Necropoli degli etruschi l’essenza della storia

di RICCARDO JANNELLO
30 dicembre 2021
Ruins of Castello del Rivellino, Tuscania Lazio Italy

Ruins of Castello del Rivellino, Tuscania Lazio Italy

Due gioielli che rappresentano un unicum mondiale e che infatti sono studiate e visitate da scienziati e turisti di tutto il mondo. Si tratta delle necropoli di Cerveteri e Tarquinia, inserite nel 2004 nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, che costituiscono una testimonianza unica ed eccezionale dell’antica civiltà etrusca, la sola civiltà urbana dell’epoca preromana in Italia. Sono due cittadine a nord di Roma, sul litorale che va verso la Maremma toscana; Cerveteri - 38mila abitanti - era l’antica Agylla dei greci, che gli etruschi chiamarono poi Caere; Tarquinia - 16mila abitanti - ha tremila anni di storia ed è una delle città preromane più importanti. Sono luoghi di grandissimo interesse, ma certo gli affreschi all’interno delle tombe - vere e proprie riproduzioni di case etrusche - rappresentano in maniera fedele la vita quotidiana di questa cultura scomparsa. I tumuli stessi riproducono tipologie di edifici che non esistono più in nessun altra forma. Entrambe meritano poi una visita anche per le architetture successive che ne hanno fatto luoghi di grande interesse storico e turistico. La necropoli vicino Cerveteri, nota come la Banditaccia, contiene migliaia di sepolcri organizzati in modo simile a una pianificazione urbana, con strade, piazzette e quartieri. Il sito, vasto 20 ettari, risale al nono secolo avanti Cristo e contiene tipologie disparate di sepolcri: trincee scavate nella roccia; tumuli, spesso contenenti più di una tomba; e altri, sempre scavati nella roccia, a forma di capanne o casette, con strutture riccamente dettagliate. La necropoli della Banditaccia, una della più grandi dell’antichità, è una riproduzione della ‘città dei vivi’. Poiché ci rimangono solo poche testimonianze scritte sugli etruschi, questo sito rappresenta un eccezionale esempio dell’architettura domestica etrusca dalle origini fino al periodo ellenico. La necropoli di Tarquinia, conosciuta anche come Monterozzi, contiene seimila sepolcri scavati nella roccia. Con i suoi 130 ettari, è il complesso più esteso che si conosca. Tarquinia è conosciuta per le sue 200 tombe dipinte, della quali la più antica risale al settimo secolo avanti Cristo. Questi dipinti sono l’unica importante testimonianza di arte classica del periodo pre-romano esistente nel bacino del Mediterraneo. Complessivamente, i cimiteri etruschi di Cerveteri e Tarquinia costituiscono rare e preziose testimonianze di questo popolo che instaurò la prima civilizzazione urbanizzata nel Mediterraneo occidentale, sopravvissuta per circa 700 anni dall’ottavo al primo secolo avanti Cristo, nei territori dell’Italia centrale che vanno dal Lazio alla Toscana. Un percorso che fa scoprire meraviglie ovunque, anche ambientali, con parchi e riserve di grande valore, dai monti della Tolfa ai laghi vulcanici interni.    
LADISPOLI

Torre Flavia. Il Monumento del litorale

Sul mare, a sette chilometri da Cerveteri, nel territorio di Ladispoli si trova il Monumento di Torre Flavia, importante edificio storico e bene di interesse pubblico, elemento di congiunzione tra passato e presente del territorio. La Torre, di origini medioevali, prende il suo nome dal Cardinale Flavio Orsini, che per volere dello Stato Pontificio e nell’ambito di un vasto piano di riorganizzazione della difesa del litorale e della stessa città di Roma, eresse il manufatto militare. Lungo la costa, fra Terracina e Porto Ercole, furono edificate ben 61 torri di controllo capaci di segnalare di torre in torre fino ad allertare Roma, ogni minaccia avvistata all’orizzonte mediante l’ausilio di segnali ottici o sonori.    
TUSCANIA

Tra tombe millenarie e riserve naturali

Molto interessante a mezz’ora di auto da Tarquinia è Tuscania, altra città dalla storia millenaria con insediamenti in zona già nel Neolitico sfruttando la favorevole posizione. Anche le necropoli di questa cittadina di 8mila abitanti sono interessanti come quella della Madonna dell’Olivo con l’Ara del Tufo nota per il ritrovamento di terrecotte architettoniche che dovevano comporre il rivestimento di un sacello per il culto funerario. A Carcarello c’è il monumentale sepolcro della famiglia etrusca dei Vipinana, che venne utilizzato per due secoli: nella tomba vennero ritrovati ventisette sarcofagi. Ma in zona è notevole anche la Riserva Naturale istituita più di vent’anni fa e nella quale sono presenti specie di animali e di piante autoctone che sono molto studiate.