Fan di Don Matteo? A Spoleto un tour per visitare i luoghi della fiction
Turismo audiovisivo nella cittadina umbra, sede delle riprese. Un itinerario che si snoda lungo i set, dal duomo alla basilica di Sant’Eufemia, dalla Fortezza Albornoziana a piazza della Signoria
Esiste un turismo dell’audiovisivo che è sempre più forte e sentito, specialmente quando riguarda prodotti cinematografici o televisivi molto noti e amati come la fiction Don Matteo, che di certo tutti conoscono. Se prima era Gubbio la città italiana eletta come principale set della troupe, presto divenuta una meta turistica privilegiata da parte di appassionati e curiosi, con le successive stagioni ambientate a Spoleto (siamo giunti alla 14esima nel 2024), è nato un nuovo itinerario che si snoda tra i luoghi da non perdere di Don Matteo nel territorio spoletino.
Non tutti sono, in realtà, identici a come ci vengono mostrati nella fiction: questo è sempre bene specificarlo affinché il turista non rimanga deluso se trova la destinazione prescelta leggermente diversa, oppure se gli interni sono collocati in uno stabile diverso rispetto a ciò che si vede in tv. Come sappiamo, le esigenze di regia impongono la modifica di alcuni siti individuati dai location manager, ma questo nulla toglie all’emozione di regalarsi un tour originale, simpatico e culturalmente molto interessante sulle tracce del sacerdote più famoso d’Italia.
D’altra parte, scoprire Spoleto attraverso i luoghi della celebre fiction significa intraprendere un itinerario che coniuga armoniosamente arte, architettura e un pizzico di magia televisiva. Dal 2000, questa serie prodotta da Lux Vide e Rai Fiction ha saputo incantare il pubblico italiano e internazionale grazie alle sue storie avvincenti, ai personaggi familiari e agli splendidi paesaggi che fanno da cornice alle vicende. Dopo le prime otto stagioni girate a Gubbio, dal 2013 Spoleto è diventata il cuore pulsante delle indagini del parroco, offrendo un’ambientazione straordinaria con i suoi scenari carichi di storia e bellezza. Addentriamoci, dunque, tra le vie e i monumenti della città, per esplorare i luoghi che hanno fatto da sfondo a tante scene memorabili.
Partiamo dalla Basilica di Sant’Eufemia, uno dei gioielli architettonici di Spoleto, esempio mirabile di romanico umbro situato all’interno del complesso episcopale. Costruita tra l’XI e il XII secolo, la chiesa si distingue per la sua struttura sobria e raffinata, impreziosita da capitelli decorati e trifore che donano leggerezza agli interni. Questo luogo sacro tra i più suggestivi della città nella fiction rappresenta la chiesa di Don Matteo ed è quindi un simbolo della serie, punto di partenza per numerose indagini e fulcro della vita del protagonista. Passeggiando nel chiostro, si percepisce l’atmosfera di raccoglimento che da secoli caratterizza la basilica, resa sullo schermo con autenticità. Consigliamo di entrare anche all’interno, dove domina uno stile romanico pulito ma imponente, con colonne e pilastri posti a scandire tre navate; secondo la tradizione Sant’Eufemia occupò l’area dell’antica residenza regia e ducale caratterizzata dai matronei ancora visibili. Alla chiesa si accede attraverso il Museo Diocesano, allestito nell’ala di rappresentanza del Palazzo Arcivescovile.
Un altro luogo simbolo di Don Matteo è poi la Cattedrale di Santa Maria Assunta, che domina Piazza Duomo: quest’intera area è stata trasformata dal regista nella sede della canonica. Eretta nel XII secolo, la chiesa custodisce capolavori come il ciclo di affreschi del Pinturicchio e il pavimento cosmatesco, che ne impreziosiscono l’interno. Il contesto scenografico della piazza, con i suoi edifici storici e l’ampia scalinata, è spesso cornice di eventi cruciali nella serie, ma è anche un punto di ritrovo per la comunità e per i turisti, ad esempio per accedere allo storico Teatro Caio Melisso o alle esposizioni di arte. Una curiosità interessante riguarda la facciata, ornata da un mosaico bizantineggiante del Cristo benedicente, che sembra quasi vigilare sugli sviluppi delle storie narrate.
