Se l’arte sfida la fisica. Le illusioni di Escher a Palazzo dei Diamanti
In mostra a Ferrara disegni e incisioni del maestro che ha segnato l’immaginario collettivo del Novecento
E pensare che a scuola, in Olanda, era una frana in geometria, matematica e scienze: dovette perfino ripetere l’esame. Eppure, già da ragazzo, il suo segno grafico era sorprendente, quasi visionario. Maurits Cornelis Escher (1898 - 1972) è divenuto il maestro delle illusioni ottiche e visive, dei sogni su carta, di creazioni incredibili che sembrano sfidare proprio le leggi della fisica, della matematica, della logica e soprattutto della percezione.
Geniali e spiazzanti, i disegni e le incisioni di Escher hanno segnato l’immaginario collettivo del Novecento e continuano a incantarci ancora oggi. Palazzo dei Diamanti di Ferrara ha spalancato le porte alla fantasia dell’artista olandese, e fino al 21 luglio ci offre una ricca antologica con più di 130 sue opere e un percorso interattivo che invita i visitatori a lasciarsi condurre in mondi immaginifici.
Gli omini silenziosi, sui gradini della casa misteriosa, vanno su o vanno giù? E le formiche che zampettano sul nastro di Moebius potranno mai fermarsi? Dov’è l’inizio? E dove sta la fine? Nelle opere di Escher, incisione fa davvero rima con illusione, e l’attrazione è magnetica, irresistibile: perché è impossibile non interrogarsi su tutte le ambiguità, tutti i paradossi, tutte le prospettive incredibili che l’artista è riuscito a rendere visibili.
Escher trascorse vari periodi in Italia, e nel 1923 si stabilì a Roma: visitò Venezia, la Toscana, l’Abruzzo, la Calabria e la Sicilia, e anche Ferrara, "e ci piace pensare che sia rimasto colpito anche dalle prospettive metafisiche di questa città", sottolinea Vittorio Sgarbi, presidente di Ferrara Arte. La mostra segue la formazione dell’artista, i suoi primi passi, le tassellature ispirate alle decorazioni in stile moresco dell’Alhambra di Granada, le straordinarie ’Metamorfosi’, per approdare alle opere che ribaltano le strutture dello spazio, così come i paradossi geometrici.
Ecco allora le incisioni più famose, come le ’Mani’ che si disegnano l’un l’altra, o la ’Relatività’ di scale che salgono o scendono, chissà chi lo sa. Ci sono anche opere esposte per la prima volta in Italia, come la ’Natura morta e strada’ del 1937, chiaramente ispirata a uno scorcio del nostro Paese. Un coinvolgente allestimento multimediale, con giochi di specchi, installazioni video e spazi immersivi, permette ai visitatori di ‘entrare’ nelle opere di Escher e di ritrovarsi, per esempio, all’interno della famosa ’Sfera riflettente’ del 1935. Quasi un gioco.
E come un’ideale appendice di meraviglia, l’ala Tisi del Palazzo dei Diamanti ospita in contemporanea una mostra dossier dedicata appunto alle ’Mirabilia Estensi’, esponendo alcuni deliziosi cofanetti istoriati ‘in pastiglia’ di epoca rinascimentale, opere particolarissime e dal decoro minuzioso che ammiriamo nell’abbraccio delle Wunderkammer fotografate da Massimo Listri.
Info: www.palazzodiamanti.it o www.arthemisia.it