Travel Grocery, quando la spesa al supermercato (locale) è parte integrante del viaggio

La nuova tendenza, nata su TikTok, è diventata virale in tutto il mondo. Non più semplici turisti ma una vacanza vivendo come veri local

di MARINA SANTIN
3 settembre 2024
Travel Grocery, quando la spesa al supermercato è parte integrante del viaggio

Travel Grocery, quando la spesa al supermercato è parte integrante del viaggio

C’è un nuovo parametro per decidere la meta di un viaggio. Non ci si basa più su monumenti, paesaggio, cultura o divertimenti, ma a dettare la scelta sono supermercati e negozi di alimentari.

Si chiama Travel Grocery, un fenomeno nato su TikTok, dove sta prendendo sempre più piede, ormai divenuto virale in tutto il mondo. In realtà altro non è che l’abitudine di molti viaggiatori di trasformare il momento della spesa (documentato in ogni sua fase, carrello finale ricolmo di golose delizie compreso) in una parte fondamentale dell’esperienza di viaggio. Per alcuni, addirittura, è un modo per conoscere la cultura del posto e per vivere come veri local, altrettanto valido quanto la visita a musei e monumenti. E che si tratti di prelibatezze da acquistare come souvenir, di specialità tipiche del luogo, di prodotti di casa nostra (ovviamente importati) o ancora di vere stranezze, poco importa, sono sempre di più quelli che guardano i video e prendono appunti per la loro prossima vacanza.

La conferma viene anche da SumUp, azienda specializzata nei pagamenti digitali, che, analizzando dati e contenuti social, ha creato un giro del mondo tra supermarket, store e negozi. Viaggiare in Oriente significa provare sapori diversi da quelli a cui si è abituati. Nei supermercati di Cina e Hong Kong i creator ma non vedono l’ora di assaggiare le merendine e gli snack più curiosi e strani. Come le caramelle white rabbit, ripiene di latte e avvolte nel riso, oppure i panini all’ananas, i biscotti al biancospino (bacche con proprietà rilassanti, molto usate nella pasticceria cinese) e i bak kwa, che si preparano marinando la carne di maiale stagionata con salsa di pesce, soia e spezie. In Giappone, invece, è una consuetudine trovare non solo negli store locali, ma anche nelle catene internazionali, manga, fumetti e libri.

Prodotti tipici cinesi
Prodotti tipici cinesi

Di conseguenza, TikTok è colmo di turisti appassionati che esplorano i supermarket giapponesi in cerca del migliore reparto di manga del paese per assortimento e qualità dei fumetti esposti. Se la meta sono gli States, le catene statunitensi della grande distribuzione sono la location preferita dai turisti alimentari. Qui, è impossibile non rimanere impressionati dalle dimensioni enormi dei negozi e dei prodotti in vendita. I video girati nei superstore mostrano confezioni da dieci litri di latte, barattoli giganti di cetrioli in salamoia (i famosi pickle, immancabili nell’hamburger), e carrelli motorizzati per muoversi tra una corsia e l’altra.

Confezioni giganti di latte negli States
Confezioni giganti di latte negli States

In Grecia, invece, è l’esatto contrario. Dai superstore si passa ai minimarket, supermercati minuscoli situati tra le vie più centrali di isole come Corfù e Mikonos. Attenzione, però: per riempire il carrello di prodotti tipici, come i formaggi di capra e l’ouzo, il celebre liquore greco a base di anice, occorre prevedere una spesa piuttosto elevata. Ecco allora che su TikTok impazza il trend’“Quanti prodotti puoi acquistare con 10/20 euro?’: pochi, sulle isole greche.

Feta e altre specialità della Grecia
Feta e altre specialità della Grecia

Fare la spesa costa anche in Svezia. Fatta eccezione per i luoghi più turistici, fare la spesa lungo il Mediterraneo si rivela decisamente più conveniente che al Nord Europa: in particolare, la Svezia è una delle nazioni con i supermercati più costosi. Prodotti che in altre zone del mondo sono economici, come l’olio o il pane, qui possono arrivare a costare anche alcune decine di euro per pezzo con grande stupore dei turisti. In compenso, a essere unanimemente invidiata è la grande offerta di prodotti vegetariani e vegani presente nei supermarket svedesi e in generale, scandinavi.

Nulla a che vedere però con l’esperienza che si può vivere in Francia, dove sono sempre più diffusi, soprattutto nelle città più turistiche del paese, da Parigi a Nizza, i supermercati ‘urban chic’, di dimensioni contenute, arredati con cura e ben organizzati, dove è possibile trovare prodotti locali di ottima qualità. A stupire i turisti non europei, in particolare, è il banco degli alimenti freschi dove a formaggi e salumi sono abbinati vini locali e altre specialità della cucina francese. Attraversando la Manica si arriva in Inghilterra. In particolare a Londra, città cosmopolita e multietnica, dove vive gente da tutto il mondo, nei supermercati ci sono interi reparti di prodotti indiani, africani, cinesi e giapponesi. Basta fare la spesa per avere un assaggio delle molte culture che animano la capitale britannica. Ma non solo. Esistono anche supermarket tematici, in cui sono in vendita solo i prodotti provenienti da una certa nazione, sia essa l’India o la Cina.

Formaggi francesi
Formaggi francesi

L’Italia, infine, è il Paese più gettonato dai turisti da supermercato più golosi che rimangono affascinati dalla ricchissima offerta che trovano sugli scaffali, pasta in primis. È lei la protagonista assoluta dei video, ripresa in tutte le sue versioni e formati: secca, fresca, integrale, lunga, corta, gluten free, ripiena… con immancabile zoom di tutto il reparto, accompagnato dalla frase Pasta Island o “tell me you are in Italy without telling me you are in Italy” (dimmi che sei in Italia senza dirmi che sei in Italia). Subito dopo la pasta, vengono i vini che in numerosi supermarket sono allestiti in vere e proprie ‘cantine’. A questo si aggiunge l’ultimo trend della spesa dei turisti in Italia: cercare le specialità della cucina regionale, a seconda di dove si va in vacanza: dai tortellini emiliani al pesto genovese, dal ladro di Colonnata fino alla rosticceria siciliana e alla pizza napoletana. Un altro dettaglio che colpisce i creator non è gastronomico ma fashion: gli italiani curano il look anche per andare a fare la spesa.