Tra i primi luoghi visitati dagli appassionati di Don Matteo vi è però la Rocca Albornoziana, imponente struttura situata in posizione dominante, che funse per secoli da simbolo del potere papale in Umbria. Edificata nel XIV secolo per volere del cardinale Albornoz, la fortezza si articola attorno a due cortili e custodisce ambienti riccamente decorati. Perfettamente restaurata e mantenuta, è abbellita da affreschi lungo tutto il loggiato, a testimonianza dello sfarzo che un tempo doveva possedere in quanto residenza dei rettori del Ducato, dei governatori della città e dei legati pontifici. Segnaliamo, a scanso di equivoci, che nella fiction la Rocca appare spesso come sfondo maestoso di passeggiate e riflessioni, ma è anche l’ingresso al carcere; se è vero che un tempo aveva proprio questa funzione, oggi ospita invece il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto, che racconta la storia della città attraverso reperti archeologici e opere d’arte.
Le sue terrazze offrono panorami sensazionali che spaziano fino alla Valle Umbra, trasformando ogni visita in un’esperienza indimenticabile, peraltro facilmente raggiungibile grazie a un comodo ascensore e alla Metropolitana Pedonale.
Altro luogo simbolo che riconoscerete facilmente è quindi Piazza della Signoria, con la sua elegante composizione urbanistica: anch’essa è un punto di riferimento tanto nella serie quanto per la comunità locale, specialmente in occasione dell’estate o del Festival dei Due Mondi. Vi sono poi tutta una serie di location minori che sono comunque interessanti da ricercare, come una caccia al tesoro per scoprire al meglio Spoleto a partire da Don Matteo. La Chiesa e il Monastero di San Ponziano, altro tesoro artistico-architettonico della città, sorgono sul Colle Ciciano e devono il proprio nome al fatto che secondo la tradizione nel 175 d.C. venne qui sepolto il giovane martire spoletino Ponziano, oggi patrono della città. La struttura risale all’XI e XIII secolo, sopra i resti di un edificio paleocristiano, tuttavia ha subìto numerose modifiche e l’aspetto attuale si deve al progetto dell’architetto romano Giuseppe Valadier del 1788. Altri luoghi religiosi che appaiono nella serie tv sono quindi la Chiesa dei Santissimi Domenico e Francesco, oltre al bel Complesso di San Nicolò. Non è stato invece possibile girare le scene presso la meravigliosa Basilica di San Salvatore, dal 2011 Patrimonio Mondiale Unesco come parte del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”, in quanto è attualmente in fase di restauro grazie ai fondi del Commissario Straordinario per la Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli.
Volendo, si può proseguire la passeggiata sui luoghi di Don Matteo percorrendo Corso Mazzini, incontrando l’Ex Museo Civico, Palazzo Comunale insieme a Palazzo Mauri, per poi imboccare una serie di vie, vicoli e stradine che vi porteranno a indagare l’anima più genuina della città: Via Arco di Druso, Aurelio Saffi, dell’Arringo, delle Mura, di Visiale, Fontesecca, Vicolo della Basilica. Ci si potrà quindi sedere e riposare nelle piazze Fontana, Campello e Collicola con il Museo Arti Visive, oppure rilassarsi all’ombra nel Parco Chico Mendes.
Sono tutte destinazioni che, insieme a Villa Redenta, alla Torre dell’Olio, al Teatro Caio Melisso, al Teatro Romano e al Museo Archeologico, appaiono nelle varie stagioni di Don Matteo, che nel frattempo ha seguito il passo della modernizzazione insieme alla città di Spoleto: se quest’ultima si è dotata di un sistema di mobilità innovativo ed ecosostenibile, dando inoltre avvio a un alto numero di cantieri che restituiranno un volto nuovo al centro storico, il parroco è passato dalla bicicletta alla moto, oltre alla grande trasformazione di aver preso le sembianze di Raul Bova dopo tanti anni di Terence Hill.
Spoleto è ovviamente molto altro, dall’enogastronomia e le attività nei frantoi al Ponte delle Due Torri, dalla vocazione per i cammini e per il turismo slow all’internazionalità degli eventi culturali. Avremo modo di riparlarne, ma per ora limitiamoci a scoprirla seguendo le tracce della fiction che ha appassionato milioni di italiani.