Andy Warhol. Beyond Borders

Dal 20 dicembre 2024 al 4 maggio 2025 a Palazzo Attems Petzenstein, a Gorizia

di LAURA DE BENEDETI
30 novembre 2024

Andy Doorway, 1981, foto di Christopher Makos

Ad arricchire il programma in crescendo del cartellone di eventi per GO!2025, ci sarà, dal 20 dicembre 2024 al 4 maggio 2025 presso Palazzo Attems Petzenstein, a Gorizia, la grande esposizione Andy Warhol. Beyond Borders che mette in luce il percorso di uno dei maggiori protagonisti della Pop Art.
Con 180 opere, la mostra ripercorre la carriera artistica e la vita del grande artista americano, nonché i temi fondanti della sua estetica, a partire dalla sua formazione con l'esperienza come illustratore nel campo della pubblicità e della moda, due mondi che hanno influenzato profondamente la sua carriera e le sue strategie di artista pop. Il percorso espositivo esplora temi come moda, musica, cinema e consumismo: questi aspetti chiave non solo hanno segnato l’opera di Warhol, ma continuano a essere elementi portanti dell’arte contemporanea. Le serie iconiche Campbell’s Soup, Flowers e Marilyn, insieme a ritratti di personaggi celebri come Jackie Kennedy, Mohammed Alì, Grace Kelly e persino Superman e Mickey Mouse, mostrano come l’artista abbia saputo trasformare la cultura di massa in icone senza tempo. Le opere esposte provengono da collezioni europee, oltre a numerose riviste degli anni ’50 e un cospicuo numero della rivista Interview, decine di copertine di dischi in vinile, video e fotografie.
Nella sezione musica presenti due installazioni: il leggendario evento multimediale del 1966 - The Exploding Plastic Inevitable con Nico e i Velvet Underground di Lou Reed; e la suggestiva Silver Clouds, una sala popolata da cuscini argentati gonfiati ad elio, che fluttuano nell’aria creando un’atmosfera ludica e interattiva, simbolo della genialità visionaria di Warhol. 
Warhol, innovatore assoluto capace di anticipare le dinamiche di una società sempre più orientata verso i media e il consumo, ha affrontato i simboli della società americana, come l’etichetta della Campbell’s Soup o il logo Coca-Cola, elevandoli a nuove forme d’arte, destinate a entrare nella quotidianità del pubblico e nelle gallerie d’arte, infrangendo le barriere tra arte alta e arte commerciale. 

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