White Carrara 2024: il design si prende la scena, tra pezzi iconici e talenti da scoprire

Per tutta l’estate, fino al 29 settembre, la città toscana torna polo di attrazione grazie al marmo bianco che l’ha resa famosa in tutto il mondo

di LARA FERRARI
19 giugno 2024
White Carrara 2024, Design is back (foto Giuseppe D'Aleo)

White Carrara 2024, Design is back (foto Giuseppe D'Aleo)

Nel segno del bianco assoluto, con qualche concessione alle oltre trenta varietà in cui si declina il marmo, nella sua città d’origine. È questa la dominante che corre lungo le strade di White Carrara, manifestazione che da giugno al 29 settembre celebra il design Made in Italy e le eccellenze del territorio attraverso una mostra diffusa di pezzi iconici, per raccontare una storia di creatività e alto artigianato tramandata nel tempo.

Protagonista dell’ottava edizione – intitolata “Design is back” e diretta da Domenico Raimondi – è il marmo bianco di Carrara, che nei secoli ha attratto artisti da tutto il mondo, supportati da maestranze qualificate e avanzata tecnologia.

“Il pubblico vedrà il frutto di un lavoro meticoloso svolto in sinergia con le aziende, per riportare le opere nella città da cui hanno avuto origine, – spiega Raimondi –. Spesso, infatti, Carrara non gode della creazione del manufatto, che spicca il volo per altri lidi”. Promosso e prodotto dal Comune di Carrara in collaborazione con Internazionale Marmi, Macchine CarraraFiere e Nausicaa, in compartecipazione con la Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest, l’evento culturale mette la città sul piedistallo, en plein air, in qualità di approdo di alcuni progetti divenuti celebri e realizzati nei suoi laboratori, e come incubatrice di idee e proposte che mettono a confronto designer, architetti e artisti, artigiani e aziende, oltre a tanti appassionati.

L’iniziativa ha portato rinomati marchi del design italiano come Alessi, Antonio Lupi Design, Bosa e Martinelli Luce a stringere nuove collaborazioni con le aziende del territorio, su invito di Domenico Raimondi. “Design is back” diventa quindi occasione per rendere omaggio a pezzi fondamentali, ma anche per presentare nuove produzioni in marmo fuori scala. Scopriamoli insieme.

In mostra

La scultura Anna G. è realizzata in esemplare unico con marmo statuario venato dalla Sa.Ge.Van., per il ventesimo anniversario del cavatappi omonimo, disegnato da Alessandro Mendini per Alessi nel 1994.

'Anna G.', di Alessandro Mendini per Alessi (foto Giuseppe D'Aleo)
'Anna G.', di Alessandro Mendini per Alessi (foto Giuseppe D'Aleo)

Progettata da Stefano Giovannoni e realizzata da Robot City nel 2014 per il Salone del Mobile, Tree Table + Rabbit Chair è un’installazione in marmo composta da tavolo fitomorfo e sedute zoomorfe a forma di conigli. Nel tempo, Tree Table + Rabbit Chair si sono trasformati in una famiglia di prodotti Qeeboo di forte impatto mediatico.

Soul è un pouf-scultura in marmo statuarietto dalle inedite linee fluide. Concepito dall’architetto Simone Micheli nel 2023, esalta l’essenza della materia millenaria attraverso forme morbide e inaspettate. Grazie alla sinergia tra Alessi, Franchi Umberto Marmi e Angeloni Marble studio, viene celebrata la collezione Plissè, disegnata da Michele De Lucchi. Un grande bollitore in marmo, scultoreo eppure leggerissimo, capace di restituire il dinamismo delle vesti plissettate degli anni Cinquanta e Sessanta.

Elena Salmistraro e famiglia Barattini, attraverso Studi d’Arte Carrara, hanno invece realizzato Bernardo nel pregiato marmo bianco delle Cave Michelangelo. Bernardo è un panda, disegnato nel 2020 e prodotto da Bosa Ceramiche, simbolo di tutte le specie a rischio estinzione e pronto a combattere per difendere gli animali, ricordandoci quanto è vitale la salvezza del nostro pianeta.

Paolo Ulian, formatosi proprio nella locale Accademia di Belle Arti, espone il tavolo Gomitolo, prodotto da Bufalini Marmi attraverso la lavorazione concentrica di un'unica lastra “che permette di ridurre al minimo gli sprechi di materia”, ricorda direttore Raimondi, e in aggiunta Introverso e Pixel, due lavabi cilindrici per Antonio Lupi Design, che attraverso l’intervento dell’uomo svelano forme uniche e irripetibili.

Foto Design is back
Foto Design is back

Nel contesto di “Design is back” i visitatori potranno vedere anche oggetti più piccoli, esposti nelle vetrine e in locali sfitti. Tra questi, le otto lampade/sculture del progetto ‘Luci di Cava’, ideate da 8 designer di prestigio internazionale, con l’assistenza tecnica di Martinelli Luce e il supporto di FIDI – Florence Institute of Design International, le collezioni ‘Up&Up’ e ‘La Casa di Pietra’ di Gumdesign.

“Declinandosi nell’interior design, la ‘White 2024’, di cui l’Ufficio Cultura di Cinzia Compalati ha diretto tutte le fasi esecutive, ha riportato Carrara al centro di una tradizione che le aziende lapidee del territorio non hanno mai abbandonato, quella della ricerca, della progettualità ed elaborazione di oggetti in marmo bianco, protagonisti di vetrine importanti, ormai fuori mura – ha detto Gea Dazzi, assessore a Cultura e istruzione –. È un ritorno a casa del bello e dell’innovazione intorno al marmo”.

"Negli anni – spiega Domenico Raimondi – il design italiano e internazionale è ricorso alle cave di Carrara per la realizzazione di oggetti di uso quotidiano dall’alto valore estetico, che spesso rimangono nascosti, rinchiusi nei laboratori e stretti nei tempi di lavorazione, per poi svelarsi negli store e showroom di tutto il mondo”. A questa rinnovata fucina creativa si sono uniti anche gli studenti dell’Accademia di Belle Arti, che in un passato recente ha visto Santini, Munari, Coppola e Mangiarotti in veste di docenti. Gli allievi hanno realizzato alcuni ispirati progetti di product design utilizzando il marmo.

Due esposizioni al MudaC

A completamento di una ricca offerta tematica, due mostre ospitate nella sede del MudaC a cura di Cinzia Compalati. Aprono al pubblico “Direzioni” di Paolo Cavinato e “Alle montagne” di Gabriele Landi. Cavinato si serve di un linguaggio visivo unico che unisce pittura, scultura, fotografia, architettura, scenografia e musica per esplorare lo spazio e il tempo, il dentro e il fuori, stimolandoci a prendere coscienza di temi antitetici come corpo e mente, natura e artificio. Le sue installazioni destano meraviglia e inquietudine, spronandoci a confrontarci con la complessità. Landi propone una installazione inedita e site specific per il mudaC, che si ispira al ‘Testamento del capitano’, drammatica canzone degli alpini. Da un lato, una mappa cartografica, epidermica, a tutta parete, di un colore vibrante che ricorda il bagliore del marmo sotto al sole. Di segno opposto un’installazione che rappresenta il riflesso di quelle montagne, la valle, che porta con sé segni antropici e presenze umane.