Affonda le radici nella
storia e nel
folklore. Da Sappada a Muggia tra maschere di legno intagliate e dipinte, sfilate di carri allegorici, appuntamenti musicali e danzanti, isole linguistiche e dolci originali per non parlare dei
coriandoli, la cui
invenzione è rivendicata proprio dalla
città di Trieste Il
Carnevale in Friuli Venezia Giulia anima e colora, per settimane borghi e città, dal mare alla montagna, all'insegna di uno spirito gioioso e dissacrante. Ma è a tavola che si può continuare a scoprire la vera essenza del Carnevale, con i piatti e i dolci più originali del Friuli Venezia Giulia. Ecco
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Carnevale di Sappada (fino al 13 febbraio)
Carnevale di Sappada ph Nicola Brollo
Una delle tradizioni più caratteristiche di Sappada/Plodn, isola linguistica di matrice tedesca, è sicuramente il Carnevale (Vosenòcht), festa in cui si intrecciano ritualità e folclore. Protagoniste assolute sono le
maschere in legno intagliate da artigiani locali e tramandate di generazione in generazione. I festeggiamenti del Carnevale sappadino si svolgono come un tempo nelle tre domeniche che precedono la Quaresima, dedicate ai tre diversi ceti della società: la
"Domenica dei poveri" (pèttlar sunntach), la gente si veste con abiti dimessi e svolge i lavori più umili per guadagnarsi da vivere; la
"Domenica dei contadini" (paurn sunntach) che rievoca gli antichi lavori agricoli e la
"Domenica dei signori" (hearn Sunntach), espressione della classe benestante e occasione di sfoggio dei costumi più raffinati. Durante questo periodo si possono gustare i
mogn kropfen (deliziosi tortelli ripieni e fritti) e le
orecchiette di coniglio (senza ripieno). Ci sono infine i krischkilan e i muttn, varianti locali di crostoli e castagnole. I mogn kropfen vengono distribuiti dai Rollate, protagonista indiscusso delle maschere sappadine, durante le sfilate. Queste particolari frittelle nascondono un ripieno di semi di papavero e miele. Esiste anche una versione semplice di ravioli fritti senza ripieno che prende il nome di hosenearlan, poiché la forma ricorda le orecchie (earlan) di coniglio (hosen).
Carnevale di Sauris (9-10 febbraio)
Sauris/Zahre, borgo incastonato nelle Alpi Carniche, ha una tradizione legata al Carnevale tra le più radicate dell'arco alpino. I protagonisti della festa sono il
Rölar (con il volto ricoperto dalla fuliggine) e il
"Kheirar" (con mascherone in legno). Il Rölar è una figura magica e demoniaca, il cui nome deriva dai Rolelan, i campanelli che porta intorno alla vita, usati per avvertire gli abitanti dell'inizio della mascherata, il Kheirar invece è il re delle maschere e si occupa dello svolgimento dei festeggiamenti. La tradizione prevede la preparazione dei
vledlan (frittelle con le erbe). Si utilizzano farina, zucchero, uova arricchiti da grappa ed erbe aromatiche, come la menta selvatica e la salvia, seccate e sminuzzate, che danno alla frittella un aroma delicato e inconfondibile. Il sabato prima del mercoledì delle Ceneri, il 10 febbraio, è in programma la tradizionale
"Notte delle Lanterne", suggestiva passeggiata al chiaro di luna. LEGGI ANCHE -
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Carnevale di Resia (fino al 14 febbraio)
Resia ph Fabrice Gallina
Anche Resia ha una tradizione legata al Carnevale (Püst) molto importante. Qui l'elemento fondamentale è la
danza eseguita con i tipici strumenti musicali resiani, la
cïtira (violino) e la bünkula (violoncello). Le maschere tradizionali sono di due tipi: te
lipe bile maškire, le belle maschere bianche, con cappello alto adorno di fiori di carta colorata e piccoli sonagli e i
babaci/kukaci, le maschere brutte. A tavola, invece, i protagonisti sono due dolci molto particolari: la sope e il bujarnik, quest’ultimo annoverato tra i prodotti agroalimentari tipici del Friuli Venezia Giulia. La
sope è una frittella che in passato, essendo un piatto sostanzioso, era preparata per le puerpere. Si prepara con fette di pane bianco a filone e una pastella con uova, farina, liquore, zucchero e sale. Il
bujarnik rappresenta una vera istituzione nella vallata ed è proposto in due versioni: quella per il giorno dei morti (una pagnotta avvolta in foglie di verza e cotta al forno a legna) e la versione carnevalesca, un impasto composto di farina di mais e frumento, uova, zucchero, panna, mele e/o pere, fichi secchi, uva sultanina, frutta secca, lievito, semi di finocchio selvatico, cannella o carrube.
Carnevale carsico: sfilata il 10 febbraio a Opicina
Maschere e carri sfilano anche a Opicina, sull’altopiano carsico a pochi chilometri dal centro di Trieste. Sabato 10 febbraio nel pomeriggio i gruppi danno vita al corso mascherato per contendersi il
premio del Carnevale Carsico/Kraški Pust e festeggiare poi la vittoria con balli, musica e spettacoli. Le
frittole con l’anima (Fancli z duso) sono le protagoniste a tavola. La ricetta è originaria di Contovello, una frazione di Trieste: un tempo i “kontovelci”, gente di Contovello, erano eccellenti pescatori e le donne avevano il compito di vendere il pescato. Così nacquero le “frittole con anima”, delle frittelle ripiene di acciughe sotto sale.
