. Da una delle piazze più vivaci sul fronte della movida ci si sposta sul colle dell’Aventino, dove Ceccarelli ha passato la sua infanzia. Qui si trova il “Giardino degli Aranci”, il nome più conosciuto di parco Savello nel rione Ripa, da cui si gode di un panorama mozzafiato e originale della città. Il giardino, il cui nome deriva dalla presenza caratteristica di numerose piante di aranci amari, si estende nell'area dell'antico fortilizio eretto dalla famiglia dei tra il 1285 e il 1287.  A poche centinaia di metri si trova il “Buco della Serratura” del cancello del Priorato dei Cavalieri di Malta: da qui si può godere di un’emozionante veduta del Cupolone di San Pietro. Ceccarelli consiglia di fare un passaggio la sera, quando la fila, sempre comunque ridotta, è inesistente e ci si può prendere qualche minuto in più per le foto. Sempre di notte è obbligatorio un passaggio in via dei Fori Imperiali perché, evitando la ressa, si può godere del suggestivo scorcio dei resti romani illuminati. Per gli amanti della cucina romana poi non può mancare una visita da Bucatino, in zona Testaccio. Il solo Stadio Olimpico merita una visita a sé. Il più grande complesso sportivo della città e uno dei maggiori in Europa fu progettato nel 1927 nella sua prima forma da Enrico Del Debbio, fu inaugurato parzialmente nel 1932 con il nome di Stadio dei Cipressi ma i lavori proseguirono fino allo scoppio della II Guerra mondiale, durante la quale fu abbandonato e infine usato come autoparco dalle truppe alleate. Il cantiere per il completamento dello stadio riaprì nuovamente nel 1950: inaugurata il 17 maggio 1953 con la partita di calcio tra Italia e Ungheria, la nuova struttura poteva ospitare circa 100mila spettatori, da cui il nuovo nome di Stadio dei Centomila. Con l’assegnazione a Roma dei Giochi della XVII Olimpiade del 1960, lo stadio fu nuovamente oggetto di lavori che ne abbassarono la capacità ma ne aumentarono gli standard qualitativi, e venne definitivamente ribattezzato con il nome che mantiene ancora oggi. Oggetto di un radicale intervento di ristrutturazione in vista dei mondiali di calcio del 1990 e poi di un restyling interno nel 2007, per renderlo conforme alle norme UEFA. Dal 2012 ospita gli incontri casalinghi del torneo delle Sei Nazioni. In queste giornate ristoranti, trattorie e punti d’interesse turistico saranno presi d’assalto, per le  partire interne della Nazionale ci si aspetta tra le 50 e le 60mila presenze dall’estero a cui si aggiungeranno i turisti italiani. Per questo la Federugby ha stretto un accordo con Trenitalia che prevede la creazione di speciali tariffe dedicate ai fan di Italrugby che raggiungeranno Roma per il Sei Nazioni 2023.  Confermata anche l'operazione “Rugby e cultura”, iniziativa apprezzatissima dai tifosi. Grazie alla collaborazione con Roma Capitale e le sue associate, tutti i possessori di un biglietto per la partite interne dell’Italia nel Sei Nazioni hanno accesso gratuito per due  ai Musei Capitolini.