Epifania, non solo carbone: i dolci golosi della tradizione portati dalla Befana

di LAURA DE BENEDETTI
4 gennaio 2024
Cammelli di pasta per l'Epifania nel Varesotto

Cammelli di pasta per l'Epifania nel Varesotto

“La Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte, neve, gelo, tramontana, viva, viva la Befana!”. Così recita una filastrocca dedicata a questa vecchina, un po’ fata un po’ strega, che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, porta dolci ai bambini. Una tradizione tutta italiana che rende più magico l’arrivo dell’Epifania, festa cristiana dedicata alla visita dei Re Magi al Bambino Gesù, che “tutte le feste porta via”, perché è l’ultimo giorno vacanziero, specie per le scolaresche a casa dalla vigilia di Natale. Leggi anche: La Befana 2024 arriva in città e nei borghi: gli appuntamenti da non perdere Insomma la Befana sta ai Re Magi come Babbo Natale sta a Gesù Bambino, anche se l’anziano dalla barba bianca è pubblicizzato in tutto il mondo mentre la povera befana, non a caso vestita di stracci, svolazza su una scopa per lo più solo lungo la Penisola. A differenza di Santa Claus, inoltre, la Befana non porta giocattoli, come ricorda Gianni Rodari: “Mi hanno detto, cara Befana, che tu riempi la calza di lana, che tutti i bimbi, se stanno buoni, da te ricevono ricchi doni”
La Befana

La Befana

Quindi questa vecchia bruttissima ma dal cuore buono è attesa dai bambini, cui lascia in una calza, appunto, i dolci. Tra questi non manca quasi mai un po’ di carbone, nero come quello delle braci ma in realtà fatto di zucchero (oltre ad acqua, albumi e un colorante ad uso alimentare), a ricordare le marachelle compiute. Quasi esclusivamente gastronomiche anche le tradizioni legate all’Epifania, la festa dedicata alla rivelazione della divinità, con i re venuti ad inchinarsi di fronte a Gesù Bambino. In Italia, come già per Natale e Capodanno, le tradizioni culinarie si differenziano a seconda delle regioni. Spesso il ritrovarsi in famiglia è occasione per finire di consumare, anche in funzione antispreco, ciò che è rimasto dei ricchi banchetti delle feste. Ma, soprattutto per i dolci, esistono piatti speciali. Leggi anche: Cerca atlas TasteAtlas, l’Italia è la miglior cucina al mondo: ecco piatti e ristoranti per cui è la numero uno

Veneto

Venezia, la Pinza de la Marantega
Venezia celebra la Befana con una regata e la pinza de la Marantega, che in dialetto significa proprio Befana. Si tratta di una torta dolce preparata con uova, zucchero, lievito, e arricchita di uvetta, fichi secchi, arancia candita. Nelle tradizioni venete si usa consumarla davanti ad un falò, meglio se accompagna dal vin brulè.

Lombardia

Varese: Cammelli della Befana
Re Magi

Re Magi

La leggenda narra che dalla zona di Varese passarono le reliquie dei Magi, rubate dal Barbarossa nella chiesa di Sant’Eustorgio Milano e da lui donate all’arcivescovo di Colonia. Da qui pare derivi il dolce dell’Epifania di Varese: un Cammello di pasta sfoglia che ricorda le cavalcature dei Magi. I Cammelli della Befana sono glassati con acqua e zucchero prima di essere infornati e, nelle varianti più ricche, possono essere farciti con crema pasticcera, panna o confetture.
Mantova, l'Anello di Monaco
A Mantova il dolce tradizionale delle feste è l’Anello di Monaco, soffice dolce natalizio a forma di ciambella con farcitura a base di noci. La sua pasta ricorda il panettone di Milano, e in effetti le fasi della preparazione sono simili. A differenza però del cugino ambrosiano, l’Anello di Monaco ha un buco nel mezzo, è decorato in superficie da una glassa ed ha vari strati di farcitura in cui si alternano nocciole e mandorle tostate, zucchero e Marsala. L’origine dell’Anello di Monaco risale alla fine del Settecento, quando si stabilì a Mantova il pasticcere svizzero Samson Putcher, dove iniziò a sfornare dolci che si rifacevano alla scuola svizzera e mitteleuropea, come Gateau Helvetia, Krapfen, Sachertorte e Kugelhupf. Proprio quest’ultimo, dal nome impronunciabile, fu ribattezzato “Anello di Monaco”.
Brianza, Papurott o Papurogio
In Brianza e, in particolare, a Desio e Lissone, c’è il Papurott o Papurogio, un dolce tipico che non manca mai sulle tavole. Il Papurogio prende il nome dalla parola "papurot", che nel dialetto brianzolo è attribuita ad un bambino pasciuto e sorridente. L'ingrediente base è la pasta di pane con l'aggiunta di uova, zucchero, burro, latte e della frutta candita a rappresentare gli occhi del bambolotto, con una spolverata di zucchero a velo o granella.
Cremona, il Torrone
Non può mancare il Torrone di Cremona, dolce simbolo della città che risale all’epoca rinascimentale. È facile trovarlo anche in mattoncini dentro le calze della Befana.