Carnevale bisiaco di Monfalcone (dall'8 al 13 febbraio)
Sfilata Monfalcone ph Proloco
Anche a Monfalcone, in provincia di Gorizia, il Carnevale è un appuntamento molto sentito che prevede ogni anno un ricco programma di sfilate, giochi, appuntamenti in piazza e maschere, dietro le quali si possono scorgere rappresentazioni della vita cittadina, identità e tradizioni. Tanti gli appuntamenti: dalla
"cantada in piazza", alla tradizionale e
maestosa sfilata di carri e gruppi con oltre 3000 figuranti, martedì 13 febbraio. Quest'anno parteciperanno 11 carri allegorici, con altrettanti gruppi mascherati e bande musicali. Si parte alle ore 14.00 da via Matteotti per seguire il tradizionale percorso di ben 3 Km. A fine corteo, proclamazione da parte della dal palco del vincitore della sfilata nelle categorie carri e gruppi. Si possono poi gustare piatti tipici del posto nei diversi chioschi e ristoranti della città.
Il Carnevale di Trieste (4-14 febbraio)
Dalle Alpi e Prealpi si scende fino ad arrivare a Trieste, dove fu inventato uno dei simboli indiscussi del Carnevale: i
coriandoli. Ettore Fenderl, infatti, fu una celebrità nel campo della fisica nucleare, ma non furono solo i suoi studi a essere innovativi: nel 1876 il quattordicenne Ettore durante la parata di Carnevale che passava sotto casa sua in piazza della Borsa a Trieste, non avendo a disposizione confetti o petali di rose da lanciare sul corteo, tagliuzzò pezzettini di carta colorata e li lanciò sulle maschere che passavano. Fu subito imitato da tantissimi presenti e l'invenzione si propagò velocissima a Vienna, Venezia e in tutto il mondo. Così furono inventati i coriandoli. La 30esima edizione del Carnevale di Trieste si è aperta con la cerimonia della c
onsegna delle chiavi della città al Re e la Regina del carnevale, del rione di Servola, accompagnati dalla Banda Refolo. I festeggiamenti si concluderanno con la sfilata di martedì 13 febbraio dalle 14 in piazza Oberdan. Tra i dolci sicuramente i
crostoli sono l'eccellenza culinaria a Trieste: l’impasto dolce che viene fritto ricorda molto le più conosciute chiacchiere. Non mancano poi i
krapfen, dolce di origine austriaca, ma che a Trieste sono più piccoli di dimensione.
Il Carnevale di Muggia (8-14 febbraio)
Carnevale Muggia ph Anja
La 70esima edizione del Carnevale di Muggia, inizia l'8 febbraio, con la cerimonia di apertura in piazza Marconi, per concludersi il 14 febbraio, con i funerali del Carnevale. La prima citazione ufficiale del carnevale muggese si ha negli statuti comunali del 1420 in cui si fa riferimento al rimborso di un ducato a quelle compagnie, che si sarebbero poi impegnate a spenderne almeno il triplo per ingaggiare dei musicanti. El Carneval de Muja era caratterizzato da alcune usanze, tra cui la
caccia al toro, d’origine veneta, e il
ballo della verdura, che si svolgeva il martedì grasso in quella che oggi è Piazza Marconi. Le donne e gli uomini danzano con il capo ornato da verdi ghirlande, reggendo in mano un arco d'oro di fronde e di arance. La sfilata è in programma per domenica 11 febbraio. Tra i dolci troviamo le
frittole triestine, per antonomasia il dolce tipico del Carnevale. Sono delle "polpettine " con uvetta e pinoli, fritte e in alcuni casi farcite con crema o cioccolato. Anche i crostoli hanno un'alta posizione sui gradini dell'eccellenza culinaria a Trieste: l’impasto dolce che viene fritto ricorda molto le più conosciute chiacchiere. Non mancano poi i krapfen, dolce di origine austriaca, ma che a Trieste sono più piccoli di dimensione.
Le opere artistiche carnevalesche di Ravinis
A Ravinis, piccola frazione del comune di Paularo in
Carnia, nella
Val d'Incarojo, l'entusiasmo e il grande amore per il territorio hanno spinto la comunità a una vivace attività creativa, creando
inedite opere artistiche in ambito carnevalesco. Queste opere carnevalesche, particolarmente apprezzate per lo stile e l'arte originale, mettono insieme abilità scultoree, raffinatezza sartoriale, ingegnosità strutturale, ricercati materiali e un proprio stile con l’intento di creare un’atmosfera originale e affascinante. Negli anni, le numerose creazioni hanno dato vita a vere e proprie collezioni visitabili tutto l’anno nella sezione multimediale dell’
Ecomuseo di Ravinis. Con queste opere Ravinis e Paularo hanno ottenuto l'assegnazione di alcuni riconoscimenti in importanti manifestazioni di prestigio nazionale e internazionale.