Cantina di Carpi e Sorbara, la forza della cooperazione emiliana

di LORENZO FRASSOLDATI
2 novembre 2023
RID Vendemmia a Mano_ Vendemmia (7)

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La forza del Lambrusco come vino ‘pop’ sta nelle sue origini contadine, strettamente legate alla cooperazione emiliana. La cantina di Carpi e Sorbara è un esempio di scuola. La fusione tra le due realtà è relativamente recente, ma la cantina di Carpi data 1903 , esempio pionieristico di solidarietà fra i viticoltori associati. Negli anni aggrega altre realtà cooperative: cantina di Concordia, della Pioppa, San Possidonio, Poggio Rusco. La Cantina di Sorbara nasce, invece, nel 1923 e negli anni ‘70 cresce in modo importante fino alla fusione con Carpi (2012).

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Insieme le due realtà si espandono nel Bolognese grazie al salvataggio della Cantina di Bazzano, oggi Valsamoggia, regno del bianco Pignoletto. Negli anni il successo del Lambrusco gonfia le vele del fatturato: oggi la base sociale è di oltre 1.200 soci produttori che coltivano oltre 2.000 ettari di vigna, con una capacità produttiva di circa 450.000 ettolitri di vino all’anno. Le bottiglie prodotte sono all’incirca 3,5 milioni, distribuite per un 40% sul mercato estero e per un 60% sul mercato Italia (Horeca, punti vendita e Gdo). I vini prodotti declinano le tante varietà dei Lambruschi (Sorbara, Salamino, Maestri, Marani, Viadanese) e come bianco il Pignoletto. Il 60% del fatturato è ancora legato alla vendita dello sfuso, in particolare il 'Rossissimo' che si ottiene dalle uve Ancellotta. La forza dei territori rappresentati (Bassa modenese, reggiana, mantovana e bolognese) esalta le varie tipicità: così Carpi è il cuore del Lambrusco Salamino DOC, Sorbara del Lambrusco di Sorbara DOC, Concordia e Poggio Rusco del Grappello Ruberti, Rio Saliceto dell’Ancellotta e Valsamoggia del Pignoletto.

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La cantina ha investito saggiamente sul brand oggi più cool, il Sorbara (“l’umile Champagne dell’Emilia”, lo definiva Mario Soldati negli anni ’60) conquistando i Tre bicchieri del Gambero con la selezione 'Omaggio a Gino Friedmann' sia in versione charmat sia col rifermentato in bottiglia.  E quest’anno tornando sul podio del Gambero col primo Salamino di S. Croce Doc della storia , a conferma di una crescita inarrestabile verso la qualità e la territorialità (e mantenendo sempre un rapporto vincente qualità/prezzo).

Gli assaggi

Ecco il poker d’assi della cantina di Sorbara. Salamino di S. Croce 'Dedicato ad Alfredo Molinari', denso, scuro, spuma persistente, intenso di frutta rossa (12 €). Lambrusco Sorbara Doc 'Omaggio a Gino Friedmann' , campione della casa, color rosa scarico, vibrante, sapido, appagante (15 €). Sorbara Dop 100 e Salamino di S. Croce 120 , edizioni speciali per gli anniversari delle due cantine, di forte identità territoriale (entrambi a 5 € presso i punti vendita della cantina).

Info: www.cantinadicarpiesorbara.it