La moda della tradizione popolare calabra in mostra a Roma

I disegni dell'artista Carmela Carelli esprimono l'amore per il folclore della sua terra. Dal 25 al 27 ottobre all'interno di Spazio d'Arte 2020

di MIRKO DI MEO -
17 ottobre 2024
Una delle opere esposte alla mostra romana

Una delle opere esposte alla mostra romana

“La Calabria è una ragazza bellissima, ma vestita poveramente”. Così la designer Carmela Carelli descrive la sua terra natia. L'artista sarà in mostra dal 25 al 27 ottobre a Roma in via Giuseppe Cerbara 44.

All'interno di Spazio d'Arte 2020, esporrà la sua collezione di disegni che ritraggono la moda popolare, maschile e femminile, di fine Ottocento e dei primi del '900 delle aree di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria. Ma, dichiara, “anche della comunità albanese arbëreshë”. “La presenza del costume albanese - argomenta - è dovuta al costante confronto con quello calabro, in un gioco di parti che mantiene alcuni elementi, modificandone altri, soprattutto a livello cromatico”.

Spazio d'arte 2020, il luogo che ospiterà la mostra
Spazio d'arte 2020, il luogo che ospiterà la mostra

L’iter artistico

Carmela Carelli nasce in Calabria, ma si forma a Bari, presso l'Accademia di Belle Arti dove si avvicina al mondo della moda. L'artista rifiuta l'etichetta di stilista poiché “lo stile è finito negli anni Settanta, a partire dal decennio successivo, la moda ha subito un profondo deterioramento”. In virtù di tale deterioramento, Carelli sceglie di rappresentare il folclore meridionale. “E' solo attraverso un ritorno alle radici che è possibile comprendere chi siamo e dunque pensare al futuro”.

E proprio ai giovani la disegnatrice si rivolge con la sua collezione in mostra a Roma. L'intento è diffondere e far conoscere quelle tradizioni folcloriche con le quali Carelli è cresciuta e che le ricordano la sua infanzia. Sono due quindi le spinte propulsive che muovono la sua creazione artistica: il ricordo e l'impegno civile. “Ho scelto di esporre i miei disegni a Roma - conclude - poiché la Capitale è crocevia degli impulsi che animano il Paese, è metropoli dell'accoglienza e del sincretismo intellettuale e artistico. Una fortunata Babele in cui i linguaggi si incontrano e producono scambi e comunicazioni”.