Guida Michelin 2025, mazzata sul Piemonte: perde 5 stelle, Cannavacciuolo evita il tracollo ma la Toscana sorpassa

Il Piccolo Lago dalle due stelle alle stalle per l’intossicazione alimentare da vongole, fuori dalla guida anche Gardenia, Madernassa e Tantris. Uniche new entry i ristoranti del noto chef tristellato

di LAURA DE BENEDETTI
6 novembre 2024
La presentazione della Guida Michelin 2025 e Antonino Cannavacciuolo

La presentazione della Guida Michelin 2025 e Antonino Cannavacciuolo

Il Piemonte perde il prestigioso terzo posto sul podio delle regioni più ‘stellate’ d’Italia nella nuova edizione della Guida Michelin, presentata ieri a Modena, nonostante la sua reputazione come culla della cucina italiana.

Il declassamento, con la perdita complessiva di 5 stelle (di 4 ristoranti) è segnato da uscite significative: il ristorante ‘Piccolo Lago’ di Mergozzo, guidato dallo chef Marco Sacco, ha visto scomparire entrambe le sue stelle a causa di un problema legato ad un’intossicazione alimentare di cui paga ora lo scotto, mentre il ‘Gardenia’ di Caluso, iconico locale torinese condotto da Mariangela Susigan, esce dalla lista degli stellati dopo 25 anni di presenza ininterrotta. Anche la Madernassa di Guarene e il Tantris di Novara perdono la loro unica stella, contribuendo al ridimensionamento della presenza piemontese nell’élite della gastronomia nazionale.

LA CHEF MARIANGELA SUSIGAN IN CUCINA - 3
La chef Mariangela Susigan in cucina

A ‘salvare’ la situazione arriva Antonino Cannavacciuolo, celebre chef napoletano, che porta 2 locali con 1 stella, e già ne aveva 1, che mantiene.  Le novità in positivo, infatti, si limitano a una nuova stella ciascuno assegnata a ristoranti di Antonino Cannavacciuolo, campano d’origine che ha trasferito famiglia e attività in Piemonte, portandosi ‘dietro’ le stelle che lo rendono tra gli chef più apprezzati e conosciuti (anche grazie ai tanti programmi tv) d’Italia. Le Cattedrali ad Asti e il Cannavacciuolo by the Lake a Pettenasco, in provincia di Novara, hanno portato in dote una stella Michelin.

 Il Piemonte surclassato dalla Toscana

La Lombardia mantiene la leadership con 61 ristoranti (3 tre Stelle, 7 due Stelle, 51 una Stella), la Campania si conferma al secondo posto con 50 ristoranti, (1 tre Stelle, 7 due Stelle, 42 una Stella), mentre sul terzo gradino del podio troviamo la Toscana con 44 ristoranti (1 tre Stelle, 5 due Stelle, 38 una Stella). Scivola dunque in quarta posizione il Piemonte con 35 ristoranti (2 tre Stelle, 3 due Stelle, 30 una Stella), mentre conferma il quinto posto il Veneto con 34 ristoranti Stellati (2 tre Stelle, 3 due Stelle, 29 una Stella).

 Piemonte non più regno gastronomico?

La Regione Piemonte, ‘declassata’ in questa superclassifica dell’enogastronomia d’eccellenza rappresentata dalla Guida Michelin 2025, sta perdendo la propria identità di culla della cucina italiana, o si tratta solo di una serie di ‘sfortunati eventi’ o ancora di nuove ‘geografie culinarie’?

Il Piemonte è famoso per i suoi prodotti agroalimentari di pregio, come il tartufo bianco d'Alba, che ha conquistato un posto di rilievo nel panorama gastronomico mondiale, attirando ogni anno gourmet e chef internazionali. 

CRONACA. Fiera Nazionale del Tartufo.  Oggi sfida gastronomica tra  sei citt�: Acqualagna, Alba, Amandola, San Miniato, Parco Del Matese e Potenza
Competizione gastronomica a colpi di tartufo di cui è celebre quello bianco di Alba

Le nocciole, con cui si fanno le torte, sono un altro ingrediente prodotto tipico della zona delle Langhe e vengono utilizzate anche per la preparazione della famosa crema gianduia, che è alla base dei celeberrimi cioccolatini Gianduiotti. E, sempre restando in tema di 'materie prime’ abbondanti e di qualità, ci sono le castagne (col relativo miele), e quindi il castagnaccio, piatto caratteristico fatto con farina di castagne, olio d'oliva, rosmarino e pinoli, che rispecchia le tradizioni contadine del Piemonte. Anche nella produzione di formaggi e salumi, il Piemonte si distingue per una varietà eccezionale, tra cui spiccano il toma e il castelmagno, tutti alimenti gustosi usati in molti piatti, tra cui la polenta concia.

