Papaya, mango e black sapote: in Sicilia prosperano le coltivazioni di frutta esotica

Una recente produzione rende ancora più vario e interessante il viaggio nella parte nord occidentale dell’isola, fra Cinisi, Terrasini e Alcamo, tradizionalmente più trascurata dal turismo di massa

di MARIA GRAZIA LEPORATI
21 settembre 2024
Insalata siciliana

Con frutta e verdura locale, l'insalata diventa un piatto gourmet

Mango, papaya, avocado, banane, black sapote (l’avete mai assaggiato? Sa di cioccolato), piante di caffè: sono solo alcuni dei frutti esotici che maturano in Sicilia, ormai meglio che in Costa Rica o Sud America.

Nella Sicilia nord occidentale stanno aumentando le coltivazioni di questi nuovi prodotti, principalmente a causa del clima favorevole e della varietà di terreni adatti alla crescita di queste piante, su cui la siccità di questi mesi non ha inciso particolarmente. Il clima mediterraneo della regione fornisce temperature miti e precipitazioni adeguate per molte specie di frutta esotica. Inoltre, la presenza di terreni fertili e la tradizione agricola della zona hanno contribuito a promuovere lo sviluppo di queste coltivazioni. Questa diversificazione nell'agricoltura può portarenei prossimi anni a nuove opportunità economiche per i coltivatori locali e contribuire alla sostenibilità dell'economia regionale.

Un’esperienza di viaggio e gusto fra i territori di Cinisi, Alcamo e Terrasini, organizzata da ‘Travel&Taste’ di Castellammare, porta alla scoperte di queste nicchie di gusto dai sapori incredibilmente buoni. Mandorle e melograni, salsiccia di pecora, pasta e pizze con farina Perciasacchi, frutta e verdura colte nell’orto e portate in tavola, sono sapori che prendono la gola e rimangono nel cuore. Sono un trentina le aziende che lavorano in questo settore e tutte meritano una medaglia al valore per quello che fanno, Non è una classifica, ma l’Orto di Rosolino svetta in questa top list dove i frutti esotici fanno la parte del leone: dopo vari viaggi in sud America, Rosolino ha creato quello che oggi è il cuore pulsante dell’orto, i frutti tropicali biologici totalmente siciliani. L’orto di Rosolino , a Terrasini, è un’azienda che produce ortofrutta in biologico dal 1994 (attività iniziata dal padre Antonino e già riconosciuta in biologico da allora), su una estensione di 6 mila mq di serre e 3 ettari tra pieno campo e frutteto misto.

I prodotti sono vari, e soprattutto di stagione, con la tracciabilità totale del processo produttivo. Viene utilizzata la rotazione delle colture in modo da migliorare la struttura dei campi e da circa tre anni, si sono affinate le tecniche, utilizzando preparati biologici che tutelano la fertilità dei suoli e ne conservano la biodiversità. Coltivazioni e trasformazioni dei prodotti che si ritrovano anche alla cooperativa sociale “Rossa Sera” dove lavorano giovani con problematiche sociali e all’azienda agricola “Filo Tropicale”, dove le confetture sono un must da riempire la valigia prima ritornare a casa. Il vino in Sicilia è buono ovunque, però alla Real Cantina Borbonica ha un plus: qui si può visitare il Museo dei Pupi Siciliani di Vincenzo Garifo e assistere a uno spettacolo di queste famosissime marionette che ripropongono la storia siciliana.

Natura e mare

Il landscape circostante non ha eguali: la natura è maestosa e selvaggia: ne è un esempio eclatante, a Terrasini, la Riserva di Capo Rama affacciata su un mare blu che più blu non si può: un'area protetta che offre sentieri panoramici e panorami mozzafiato sulla costa, luogo ideale per gli amanti della natura e per chi vuole fare escursioni all'aria aperta.

Storia e archeologia

Anche la storia e l’archeologia hanno un ruolo prioritario in quest’angolo di Trinacria dove il sole scalda la terra e il cuore della gente. Fra ipogei, catacombe, santuari, chiese barocche ricche dei capolavori, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Naturalmente una tappa è d’obbligo a Cinisi, alla Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, ucciso dalla mafia per ordine del boss Badalamenti che abitava giusto cento passi di lui (da qui il film Cento Passi premiato a Venezia). Senza dimenticare un altro figlio celebre di queste terre: Danilo Dolci nel borgo marinaro di Trappeto. Una figura, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita, delineata magistralmente dall’amico fraterno Orazio De Guilmi che, nonostante l’età avanzata, ha una memoria fenomenale e racconta aneddoti e particolari della vita del sociologo, poeta, educatore ed attivista della nonviolenza. chiamato il Gandhi della Sicilia. Ad Alcamo, invece, imperdibile è il castello dei Conti di Modica, un’imponente fortezza medievale che offre una vista panoramica spettacolare sulla campagna circostante e sul mare.

A tavola

Qui non c’è che l’imbarazzo della scelta: trippa finta (una frittata tagliata a listarelle e condite con verdura dell’orto), insalate ovviamente con la frutta esotica, pasta in tutte le salse, dolci di mandorle; una vera festa per il palato.

Dove soggiornare

I B&B sono molti, tutti molto carini e con colazioni stupefacenti. Per esperienza personale possiamo dire che i “TriRe e ‘na Regina” e il “Regina Elena” sono stupefacenti per ospitalità e cura dei particolari nelle camere e nei bagni. Il “Regina Elena” poi ha un roof dove viene servita una colazione regale da cui non l’ospite non se ne andrebbe più.