Sweet Pampepato, il dolce di Terni è un peccato di gola

Dal 22 al 24 novembre una tre-giorni dedicata all’eccellenza gastronomica natalizia

di VIOLETTA DE NICOLAIS
15 novembre 2024
Sweet Pampepato. Il dolce di Terni è un peccato di gola

Il Pampepato di Terni Igp

Gusto, sapori e tradizioni si incontrano a Terni per la prima edizione di Sweet Pampepato, un evento dedicato al dolce tipico natalizio di Terni, che si terrà dal 22 al 24 novembre. Un appuntamento sicuramente da non perdere è il processo al Pampepato di Terni Igp, in programma domenica al Caffè letterario della biblioteca comunale di Terni.

Per la prima volta, l’aula di tribunale si apre per processare il Pampepato di Terni IGP, accusato di ’istigazione al peccato di gola’, come previsto dall’articolo 7, comma 3 del Codice gastronomico. Il pubblico ministero, impersonato dal noto gastronomo e giornalista, Edoardo Raspelli, ha presentato le accuse contro il dolce tradizionale, mentre sarà l’ex sindaco di Terni, Leonardo Latini, a decidere se assolverlo o condannarlo. Latini ascolterà i testimoni sia dell’accusa che della difesa, rimanendo imparziale e immune dall’influenza di chi sostiene che il dolce sia “troppo buono” per essere colpevole.

L’aula, allestita come un vero tribunale, vedrà la partecipazione di testimoni illustri, tra cui l’ex ’Re delle bufale’, Ermes Maiolica, esperto di intelligenza artificiale. Sarà una rappresentazione teatrale, originale e divertente ma soprattutto densa di contenuti sul pampepato, sulle tradizioni umbre e sulle eccellenze del territorio in grado di attirare visitatori e appassionati da tutta Italia e non solo.

Sabato 23 novembre sarà ufficialmente presentato e inaugurato il Thyrus di Pampepato, un’opera d’arte alta 1.50 metri, omaggio al drago alato simbolo della città di Terni, realizzata dai Produttori di ’Pampepato di Terni Igp’ in collaborazione con gli alunni e il corpo docente del Liceo Artistico ’O. Metelli’ di Terni.

La leggenda narra che un Thyrus (nome in latino) o Tiro di Terni, ovvero un drago affliggesse la città nel XII secolo quando, per la presenza di zone paludose erano diffuse numerose malattie. Con il Decreto Regio del 4 maggio 1936, lo stemma e il gonfalone sono stati ufficialmente riconosciuti e da quel momento, il drago della leggenda, è riportato sullo stemma della città. Nel corso degli anni si è andati incontro ad una costante opera di studio e conoscenza, delle radici storiche e dell’identità del Thyrus.