Piemonte

Cuneo, la Fugassa d’la Befana
Dolci tipici dell'Epifani con miele e frutta secca

Dolci tipici dell'Epifani con miele e frutta secca

La ‘focaccia della Befana’, fugassa in dialetto, a dispetto del nome è una torta dolce. Tradizione vuole che all’interno vengano poste una fava bianca e una nera. Chi, nella propria fetta, trova quella bianca deve pagare il dolce, chi quella nera, deve pagare da bere.

Emilia-Romagna, Liguria, Toscana

La Spongata
La Spongata è un dolce speziato con miele, ricoperto di zucchero a velo e ripieno di frutta secca e spezie, tipico di Reggio Emilia, Parma, Modena, Ferrara, in Emilia Romagna, ma anche della vicina La Spezia, in Liguria e Pontremoli, in Toscana.

Liguria

Anicini
Il dolce tipico delle feste della Liguria sono gli anicini, preparati con zucchero, uova, farina e, appunto, l’anice, a cui devono il nome.

Marche

Ancona, le Pecorelle
Le Pecorelle sono dolcetti di sfoglia ripieni di frutta secca, noci, marmellata. Le “pecorelle” sono dolci tradizionali dell’Epifania, tipici della zona di Genga. Si tratta di una rivisitazione locale dei cavallucci della Toscana.

Toscana

Siena, i Cavallucci
Il dolce tipico dell’Epifania in Toscana sono i Cavallucci di Siena. Si tratta di anelli di pasta fritti, ricoperti di miele e arricchiti con frutta secca, canditi, anice.
Lucca, i Befanini
Originari delle zone di Lucca e Viareggio sono, invece, i befanini, biscotti frollini a base di agrumi e rhum, ricoperti di granella colorata.

Abruzzo e Molise

Pepatelli
I Pepatelli, originari del Teramano, sono diffusi in Abruzzo e Molise. Sono biscotti di miele, farina, cacao, mandorle e bucce d’arancia simili ai cantucci, ma devono il nome al pepe nero, ingrediente che li rende particolari.

Puglia

Bari, le Cartellate
Le Cartellate sono preparate con farina, olio e vino bianco: le fettucce di pasta vengono lavorate e arrotolate fino a somigliare a delle rose. Quindi vengono arricchite con miele e frutta secca a granelli o con del mosto.
Salento, gli strufoli
Gli strufoli, o purcidduzzi, sono simili a gnocchetti che vengono fritti e poi immersi nel miele bollente e poi servizi coi confetti.

Campania

In Italia per la Befana sono tanti i dolci tipici regionali

In Italia per la Befana sono tanti i dolci tipici regionali

Napoli, la Pastiera
L’arrivo dei Re Magi porta sulle tavole la prima Pastiera dell’anno. Anche in Campania, inoltre, sono diffusi gli struffoli, gli gnoccheti salentini fritti e poi ricoperti con miele caldo.

Calabria

Cosenza, Scalille
Le Scalille sono dei dolci calabresi, tipici del Cosentino: si tratta di pasta fritta e poi glassata con miele o cioccolato.

Sicilia

Sicilia, Cannoli
I cannoli sono dolce tipico della Sicilia conosciuti pressoché ovunque. Questi cannocchiali di pasta fritta, ripieni di ricotta dolce e, poi, a scelta, con canditi o cioccolato, si mangiano anche all’Epifania.