Le grotte del Lazio, il mondo sottosopra: 6 itinerari nel regno dei pipistrelli

di LAURA DE BENEDETTI
1 novembre 2023

Collepardo Caves in Italy, FR

Quelle che nella Preistoria era case per i nostri progenitori, come dimostrano in alcuni casi i graffiti sui muri, ora sono suggestive mete turistiche che portano alla scoperta di luoghi spettacolari. Il tour nella 'Lazio sottosopra', come spiega VisitLazio, è indicato nella stagione autunnale: si scende nelle cavità della terra senza doversi curare della variabilità meteorologica.
Galleria delle meraviglie a Pastena

Galleria delle meraviglie a Pastena

In Ciociaria le Grotte di Pastena coi pipistrelli

Nel 1926 il barone Carlo Franchetti e altri esploratori portarono alla luce numerosi reperti archeologici di grotte abitate sin dalla preistoria in quello che è oggi il Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi, nel Lazio. Durante la seconda guerra mondiale le grotte furono usate come rifugio contro i bombardamenti. Oggi le grotte di Pastena, che prendono il nome dal borgo che si trova a pochi chilometri, sono totalmente fruibili per i turisti. Ad abitarle sono soprattutto pipistrelli. Da visitare anche il borgo circondato da una cinta muraria di 650 metri delimitata da 15 torri tonde e quadrate; vi si trova la casa paterna dell’attore Nino Manfredi.
Grotte di Collepardo

Grotte di Collepardo

Grotte di Collepardo o dei ‘Bambocci’

Sono gestite dal medesimo ente, sempre in Ciociaria, anche le Grotte di Collepardo, ricche di stalattiti multiformi, così simili a figure umane da essere soprannominate Grotte dei Bambocci. Da visitare anche il Pozzo d’Antullo, ad un chilometro dal centro storico di Collepardo. Si tratta di una voragine di origine carsica che si creò a seguito dello sprofondamento della volta di una grotta. Le numerose stalattiti sulle pareti assumono forme ricurve mentre al di sotto si è creato un tappeto verde con lussureggiante vegetazione e alberi alti 20 metri.
cascate nella grotta di Falvaterra

cascate nella grotta di Falvaterra

Grotte di Falvaterra: watertrekking

L’Autunno è considerata la stagione ideale per vivere la magia delle cascate sotterranee che formano le Grotte di Falvaterra e Rio Opaco, fiume che si snoda in superficie su un parco di 130 ettari. La forza dell’acqua ha scavato in profondità sottoterra, creando cunicoli e cavità tra le rocce calcaree del monte Lamia. Proprio in questo mondo di sotto, nelle viscere della terra, sgorgano splendide cascate, ci si imbatte in stalattiti bianchissime, forre e laghi avvolti nella semioscurità, abitati da animali ipogei, come i crostacei trasparenti del genere Niphargus. Le grotte di Pastena sono raggiungibili a piedi in un percorso di circa 2,5 chilometri. Leggi anche: Le Grotte di Castelcivita, meraviglia senza tempo

Pitture rupestri nelle Grotte dell’Arco a Bellegra

A circa 3 km dal centro storico di Bellegra, nella Città metropolitana di Roma, si trovano le Grotte dell’Arco con un percorso sotterraneo caratterizzato da stalattiti, stalagmiti, inghiottitoi, camere e fauna di grotta. Il percorso si estende per oltre 1 km con un dislivello di 14 metri. La peculiarità delle Grotte dell’Arco è racchiusa nelle pitture rupestri preistoriche sotto forma di figure antropomorfe, collocabili intorno al Neolitico.
Orte Sottoterra

Orte Sottoterra

Orte sotterranea nel Viterbese

Si tratta sempre di un itinerario nel ‘mondo di sotto’ ma in questo caso non si tratta di classiche grotte naturali, scavate dall’acqua. Nella Tuscia Viterbese Orte Sotterranea è un fantastico percorso di circa 2 km da cui, nel corso di quasi 2500 anni, sono state ricavate la rete di rifornimento idrico, con cunicoli, cisterne, pozzi, e di evacuazione delle acque reflue, magazzini, cantine, stalle, colombaie, alcuni vani di abitazione, i laboratori artigianali per la lavorazione di lana e canapa, fontane e lavatoi, vivai e i luoghi di delizie di giardini privati. La visita è disponibile in due varianti: breve e completa.

Rieti percorsi nell’ex acquedotto romano

Anche Rieti ha una propria vita Sotterranea. Sotto l’attuale via Roma, infatti, sono visitabili i resti di un antico acquedotto costruito dai romani nel III secolo a.C. che garantiva l’accesso in città dalla strada Salaria, l’antica via del sale.