Cioccolato. Torino val bene una visita
di Gloria Ciabattoni C’era una volta un duca, Emanuele Filiberto di Savoia, che nel 1563 trasferì la capitale del Ducato da...
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di Gloria Ciabattoni C’era una volta un duca, Emanuele Filiberto di Savoia, che nel 1563 trasferì la capitale del Ducato da...
di Gloria CiabattoniC’era una volta un duca, Emanuele Filiberto di Savoia, che nel 1563 trasferì la capitale del Ducato da Chambery, in Francia, a Torino, e per festeggiare pare abbia offerto ai torinesi una tazza di cioccolata. Nasce così, in modo un po’ fiabesco, la storia di Torino ’capitale italiana del cioccolato’, che diventa il filo conduttore di un goloso itinerario in città fra caffè storici (www.caffestorici.eu) e laboratori artigianali dedicati a questo prodotto così amato da grandi e piccoli. Un viaggio che inizia da ’Chicchisani’, in via Carlo Alberto 18G, dove dal 2010 la fondatrice Mariella Droetto propone ottime pasticcera mignon, cioccolatini e torte, gluten free e senza lattosio. Da ’Ziccat, l’Arte del cioccolato dal 1958’ (in via Pietro Micca 2h) invece, lo staff è giovane ma esperto nel preparare praline, tavolette di cioccolato (fantastiche le tavolette 81%) e il mitico bicerin, la bevanda con caffè, cioccolato e crema di latte che spopolò nell’800. Camillo Benso conte di Cavour ne andava pazzo. E ancora il ’Caffè Mulassano’, locale storico in piazza Castello, 15 – qui trasferito nel 1907 da via Nizza dove era sorto nell’‘800 – è un gioiellino di soli 35 metri quadri. Qui è nato nel 1926 il tramezzino, che i proprietari, coniugi Nebiolo, importarono dagli Usa, dove avevano vissuto, e fu subito un successo che dura ancora.
Nella bella Galleria Subalpina, a pochi passi da Piazza Castello, troviamo il ’Caffè Baratti & Milano’, voluto nel 1858 da due confettieri canavesani, Edoardo Milano e Ferdinando Baratti, che creò il cremino. Qui si pranza coi classici piatti torinesi: ravioli del plin, giardiniera e cappone lesso. Storico è anche il ’Caffè Platti 1875’, in Corso Vittorio Emanuele II 72, famoso per praline, gianduiotti, la Torta Platti dalla ricetta segreta, e tramezzini ottimi, (speciali quelli con peperoni e acciughe).
Sempre in centro (in via Maria Vittoria, 11) la cioccolateria artigianale Davide Appendino offre un percorso sensoriale completo, dalla fava alla tavoletta, con tanti prodotti di altissima qualità. Cioccolato è anche gelato, come quello di ’Casa Marchetti’ (piazza CLN 248), dove Alberto Marchetti accoglie nella gelateria con laboratorio e uno spazio per degustazioni. Un’esperienza speciale? Nel laboratorio di ’La Perla’ di Torino (Lungo Dora Piero Colletta 81), si visita su prenotazione www.laperladitorino.it dove nascono gianduiotti, tavolette, crema spalmabile e tartufi di cioccolato (anche senza lattosio e glutine), si fanno degustazioni, si realizza perfino una tavoletta di cioccolato!
Cena tradizionale? Al Porto di Savona in piazza Vittorio Veneto sono da provare vitello tonnato e tajerin. Il ’Pastificio Defilippis’ (via Lagrange, 39), del 1872, ha anche un ristorante dove si gustano gnocchi al castelmagno e capuinet, involtini di verza ripieni di carne. Per alloggiare nell’antica capitale d’Italia, il ’Turin Palace Hotel’, 4 stelle, davanti alla stazione di Torino Porta Nuova (via Paolo Sacchi, 8) è in uno storico palazzo del 1870 da poco ristrutturato. Ha ampie camere, suites e area wellness, il ristorante ’Les Petites Madeleines’, eleganti spazi comuni, e un’ottima e varia prima colazione. E in venti minuti a piedi si è in piazza Castello, per goderci il dolce percorso del cioccolato. Ogni altra info su www.turismotorino.org