Tra arte e cultura: una vacanza in convento

Numerosi conventi offrono ospitalità in luoghi suggestivi come il santuario della Verna e il monastero di Fonte Avellana. Qui si possono ammirare antiche opere d'arte e partecipare a iniziative culturali, gustando anche prodotti tipici locali.

di GLORIA CIABATTONI -
13 settembre 2024
Tra arte e cultura. Una vacanza in convento

Il monastero benedettino della Santa Croce di Fonte Avellana

Sonni fra antiche mura e giorni scanditi dai ritmi antichi che regolano la giornata dei monaci: sono molti i conventi che offrono ospitalità. Spesso sorgono in luoghi incontaminati come, nell’aretino, il Santuario della Verna, sul Monte Penna, nel Parco Nazionale delle Foreste del Casentino. Qui San Francesco d’Assisi ricevette le stigmate nel 1224, e ci sono molte iniziative per festeggiare l’ottavo centenario: un’occasione per dormire nella foresteria con alloggi per singoli, famiglie e gruppi.

Da vedere il Museo con le sale del ‘400, i corali miniati del XV° secolo, il crocifisso ligneo, un busto in ceramica attribuito a Andrea della Robbia, la farmacia, i laboratori di spezieria: anche oggi si producono cosmetici, alimentari, distillati. Ancora boschi, quelli del Monte Catria, dove a Serra Sant’Abbondio (PU) sorge il Monastero benedettino della Santa Croce di Fonte Avellana, fondato da San Romualdo nel 980. Qui fu monaco e priore dal 1043 San Pier Damiani, che Dante Alighieri ricorda nel Canto XXI del Paradiso, e pare che Dante stesso abbia soggiornato fra queste mura che oggi conservano oltre 30 mila volumi, 7 mila sono nella biblioteca a lui dedicata.

Spicca la Bibbia Poliglotta del 1657 scritta in sei lingue: ebraico, greco, siriaco, targum (versione in lingua aramaica della Bibbia ebraica), ebreo-samaritano e arabo, con a lato la traduzione in latino. Nel monastero si può alloggiare e pranzare (molto bene). Sui Colli Euganei (provincia di Padova) nel XII° secolo fu edificata l’abbazia Benedettina di Praglia, con 4 chiostri, grandi sale, il refettorio, la biblioteca con 110mila volumi, il laboratorio di erboristeria e la cantina. Il monastero ha 11 ettari con vigneti storici locali quali garganega, moscato giallo, merlot, raboso o friulano, tutte Doc: si producono circa 800 ettolitri di vino venduto anche online. Ci sono una foresteria interna e una esterna per scouts e gruppi. Ma anche nelle grandi città ci sono monasteri ospitali.

Come l’Abbazia di Chiaravalle Milanese, nel Parco Agricolo Sud Milano, fondata da San Bernardo di Clairvaux nel 1135. Pare che qui verso l’anno Mille nacque il Grana Padano DOP, prodotto dai monaci per conservare l’eccedenza di latte. Si può alloggiare e condividere la vita conventuale. Anche alle porte di Roma troviamo la pace di un convento, il Complesso dell’Abbazia Tre Fontane.

Dei cistercensi trappisti. Secondo la leggenda, il 29 giugno del 67 d.C. presso le Acque Salvie fu decapitato San Paolo, la cui testa rimbalzò a terra tre volte, facendo scaturire altrettante fonti d’acqua, dove furono costruite tre chiese. Tra i prodotti del convento spicca, prima e unica in Italia, la Birra Trappista. Il convento ospita per ritiri spirituali in cambio di un’offerta. Perché in questi monasteri chi bussa alla porta non ha mai un rifiuto.