Piacenza, la capitale dei Farnese accarezzata dal Po
Come un’elegante signora che a volte rimane un po’ in disparte, Piacenza è una gemma incastonata nella pianura. Tra il fiume Po che l’accarezza e la via Emilia che già nel 187 a.C. partiva da qui per arrivare fino a Rimini, è una città di frontiera, la porta d’ingresso della regione e uno snodo fondamentale. La sua ricca storia si ‘legge’ già nella centralissima piazza Cavalli: vi si affaccia il Palazzo Gotico, eretto nel 1281 alla maniera dei broletti lombardi, quando Piacenza era centro mercantile internazionale, e al contempo vi spiccano le due eroiche statue equestri seicentesche di Alessandro Farnese e del figlio Ranuccio. Furono infatti soprattutto i Farnese a dare a Piacenza l’immagine aristocratica che la connota ancora oggi: nel 1545 Papa Paolo III creò il Ducato di Parma e Piacenza, attribuendolo al figlio Pier Luigi, e fu quello l’inizio delle grandi trasformazioni urbane. Dalle campagne, la nobiltà fu costretta a trasferirsi in città e nell’arco di un secolo nacquero dunque 120 nuovi raffinati edifici come Palazzo Landi, signorile e prestigioso, che i Farnese scelsero come residenza del Consiglio di Giustizia (e oggi è sede del Tribunale), o Palazzo Somaglia, Palazzo Malvicini Fontana di Nibbiano, Palazzo Scotti di Sarmato. Nel 1559 il duca Ottavio fece avviare la costruzione dell’iconico Palazzo Farnese, il cui progetto venne poi affidato al celebre architetto Jacopo Barozzi detto il Vignola: con il trasferimento a Parma della corte, l’opera venne lasciata incompleta, anche se la sua imponenza rivela ancora ai nostri tempi la potenza della famiglia. Oggi il palazzo ospita i Musei Civici e anche l’insolito Museo delle carrozze. Città delle cento chiese, in questo 2022 Piacenza celebra i 900 anni della sua Cattedrale, eretta appunto a partire dal 1122, con elementi gotici su una struttura romanica. Fra il 1626 e 1627, proseguendo il lavoro iniziato da Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone, fu Guercino ad affrescare la cupola con figure di profeti, episodi dell’infanzia di Gesù e otto affascinanti Sibille. Le si può quasi guardare negli occhi, grazie alla straordinaria e indimenticabile esperienza della salita alla cupola: attraverso camminamenti ‘segreti’ medievali ricavati nello spessore della muratura (131 gradini in ascesa fra scale a chiocciola e pertugi) si arriva al sottotetto della navata centrale e si accede al loggiato del tamburo della cupola per ammirare da vicino i cicli pittorici. E durante il percorso si aprono ‘finestre’ per affacciarsi anche sulla città. Nel museo della Cattedrale è stata inaugurata una nuova sezione immersiva che racconta l’immaginario medievale e l’eterna lotta fra il bene e il male. E verso la fine dell’anno l’interno del Duomo si ‘illuminerà’ di spettacoli e proiezioni multimediali di son et lumière. Per esaltare ancor più questa lunga, meravigliosa storia di fede e di bellezza. Info su www.cattedralepiacenza.it