Weekend in Emilia: itinerario tra suggestive opere d’arte contemporanea, cosa vedere

Spazi culturali d'avanguardia, installazioni, collezioni e mostre visionarie. Viaggiando lungo l’asse tra Parma, Piacenza e Reggio Emilia si scoprono nuove forme di espressione artistica e creatività

di MONICA GUERCI
1 marzo 2025
Sentiero dell'Arte di Torrechiara (PV), Giovanni Sala, Presenze, 2020, foto Michele Riccomini e Alessandro Violi, credit Visit Emilia

Sentiero dell'Arte di Torrechiara (PV), Giovanni Sala, Presenze, 2020, foto Michele Riccomini e Alessandro Violi, credit Visit Emilia

Quando si pensa all’Emilia, l’immaginario collettivo evoca distese di campagna, antiche tradizioni e un ritmo di vita sereno, quasi sospeso nel tempo. Eppure, questa terra sa sorprendere con un’anima vibrante e innovativa, capace di guardare al futuro senza rinunciare alle sue radici.

Oltre l’accoglienza calorosa, la cucina straordinaria, i borghi medievali, l’Emilia custodisce un lato moderno e visionario, dove il design, l’arte contemporanea e le nuove tendenze ridisegnano il paesaggio culturale. Un viaggio, un lungo fine settimana, attraverso Piacenza, Parma e Reggio Emilia rivela musei avveniristici, installazioni artistiche inaspettate e spazi espositivi che trasformano il concetto stesso di arte.

Dall’architettura audace di edifici innovativi alle mostre di respiro internazionale, questo itinerario è un invito a scoprire un’Emilia (www.visitemilia.com) diversa, dinamica e in continua evoluzione. Ecco, allora, alcune tappe da non perdere in questo insolito viaggio sulle tracce di un'Emilia... contemporanea.

Piacenza: tra genio e avanguardia

Il nostro viaggio inizia da Piacenza, dove la Galleria Ricci Oddi custodisce il misterioso Ritratto di Signora di Gustav Klimt, scomparso nel 1997 e ritrovato nel 2019. Accanto a opere di Boldini, Boccioni e Casorati, questo luogo è un vero gioiello per gli amanti dell’arte.

Sempre in città, XNL Piacenza, un tempo sede della compagnia elettrica nazionale Enel, è oggi un centro culturale che ospita mostre, proiezioni, performance e un corso di alta specializzazione in regia cinematografica diretto da Giorgio Diritti.

A pochi passi, Volumnia, una basilica sconsacrata, si trasforma in un ambiente suggestivo in cui arte e design dialogano con la storia. Qui, l’antica falegnameria del monastero è stata riconvertita in un raffinato ristorante curato dallo chef stellato Luigi Taglienti.

Da visitare è il Museo della Merda di Castelbosco, un’esperienza visionaria dove gli scarti bovini diventano fonte di energia e opere d’arte. Il museo, che coinvolge artisti internazionali come David Tremlett e Anne e Patrick Poirier, sfida preconcetti e ridefinisce i confini tra arte, sostenibilità e innovazione.

A pochi chilometri da Piacenza, il quattrocentesco Castello di San Pietro in Cerro ospita il MIM – Museum in Motion, con oltre 1.600 opere d’arte contemporanea esposte a rotazione. Nelle segrete del castello, i visitatori possono inoltre ammirare 40 statue di terracotta, fedeli riproduzioni dei celebri Guerrieri di Xian.

Infine, una tappa a Bobbio conduce al Museo Collezione Mazzolini, situato nell’antico monastero di San Colombano, dove le opere di De Chirico, Carrà, Fontana e Sironi arricchiscono un percorso d’arte immerso nella storia.

Parma: un ponte tra passato e futuro

Parma. Abbazia di San Martino dei Bocci o Valserena (XIII secolo ampliata nel XVII e XVIII). Sede dello CSAC Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Universita di Parma. La chiesa abbaziale. Cappella dedicata alla sezione Abitare la Scena. Costumi conservati all’interno dell’archivio dell’ATELIER FARANI, originariamente pensati per cinema, opera e teatro. Foto Paolo Righi/Meridiana Immagini

Arrivati a Parma, il CSAC (Centro Studi e Archivio della Comunicazione) nell’Abbazia di Valserena conserva oltre 12 milioni di pezzi tra dipinti, fotografie, disegni e materiali di design, offrendo un viaggio attraverso la creatività del XX e XXI secolo.

Nel cuore della città, l’APE Parma Museo unisce mostre periodiche e sale dedicate agli artisti parmigiani Amedeo Bocchi e Renato Vernizzi, mentre Palazzo Tarasconi ospita esposizioni di arte contemporanea e street art in un edificio rinascimentale perfettamente restaurato.

Il Complesso Monumentale della Pilotta, uno dei simboli della città, fonde arte antica e moderna. Da non perdere, l’installazione luminosa di Maurizio Nannucci, Time past, present and future, che illumina il cortile con un messaggio dal forte impatto emotivo.

A pochi chilometri da Parma, la Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo espone capolavori di Monet, Morandi e Burri, immersi nella quiete di un giardino secolare.

Imperdibile, immerso nella natura, il Sentiero d’Arte di Torrechiara. Si parte dal romantico Castello di Torrechiara, un itinerario da percorre a piedi o in bicicletta che unisce arte e scorci da cartolina.

Reggio Emilia: finestra sulla contemporaneità

Il viaggio termina a Reggio Emilia, una città che abbraccia  l’arte contemporanea. L’arrivo è già un fermo immagine con i tre ponti di Santiago Calatrava e alla futuristica Stazione Mediopadana.

La Collezione Maramotti, ospitata in un ex edificio industriale, raccoglie oltre 200 opere che attraversano i movimenti artistici più significativi del Novecento, dalla Pop Art all’Arte Povera.

Tra le icone cittadine, l’opera Whirls and Twirls 1 di Sol LeWitt, che decora la volta della Biblioteca Panizzi, e i suggestivi Chiostri di San Pietro, un complesso rinascimentale trasformato in un vivace centro culturale.

2019 Salvatore Santoro sntsvt@gmail.com

Nel centro storico, Palazzo Magnani propone esposizioni all’avanguardia che uniscono arte e teatro, mentre Palazzo da Mosto, storica dimora quattrocentesca, ospita mostre contemporanee e iniziative culturali.

Ai Musei Civici di Reggio Emilia si ammira il nuovo allestimento progettato da Italo Rota, con un’ampia sezione dedicata alla fotografia e alle opere di Luigi Ghirri, legate al progetto Fotografia Europea. Non un semplice viaggio. 

Salvatore Santoro 2020