Greccio, il presepe vivente creato da San Francesco compie 800 anni

di GRAZIELLA LEPORATI
19 dicembre 2023

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Il presepe di Greccio , che spegne quest'anno le 800 candeline, è la rappresentazione per antonomasia della natività di Gesù Cristo. Gli appuntamenti per la rievocazione storica del primo presepe vivente al mondo sono il 24 dicembre alle 22,30; il 26, 28 e 30 alle 17,45; l'1, 5 , 6  e 7 gennaio alle 17,45. Va precisato che quella di San Francesco non è la prima rappresentazione della Natività: immagini che raccontano questo episodio si trovano già a partire dal III secolo, con la raffigurazione della Vergine con Gesù Bambino realizzata nelle catacombe di S. Priscilla a Roma. In origine la parola presepe non intende nemmeno la Natività, ma nasce dalla fusione di due parole latine,  prae, davanti, e saepes, recinto. Presepe in origine significa quindi il “luogo davanti al recinto”, ossia una mangiatoia, quella fatta realizzare da Francesco per raccontare la nascita di Gesù Bambino in un modo tutto nuovo. Proprio per questo motivo il presepe di Francesco è speciale. La sua semplice eppure innovativa rappresentazione della Natività viene ricordata ancora oggi come il primo di tutti i presepi viventi, e forse è proprio grazie a quella prima mangiatoia, realizzata 800 anni fa per ospitare un asino e un bue, se il presepe ancora oggi si chiama così. LEGGI ANCHE - Natale 2023, i presepi più belli e suggestivi: dove sono e quando vederli La storia Nel 1209 San Francesco si reca a Greccio per la prima volta e riesce a mettere fine alle calamità di origine naturali che stavano martoriando quella terra. Dal 1217, il nobile Giovanni Velita, allora Signore di Greccio, si accosta a San Francesco e gli chiede di avvicinarsi al Paese per permettere ai fedeli di poter ascoltare la sua parola. Nel 1223 San Francesco fa un viaggio in Palestina, e sorge in lui il desiderio di rievocare la nascita di Gesù, di farlo proprio in un paese che gli ricordava Betlemme: Greccio. Data la stretta amicizia che si era ormai consolidata tra i due, San Francesco chiede a Giovanni Velita di individuare un luogo, immerso nella natura, che potesse fare da sfondo a questa rivisitazione; idealmente una grotta dove avrebbe fatto costruire una mangiatoia, e in cui condurre un bue ed un asinello. Il 24 dicembre 1223, a mezzanotte, venne così realizzato il primo presepe della storia, che ha reso celebre in tutto il mondo il borgo di Greccio, incastonato tra le rocce a 700 metri di altezza. Qui dunque venne rappresentato per la prima volta il presepe. San Francesco, profondamente devoto e ispirato dalla storia del Salvatore, desiderava portare l'esperienza della nascita di Gesù più vicino alle persone comuni. Così, nella notte di Natale del 1223, scelse la piccola città di Greccio, in Italia, per realizzare il primo presepe vivente mai registrato. San Francesco trasformò una grotta di Greccio in una scena realistica, con paglia, animali e persone che rappresentavano la Sacra Famiglia e i pastori. Egli voleva che le persone potessero vedere, toccare e sentire l'atmosfera del luogo in cui Gesù era nato. Questo gesto semplice ma potente ha catturato l'immaginazione delle persone e ha dato inizio a una tradizione che dura ancora oggi. Il presepe di Greccio ha avuto un impatto duraturo sulla cultura e sulla spiritualità cristiana. Oltre a suscitare un senso di meraviglia e ammirazione, il presepe vivente ha contribuito a diffondere la devozione verso la natività di Gesù e ha reso l'evento più tangibile per coloro che lo hanno visitato.

Nei secoli

Negli anni successivi, il presepe di Greccio ha ispirato la creazione di numerosi presepi in tutto il mondo. Le rappresentazioni possono variare nel loro stile e nella loro complessità, ma l'obiettivo rimane lo stesso: trasmettere il messaggio di speranza e di salvezza portato da Gesù Cristo. Ogni anno, migliaia di persone visitano Greccio per ammirare il presepe e partecipare alle celebrazioni natalizie. Il sito originale del presepe di San Francesco è diventato un importante luogo di pellegrinaggio per i fedeli e per gli amanti dell'arte sacra. Il presepe di Greccio è diventato anche un simbolo di pace e di fratellanza. La sua rappresentazione di Gesù che nasce in una grotta umile e condivide la sua venuta con gli animali e i pastori ha il potere di unire le persone e di ricordarci l'importanza della semplicità e dell'amore universale. LEGGI ANCHE - Val Mivola, l’Avvento nei borghi più belli aspettando il presepe vivente

Gli affreschi di Giotto

Ne abbiamo notizia dal ciclo di affreschi delle Storie di san Francesco della Basilica superiore di Assisi, attribuiti a Giotto dipinto tra il 1295 e il 1299 rappresenta il primo presepio vivente della Storia, allestito da San Francesco. Il Presepe di Greccio è la tredicesima delle ventotto scene del ciclo di affreschi. La scena è uno straordinario documento dell'epoca. Nessun pittore si era mai spinto a tanto realismo:  i frati che cantano, una folla che assiste alla scena e Francesco con il Bambinello tra le mani, le donne che osservano dalla porta. Ed è ormai certo che Giotto fece ampio ricorso ad aiuti di bottega. Ma l'opera è di immensa tenerezza e bellezza.

Il paese di Greccio

In piena armonia con la cultura francescana, il centro storico del borgo di Greccio si colloca in una cornice di natura e spiritualità. Si arriva a 705 metri per godere di un panorama mozzafiato grazie alla natura incontaminata che circonda il borgo, piena di verde e affascinanti sentieri che si snodano tra i boschi. Il borgo si sviluppa attorno alla Chiesa di San Michele Arcangelo, e accanto la Cappella dove – si narra – Francesco comunicò ai grecciani la volontà di ritirarsi, il futuro Santuario di Greccio. Greccio ha vie e vicoli ricche di opere e contributi artistici, come il 'Sentiero degli Artisti', con opere di provenienze varie che rappresentano momenti della vita di San Francesco. A poca distanza, scendendo dal borgo in direzione Santuario, si trova il Museo Internazionale del Presepio, realizzato con il restauro di due antichi edifici. A quasi 1205 metri di altezza con un panorama che si affaccia sulla Valle Santa, si trova 'La Cappelletta', prima dimora del Santo, nata da una semplice capanna di arbusti. Solo nel 1712 venne eretta grazie a Papa Clemente XI la chiesetta odierna. Al suo interno, un povero altare in legno e la finestrella che si affaccia sulla Valle Santa. Proseguendo il percorso, si arriva a Fonte Lupetta dove la tradizione vuole che San Francesco incontrasse un lupo affamato.