E, parlando del Piemonte, non si può omettere la tradizione vitivinicola con alcuni dei vigneti più celebri al mondo, come quelli di Barolo e Barbaresco, utilizzati in abbinamenti sapienti e come ingredienti in molte ricette tradizionali, come il brasato o anche il risotto, entrambi al Barolo. Volendo citare alcun piatti celebri Piemontesi vengono in mente i tajarin, pasta all’uovo sottile servita con ragù di carne, l’agnolotto, una pasta ripiena tipica da cuocere nel brodo, e il raviolo del plin, la bagna cauda, una salsa calda a base di acciughe, aglio e olio, che si consuma con verdure crude, il vitello tonnato, il bollito misto (di carne bovina, lingua compresa), spesso accompagnato da salse tradizionali come il bagnet verde (a base di prezzemolo e aglio) e il bagnet ross (con pomodoro e peperoni). Non da ultimo il risotto alla salsiccia cruda di Bra, in provincia di Cuneo, luogo dove, non ha caso, ha preso vita il movimento Slow Food, impegnato su una cucina lenta (in contrapposizione al Fast Food), legata alle tradizioni culinarie locali, che diventano spesso un ‘presidio’ protetto.

Il caso del Piccolo Lago 

Chef Marco Sacco
Chef Marco Sacco

Il ristorante ‘Piccolo Lago’ di Mergozzo, sul’omonimo lago accanto al Maggiore, dicevamo, ha perso entrambe le sue stelle. Lo chef Marco Sacco, paga dunque verosimilmente la questione legata all’intossicazione alimentare provocata da alcune vongole e la conseguente condanna in primo grado ma, a garanzia della stima della clientela e del suo prestigio, mantiene una stella nel ristorante Piano 35 a Torino.  Il fatto risale al luglio 2021 quando due novelli sposi e una cinquantina di invitati si sentirono male a causa di un’intossicazione alimentare che l’Asl, poi, dopo la denuncia, aveva ricondotto ad un virus nelle vongole crude servite sopra il risotto. Sacco e la sua direttrice di sala lo scorso marzo sono stati condannati a 2 mesi e 20 giorni, oltre al risarcimento dei danni, benché fosse dimostrato (da una confezione non aperta) che le vongole, garantite per essere consumate crude, fossero arrivate già col virus dal produttore, il quale però non è mai stato perseguito.

Tutti i ristoranti stellati piemontesi

In totale, la Guida Michelin 2025 riconosce 35 ristoranti stellati in Piemonte. 

Due soli locali che mantengono le tre stelle: Piazza Duomo di Alba, diretto dallo chef Enrico Crippa, e Villa Crespi a Orta San Giulio, sempre di Cannavacciuolo.

Lo chef Enrico Crippa
Lo chef Enrico Crippa

Tra i ristoranti a due stelle si confermano l’Antica Corona Reale di Cervere, la Locanda del Sant’Uffizio di Cioccaro di Penango e La Rei Natura di Serralunga d’Alba. La regione conta infine trenta ristoranti con una stella, di cui nove situati nel capoluogo Torino. Questi ultimi sono Andrea Larossa, Cannavacciuolo Bistrot, Carignano, Condividere, Del Cambio, Magorabin, Piano35, Unforgettable e Vintage 1997, ognuno con una propria identità culinaria distintiva. 

L’offerta stellata della Guida Michelin si distribuisce poi su diverse località, ognuna con ristoranti rinomati per la loro eccellenza culinaria. Ad Alba troviamo la Locanda del Pilone, mentre ad Asti è presente il Cannavacciuolo Le Cattedrali. A Canale spicca All’Enoteca, e a Domodossola si può visitare l’Atelier. A La Morra è rinomato il ristorante Massimo Camia, mentre a Monforte d'Alba si trovano Borgo Sant'Anna e Fre. Sul Lago d’Orta, ad Orta San Giulio, c’è la Locanda di Orta, mentre a Pettenasco è situato il Cannavacciuolo by the Lake.

A Pinerolo il ristorante Zappatori continua a rappresentare un punto di riferimento, come anche il 21.9 a Piobesi d'Alba e Il Patio a Pollone. A Priocca si può visitare Il Centro, mentre La Credenza è una tappa d’obbligo a San Maurizio Canavese. Santo Stefano Belbo ospita Il Ristorante di Guido da Costigliole, e Serralunga d'Alba il Guidoristorante. A Soriso si trova il celebre Al Sorriso e, per chi preferisce le atmosfere di Tigliole, c’è il Ca' Vittoria. A Treiso c’è La Ciau del Tornavento, a Venaria Reale Dolce Stil Novo alla Reggia e a Vernante il ristorante Nazionale.