La Toscana meno conosciuta: in visita al paese del Sansovino, in Val di Chiana

Dalle eleganti logge ai giardini pensili, dal Cisternone alle molte chiese con opere di grande pregio. Fino alla sagra della porchetta

di CHIARA GIACOBELLI
5 settembre 2024
Palazzo di Monte con il giardino pensile

Palazzo di Monte con il giardino pensile

L’assonanza tra i nomi non è una casualità: colui che oggi conosciamo come il Sansovino, infatti, si chiamava in realtà Andrea Contucci, ma poiché era originario di Monte San Savino passò alla storia con il soprannome che ricorda il suo paese natale. Ci troviamo nella splendida Val di Chiana, in provincia di Arezzo: una di quelle pochissime zone della Toscana che, seppur ricche di tesori nascosti, non è ancora stata presa d’assalto dai turisti come il Chianti. In questo borgo che mantiene intatta la sua struttura originaria, con le mura cittadine a creare un’ellisse, basta percorrere corso Sangallo per incontrare ad ogni angolo una meraviglia, alcune delle quali sconosciute ai più. Sansovino, Giorgio Vasari, Della Robbia e Sangallo sono gli artisti che più hanno avuto un ruolo di rilievo nell’abbellimento di Monte San Savino, mentre da un punto di vista politico fu fondamentale papa Giulio III, anch’esso originario di qua. Seguiamo un percorso che parte da Porta Romana, ancora di aspetto trecentesco, e sale verso il centro storico: subito a destra si noterà una balconata con una ringhiera in bronzo e ferro battuto di grande pregio, al termine della quale si può voltare verso destra per raggiungere la chiesa di San Giuseppe, un piccolo edificio del Settecento che dall’esterno non lascia trasparire nulla della magnificenza interna. Si tratta infatti di una perla celata, interamente ricoperta alle pareti da tele, stucchi e tessuto rosso.

La Chiesa di San Giuseppe
La Chiesa di San Giuseppe

Riprendendo Corso Sangallo si continua verso le piazze principali, incrociando a sinistra due chiese poste l’una al fianco dell’altra: la prima, più piccola, è quella di San Giovanni e vale la pena di essere visitata per l’abside in stile barocco dalle tinte bianche e oro, oltre che per il portale di Andrea Sansovino, per i dipinti di Orazio Porta (aiuto del Vasari) e per le tavole di Ulisse Giocchi, collaboratore di Bernardino Poccetti; attraversando un chiostro si entra nella più grande Chiesa di Sant’Agostino, fatta costruire nel XIV secolo dagli agostiniani, ma poi ampliata anche grazie all’intervento del Sansovino. Tra le opere di valore qui custodite, va menzionata la preziosa pala d’altare di Giorgio Vasari.

La pala d'altare del Vasari nella Chiesa di Sant'Agostino
La pala d'altare del Vasari nella Chiesa di Sant'Agostino

Altro monumento da non perdere è il maestoso Palazzo di Monte, da cui si sfocia su un grazioso giardino pensile e si può godere di una vista impareggiabile sia sulla campagna toscana, sia sul centro storico. A sinistra si potrà notare la Chiesa del Suffragio, che contiene affreschi e tele notevoli, ma è attualmente in fase di restauro. Sono quindi da segnalare in quest’area di Monte San Savino l’elegante Palazzo Tavarnesi attribuito ad Antonio di Sangallo, il Teatro Verdi restaurato nel 2000, l’antica Pieve dei Santi Egidio e Savino, la casa natale del Sansovino e le grandiose logge, probabilmente realizzate da Nanni di Baccio Bigio. Poco più avanti si erge Palazzo Pretorio con la pittoresca Torre Civica – visitabile all’interno –, mentre lasciando il corso principale e scendendo di qualche metro ci si ritroverà nel fresco ambiente del Cisternone, una cisterna del XVI secolo da poco dotata di una passerella che permette di camminare sull’acqua cristallina dell’acquedotto, tra suggestive volte a botte e archi a tutto sesto.

Il Cisternone
Il Cisternone

Concludiamo il nostro tour in piazza Gamurrini, dalla quale si potrà poi uscire anche attraverso la porta opposta a quella di entrata, detta Fiorentina, e il cui disegno è attribuito a Giorgio Vasari. Qui suggeriamo di soffermarsi davanti al Cassero, ovvero l’antica rocca dell’Ajalta di cui si scorge ormai solo la facciata: oggi funge da sede per esposizioni e mostre, con un museo. Poco lontano si trova invece l’ex monastero di Santa Chiara, un gioiello artistico/architettonico anticipato da un bel portale bugnato. Infine, in piazza accoglie i visitatori la slanciata guglia e la celebre macelleria “Le Delizie di Aldo”, dal momento che la porchetta è la specialità di Monte San Savino, con un guinness dei primati e una frequentata sagra a metà settembre.

Info: www.monteturismo.it.