Andare a castagne: 10 località in Italia dove raccogliere le più rinomate

In Italia i castagneti sono alquanto diffusi nell'arco prealpino e, soprattutto, lungo tutto l'Appennino. Fonte di nutrimento per secoli, hanno un forte legame con la nostra cultura, la nostra storia, il nostro ambiente naturale. Tra sagre e prodotti Igp, ecco dove si trovano le qualità migliori

di LAURA DE BENEDETTI -
20 ottobre 2024
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man holding a basket of chestnuts in the woods, Sardinian chestnuts, aritzo

Si stima che in Italia ampi castagneti ricoprano una superficie di circa 800mila ettari, di cui più di un terzo coltivati per produrre i loro frutti, le castagne, risorsa alimentare importante fin dall’antichità, quindi il pregiato legname. Ma circa un 30% è rappresentato da boschi che non sono di proprietà privata e dove dunque è possibile passeggiare e raccogliere i frutti racchiusi nel caratteristico riccio di questa pianta che può arrivare ad un'altezza di 30 metri, e vivere diverse centinaia d'anni.

I castagni amano i pendii dove non c'è ristagno d'acqua e quindi in Italia ampi castagneti sono distribuiti principalmente lungo tutto l'Appennino, da nord a sud, e nelle aree prealpine, con una significativa presenza anche nelle isole maggiori.  Le regioni che vantano una maggiore presenza di castagni sono Piemonte, Toscana, Campania anche se, appunto, gli interi appennini italiani ne sono ricoperti.

Il Piemonte è una delle regioni con la maggiore superficie a castagneto, grazie ai boschi che si estendono tra le Alpi Marittime e le colline del Monferrato. In particolare la provincia di Cuneo, in Piemonte, è nota per la coltivazione di castagne di alta qualità, come il Marrone di Cuneo Igp, ma sono note anche le zone della Garfagnana e del Casentino, dove si producono castagne e marroni e relative farine di pregio. 

L'area del Marrone di Montella Igp, in Campania, è una delle più note in Italia, ma i castagneti sono molto diffusi soprattutto nelle province di Avellino e Salerno. Anche in Calabria, nella Sila e nelle zone montuose delle Serre e dell'Aspromonte si trovano estesi castagneti, utilizzati sia per la produzione di castagne da frutto che per la legna

Nelle aree pubbliche, la raccolta delle castagne può essere soggetta a regolamenti locali, che limitano la quantità di frutti raccoglibili per persona e stabiliscono periodi di raccolta specifici, al fine di preservare l'equilibrio ecologico e garantire una corretta gestione delle risorse forestali. Nelle proprietà private, invece, la raccolta è generalmente vietata senza il consenso del proprietario, che può eventualmente organizzare la raccolta per uso commerciale o turistico. Prima di 'incamminarsi' lungo i sentieri nei boschi di castagno, dunque, è bene informarsi sulle disposizioni locali.

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Raccogliere castagne è un momento di ritorno alla natura e di grande divertimento, da condividere con la famiglia. Ma se ciò non fosse possibile vicino a casa propria, anche l'acquisto di questo prezioso frutto, che ha sfamato nei secoli tante popolazioni ed è fortemente legato all'autunno, al fuoco e al profumo delle caldarroste, ai dolci preparati con la farina di castagne, a piatti tipici offerti nelle sagre o preparati in casa con le ricette delle nonne, continua a rappresentare il fulcro di una tradizione popolare, gastronomica, legata alla cultura e all'economia rurale.
Ecco dunque, su e giù per il BelPaese, dove si trovano le castagne più ghiotte e rinomate, tra le 600 varietà presenti nel mondo.

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