L’Antica Bottega del Vino apre a Cortina e strizza l’occhio alle Olimpiadi invernali

Il celebre locale veronese, di proprietà delle Famiglie Storiche dell’Amarone, sbarca nel cuore delle Dolomiti. Il direttore Luca Nicolis: stessa qualità e affidabilità in una nuova cornice

di MONICA GUERCI
21 marzo 2025
Sabrina Tedeschi e Luca Nicolis

Sabrina Tedeschi e Luca Nicolis

Dal cuore di Verona alle cime delle Dolomiti, l’Antica Bottega del Vino si prepara a sbarcare a Cortina d’Ampezzo. Il celebre locale, punto di riferimento per la tradizione enogastronomica veneta, aprirà un nuovo ristorante nella Regina delle Dolomiti in concomitanza con i Giochi olimpici e Paralimpici Invernali del 2026. L’iniziativa, firmata da Famiglie Storiche, si inserisce nel fermento che sta trasformando Cortina in un palcoscenico internazionale.

L’Antica Bottega del Vino non è solo un ristorante, ma un simbolo dell’eccellenza vinicola italiana. Con una carta dei vini premiata per il ventunesimo anno consecutivo con il Grand Award di Wine Spectator, il locale vanta circa 21 mila etichette e una profondità di annate ineguagliabile. A Verona, questa istituzione enologica appartiene a dieci imprese iscritte alle Famiglie Storiche, custodi della tradizione enologica dell’Amarone (Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant'Antonio, Tommasi e Zenato).

Un legame tra storia e innovazione

“Questo investimento rappresenta un’importante opportunità per la nostra realtà – dichiara Sabrina Tedeschi, presidente dell’Antica Bottega del Vino -. Il ristorante a Cortina sarà la vetrina internazionale d’eccellenza per raccontare e promuovere la tradizione di quella che è considerata da molti una pietra miliare dell’enogastronomia veneta”. Cortina, in vista delle Olimpiadi, sta vivendo una fase di grande trasformazione. Lavori di riqualificazione infrastrutturale, investimenti nell’ospitalità di lusso e nuovi progetti di viabilità stanno ridisegnando il volto della cittadina, rendendola il fulcro dell’accoglienza sportiva e turistica dei prossimi anni.

Affettuosamente soprannominato ‘La Bottega’ dai veronesi, il locale vanta tra le sue specialità il celebre risotto all’Amarone, in cima al menù e simbolo della tradizione. Con il suo inconfondibile stile ottocentesco, si distingue soprattutto per la straordinaria carta dei vini, riconosciuta tra le 96 migliori al mondo. “Il nuovo locale – spiega il direttore Luca Nicolis – sarà un autentico prolungamento dell’esperienza veronese: la stessa qualità e affidabilità che hanno reso celebre l’Antica Bottega del Vino verranno riproposte in una nuova cornice, mantenendo intatta l’essenza che lo contraddistingue. La continuità è la chiave”.

Un’eredità che attraversa i secoli

Fondata nel XVI secolo durante la Repubblica di Venezia, la Bottega ha attraversato i secoli mantenendo inalterato il suo spirito. L'attuale nome risale al 1890, quando i Fratelli Sterzi ne preservarono l’atmosfera ottocentesca, trasformandola in un punto d’incontro per poeti, artisti e intellettuali. Negli anni Cinquanta, la gestione passò alla famiglia Rizzo-Grigolo, mentre nel 1987 fu Severino Barzan a esportarne il format fino a New York. Nel 2010, le Famiglie Storiche – associazione veronese nata nel 2009 in Valpolicella attorno alla produzione del vino Amarone – rilevarono la proprietà, garantendo la continuità di una tradizione che oggi si prepara a conquistare le Dolomiti.