Campo de’ Fiori: paradigma e essenza di Roma
Campo de’ Fiori è uno dei centri nevralgici della vita notturna capitolina, a volte anche condotta in modo esagerato, ma allo stesso tempo è anche una piazza molto popolare e... laica: l’unica di tutta la parte storica di Roma sulla quale non affaccia una chiesa. Si tratta della piazza al centro della quale fu messo al rogo il 17 febbraio 1600 il filosofo e domenicano Giordano Bruno, accusato di eresia e ricordato da una statua bronzea inaugurata nel 1889 grazie all’impegno di ferventi repubblicani che batterono l’ostilità dei vertici ecclesiastici ricevendo appoggio anche da una serie di intellettuali stranieri come Walt Whitman, Victor Hugo, Henrik Ibsen. Da un secolo e mezzo mercato, prima dei cavalli e poi agricolo, la sua atmosfera ha ispirato un film omonimo con Anna Magnani e Aldo Fabrizi oltre alla celebre canzone di Antonello Venditti. Oltre alla statua di Bruno, campeggia a un lato del Campo la Fontana della Terrina. Il centro di Roma - interamente inserito nel Patrimonio Unesco - ha in Campo de’ Fiori il proprio paradigma: luogo che invita a conoscere gente e a passare del tempo, grazie anche ai molti locali che col passare degli anni sono cresciuti ai suoi lati, è pure in un quartiere molto amato dai romani e nel quale anche i turisti camminano volentieri per respirare l’aria più genuina dell’Urbe. E così via dei Giubbonari, strada storica e movimentata, offre scorci che meritano una fermata. Non solo le tante botteghe di artigiani, ma la sede storica del Pci è di per sé un piccolo museo, come la piazza dei Librari, famosa non solo per quello che porta in dote il nome, ma anche per una tipica osteria di fritti e di baccalà. Verso il Tevere, si può invece entrare in piazza Farnese, dove fa bella figura di sé l’ambasciata di Francia nell’omonimo palazzo, circondata da altri edifici di pregio. Prendendo alla propria destra via di Monserrato, si entra in un altro spicchio popolare e genuino della città fatto di antiche abitazioni e belle chiese, a partire da San Girolamo della Carità. L’ambiente è quello culturale e sociale della Roma off amata da Pasolini. Un modo anche questo molto speciale per conoscere la Capitale.